25

238 10 0
                                    

Tutto ciò che mi trovo davanti però, e Scorpius, addormentato e delirante che urla e si dimena nel letto. Il cuscino è buttato completamente dall'altra parte della stanza, le coperte sono finite Per terra e il corpo del ragazzo è in una posizione innaturale e completamente teso. Velocemente chiudo la porta di casa, lascio per terra il ramo, e mi avvicino a lui chiamandolo. Urlo il suo nome ma lui non si sveglia e continua ad agitarsi e urlare ancora più forte di prima -Non la toccare!- -Lei non è tua figlia! Il suo nome è Lily non Vanssa- -Non osare avvicinarti a Lily!- ed è esattamente in questo momento che mi sento cadere un peso sul cuore, come se un albero si fosse improvvisamente staccato da terra e mi fosse venuto addosso. Mi allontano per un secondo da lui e cerco di realizzare cosa sta succedendo, ma non appena ricomincia a dimenarsi mi avvicino a lui, cerco di tenerlo fermo e gli dico a bassa voce - Sono qua Scorpius, sono qui apri gli occhi.- ma lui ovviamente non mi sente, Allora mi siedo nel letto con lui, appoggio la sua testa tra le mie gambe e mentre con una mano gli tengo ferme le spalle, con l'altra gli accarezzo il viso e i capelli. Continuo a ripetere le stesse parole, e passano minuti, forse 10 minuti, prima che lui si inizi a calmare e apra un occhio. Ha il fiatone, probabilmente per quanto ha urlato nella notte, chiude entrambi gli occhi, fa un respiro profondo e li riapre. - Lily- è tutto quello che mi dice, per poi fissare i suoi occhi ancora nei miei. - stai bene?- ma lui non risponde, annuisce solo provando a fare un mezzo sorriso. Il peso che si era catapultato nel mio petto qualche minuto fa sparisce lentamente, e io appoggio la mia fronte sulla sua ricominciando finalmente a respirare normalmente. Rimaniamo così per qualche minuto fino a quando io non sollevo nuovamente la mia fronte, lui si alza dalle mie gambe, e mi guarda. - sei sicuro di stare bene?- ma lui non risponde, mi accarezza il viso, e in questo momento capisco cosa ha sognato. Quello che sogno anche io. Una donna, che mi chiama vanessa e mi porta via con se. Capendo cosa è che l'ha turbato in questo modo, lo guardo, gli sorrido e metto la mia mano sopra la sua ripetendo - sono qua-. Finalmente Scorpius ricomincia a parlare, mi abbraccia e ripete a sua volta, - si, sei qua- . Ci addormentammo in questa posizione e quando mi svegliai era ancora buio. Restai qualche minuto nel letto a fissare il ragazzo a fianco a me che non aveva ne tolto il braccio attorno alla mia vita, ne ne aveva allenato la presa. Sembrava un bambino in questo momento, mi abbracciava come un bambino abbraccia il suo peluche preferito, il suo oggetto di conforto, la sua medicina.

Abbiamo passato anni della nostra vita ad odiarci, a insultarci e prenderci in giro, eppure ci conosciamo meglio di quanto probabilmente lo facciano gli altri. Perché in fondo, per quanto mi dia fastidio ammetterlo, siamo simili. Siamo sempre freddi e magari insensibili ma in realtà per persone che amiamo daremmo la vita senza pensarci due volte. Siamo orgogliosi e cerchiamo sempre di fare del nostro meglio, di essere i migliori del gruppo, più bravi di altri in tutto e solo noi possiamo capire quanto questo sia stancante. E ora Scorpius è esausto. Ha cercato per settimane di trovare un modo per sopravvivere, si è preso cura di me quando io non c'ero. Non ci ho mai pensato ma non oso immaginare come siano state quelle due settimane dove io ero priva di sensi. In questi mesi ha fatto di tutto. È stato sempre sull'attenti, Ci ha protetto , mi ha protetto cercando un posto dove poter essere al sicuro, e adesso che, forse, lo abbiamo trovato sta risentendo di tutti gli sforzi fatti.

Continuo a fissare la sua faccia rilassata, a guardare la sua mascella, il pomo d'Adamo che si alza e abbassa, le sue palpebre chiarissime e le sue labbra scure che risaltano su quella pelle diafana. Involontariamente con le dita traccio contorno il suo viso con movimenti leggeri e quasi impercettibili mentre con l'altra mano iniziai ad accarezzargli i capelli, non so esattamente il motivo, ma l'ho sempre trovata una cosa molto rilassante, l'unica che riusciva a tranquillizzarmi dopo aver avuto un incubo, e quindi mi viene involontario farlo agli altri quando stanno male. Appena apre gli occhi smetto lentamente di fare quello che stavo facendo e lui inizia a guardarmi senza allentare la presa intorno alla mia vita.

-stai meglio?- gli chiedo con voce bassa e lui in tutta risposta annuisce toccando involontariamente con il suo naso il mio. A quel contatto rabbrividisco leggermente ma non lo do a vedere e continuo a fissarlo. Con la mano libera che ha sotto la testa come per cuscino, prende la mia, e la rimette sulla sua testa come per chiedere di continuare a fare quello che stavo facendo. Mentre gli accarezzo i capelli passo una mano vicino alla sua fronte per essere sicura che non avesse la febbre e non stesse delirando, e una volta appurato che era sano come un pesce, mi esce un sorriso involontario e mi posiziono per essere più comoda.

-me ne vuoi parlare?- e in quel momento riapre un solo occhio come al solito, mi guarda un attimo, deglutisce e con ancora la voce assonnata inizia a parlare

-Continuo a fare sogni strani, ma stai tranquilla non è niente di che- e richiude gli occhi. Ma io voglio saperne di più, quindi non lo lascio riaddormentare ma continuo dicendo: <In questo sogno centro anche io vero?> Allora lui spalanca gli occhi e mi guarda con sguardo interrogativo. <Ieri mentre dormivi gridavi di lasciarmi stare> Dico come per rispondere alla sua domanda. - Una donna, la sogno tutti tutte le notti da una settimana, dice di consegnarti se non vogliamo conseguenze. Dice di riconsegnarle sua figlia. Ma sta tranquilla sarà che sono molto stanco, e il cibo della mensa non è esattamente il migliore del mondo.- Dice infine cercando di buttarla sul ridere anche se non ci riesce. Cosa centra lui? Perché anche lui sogna tutto questo.

Vedendo la mia espressione pensierosa e preoccupata il ragazzo mi stringe di più a se e con un tono dolce che non pensavo avesse dice -Hey, sta Tranquilla è stato solo un sogno. Torniamo a dormire che tra un po' dovremo svegliarci per lavorare.-

Senza pensarci appoggio meglio la testa sul suo petto e non appena faccio per chiudere gli occhi, sento il petto di Malfoy alzarsi e abbassarsi velocemente scosso da una leggera risata. -Ne approfitti direi mia piccola luna Luna?- mi dice provocando una leggera risata anche a me. Con una mano gli do un leggerissimo colpo sul petto e rispondo . -Buonanotte Malfoy- prima di chiudere gli occhi. - Buonanotte piccola Potter- sento ancora dire prima di Cadere definitivamente tra le braccia di Morfeo.

Rosso come il sangue , verde come una serpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora