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Non so neanche da che punto cominciare. Come potrei mai trovare Alec se non so neanche chi lo ha preso. Non so neanche la ragione ma ora mi ritrovo nella stanza del platano picchiatore, seduto sulla sedia a dondolo cercando di analizzare la scena della stanza.

Guardo il pavimento, le lenzuola, le pareti, ho pure iniziato a cercare dentro l'armadio in cerca di Alec ma ovviamente non c'è. Non riesco a capire. Perché mai Lily avrebbe preferito addormentarsi per scappare alle torture invece che provare a salvare suo figlio. Non lo avrebbe mai fatto. Ama quel bambino. Eppure sembra che abbia preferito consegnarlo invece che soffrire tutte le pene che stava soffrendo. Non è da lei. Era la ragazza più coraggiosa che io abbia mai conosciuto. È la ragazza più coraggiosa che io abbia mai conosciuto. Eppure non ha combattuto per salvare il nostro bambino. Impossibile. Ci deve essere una spiegazione. Non lo avrebbe mai fatto. Non senza lasciare un indizio o un qualcosa per aiutarci. Continuo a cercare dentro l'armadio, sotto il tavolo, nella culla di alec ma non trovo nulla. Sconsolato mi risiedo sulla mia sedia a pensare. A cercare di trovare un modo per trovare il mio piccolo. Mentre rifletto però, da sotto il tavolo vedo spuntare un furetto. Avete capito bene. Un furetto. Piccolo, bianco come il latte che mi si avvicina e si arrampica sopra le mie gambe fino ad accucciarsi vicino al mio petto. Distrattamente inizio ad accarezzarlo fino a quando non irrompono Mike e Jonny nella stanza. - come stanno gli altri? - chiesi velocemente ai due. - loro stanno tutti bene. Ci hanno mandato qui perché hanno detto di chiamarti. Hanno esaminato la bacchetta di Lily e vorrebbero un tuo parere.- ehi amico aspetta che ci fai con un furetto in mano? - che ne so era qui! Andiamo muoviamoci.- Corremmo a per di fiato fino al castello e subito incontrammo i professori. Insieme a tutti i miei amici, e ripeto a tutti i miei amici, entrammo in una stanza insieme ai professori che iniziarono subito a parlare. - Allora abbiamo scoperto che si, è stata lei stessa a lanciarsi l'incantesimo come pensavamo. Ma la cosa che non ci aspettavamo di certo è che pare che pochi minuti prima la ragazza ha fatto un incantesimo di trasfigurazione. Non sappiamo esattamente ne il motivo ne se ha funzionato però mi sembrava giusto informarla signorino. Magari a lei dice qualcosa? -

Rimasi zitto a pensare. Cosa avrebbe mai dovuto trasfigurare. Non avevamo nulla da proteggere tranne Aalec. ALEC. Cavolo e se avesse trasfigurato lui per non farlo trovare. Ma certo avrebbe un senso. Non lo avrebbero mai trovato e per questo lei si sarebbe fatta addormentare. Per non rivelare dove si trovasse. Pero come faccio ora ha trovarlo?

- ehi amico che cavolo ci fai con un furetto in mano? - Chiese Blaise

- scommetto che glielo ha regalato Lily. Lo chiamava sempre così.

-i miei piccoli furetti-

-che?-

- beh, guardatevi sembrate due piccoli furetti-

-ma sta zitta e te come ti dovrei chiamare, piccola volpe?-

- almeno ammetti la mia intelligenza-

-okay errore mio non insultiamo le volpi.. ti chiamerò koala-

-Perché?-

- così... mi piacciono i koala e poi guarda come sei messa-

-beh io sono comoda-

-MA CERTO – esclamai di colpo. Presi il furetto e lo misi sulla cattedra. I furetti non centrano nulla in questo paese. Non è il loro habitat. Per lo più quelli bianchi come sto qua. Eppure lei mi chiamava sempre cosi. Ti prego fai che funzioni.

Prendo in mano la mia bacchetta e con tono deciso dico – revelio -

immediatamente il furetto si trasforma e indovinate in cosa. O meglio in chi. Nel mio bambino. Stava li sdraiato sul tavolo che mi guardava con i suoi grandi occhi azzurri e con il suo solito sorriso sulle labbra. Lo presi subito in braccio e lo abbracciai il più stretto possibile. Sentii il profumo della sua pelle, dei suoi capelli e sentii le sue manine stringere forte i miei capelli. In questo momento mi scese una lacrima che cercai di seppellire sulla spalla del bambino. Non mi importava se gli altri mi vedessero piangere, ma non volevo farlo davanti al piccolo. Poi successivamente si allontano leggermente da me e guardandomi fisso negli occhi mi disse – Mamma -

scoppiai a ridere, un misto tra ridere e piangere indescrivibile e gli dissi sorridendo – Si ora andiamo a trovare la mamma.-

Rosso come il sangue , verde come una serpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora