And then I met you... ➼ Tematica Gay.

Capitolo 31 - Vivi l'impossibile.

Riepilogo del precedente capitolo: Maurice e Victor hanno avuto un momento dolce dove sembravano mettere in tavola i loro sentimenti, mentre dall'altro lato avevamo Jensen che confidava a Devonne che sarebbe partito, svelando che si sarebbe trattato di un suo sogno nel cassetto che si sarebbe realizzato di lì a breve, inizialmente discutono perché Devonne - come di solito - si è focalizzato su un aspetto negativo, creato dalle sue stesse paranoie. Victor inizia a sospettare di Maurice ma alla fine decide di credergli, di fidarsi.
Jensen e Devonne chiariscono e avendo un loro momento d'amore, dove il maggiore scopre che il biondino troppo in colpa per ciò che era successo con Kirk, si fosse procurato del dolore, assicurandogli però che stava provando a non ri-farlo.

***

Dieci giorni dopo.

Era il compleanno di Robert e tutti erano intenti a preparare qualcosa, chi in cucina con quale piccola specialità culinaria, chi nel salone con le decorazioni; mentre il festeggiato e Victor erano andati al supermercato per prendere varie bevande, pasticcini e candeline.

Il rapporto tra i due ragazzi si era lievemente affievolito, forse perché Victor era sempre meno a casa o forse perché probabilmente Robert non veniva più supportato nei suoi comportamenti conflittuali con Devonne, era ormai l'unico che non riusciva ad accettare la presenza del biondo in casa Van Monroe; si rivolse con tono serio e provocatorio: "Dovrei preoccuparmi che tra poco tu e quel coglione di Devonne diventerete buoni amici?"

"Non siamo e non saremo mai buoni amici, semplicemente cerchiamo di convivere civilmente dal momento che abitiamo sotto lo stesso tetto, sai." rispose Victor, sbuffando, prima di imbustare i vari prodotti e uscire da quel supermercato troppo affollato e rumoroso.

"Non è che stai cercando di farteli amici solo per avvicinarti a Channing? Ci stai ancora provando?" domandò Robert, mettendo a dura prova la pazienza del rosso, che incassò il colpo, non intenzionato a discutere, soprattutto se doveva farlo con Robert, il suo compagno di sempre sia nei mille casini che nei momenti più spensierati ma che quando si metteva in testa qualcosa, quando decideva di essere insistente, lo avrebbe volentieri preso a pugni.

"Ho rinunciato a Channing, ormai da tempo. Non ho altre intenzioni se non quelle di non deludere nuovamente Jensen e cercare di andare un minimo d'accordo con Devonne." confessò Victor, rattristandosi, perché sapeva che probabilmente non sarebbe mai stato ricambiato da Maurice, almeno non nel modo che si aspettava e soprattutto non come Channing e Jensen amassero rispettivamente Amber e Devonne, e per un attimo provò un po' di invidia, desiderando di poter vivere quell'amore, afferrare anche solo per un istante quella felicità.

"Quei due coglioni, quanto cazzo li odio!" esclamò Robert, portando il braccio sulle spalle di Victor, venendo scostato quasi immediatamente:
"Smettila Rob, cazzo!" inveì il rosso, stufo ormai di essere visto come colui che insieme all'amico era solo capace di creare discussioni e dissapori tra i ragazzi della casa.

Era stufo di sentirsi quel ragazzino.

Era stufo di auto-limitarsi, di sottovalutarsi, di designare solo una manciata di sogni bruciati.

Lasciò la spesa a Robert, prima di allontanarsi, correndo in nessun posto preciso.

Gli sembrò di aver corso per ore, fermandosi solo quando poco lontano dall'altro lato del marciapiede, vicino ad un lampione spento e una panchina distrutta, vide Maurice parlare con quello che riconobbe come Kirk, insieme ad un altro uomo dall'aria elegante, prepotente.

Il suo sguardo si incupì quando vide Kirk allontanarsi con una manciata di soldi, mentre Maurice e lo sconosciuto andavano nella direzione opposta; e fu in quel frangente che capì che Maurice non avrebbe mai potuto dargli quello che scioccamente lui stava sperando, eppure c'era qualcosa che lo spingeva a crederci, a dargli quella possibilità, così ancora una volta ingoiò quel boccone amaro, percorrendo quel marciapiede a testa alta e con il cuore un po' più scosso.