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Da quella notte sono passati tre mesi . Mesi dove sono successe tante cose. Scorpius è diventato un medico pediatrico, e il suo lavoro gli occupa praticamente tutta la giornata. Non che io abbia molto tempo libero, passo tutta il giorno in palestra ad allenarmi insieme a Maya, ma sicuramente ne ho più di lui. Alla fine ho trovato la mia arma: l'arco. In realtà ci ho messo moltissimo a capire quale fosse quella adatta a me. Diciamo che, a causa della mia esile corporatura il combattimento a corpo libero non è esattamente il mio punto forte quindi ho cercato un'arma che mi permettesse di combattere stando a debita distanza dal mio avversario. Sono molto brava a nascondermi quindi mi hanno messo in una pattuglia speciale di avanscoperta dove mi occupo di uscire dall'accampamento per supervisionare la situazione all'esterno e non potevo essere messa in un gruppo migliore. In questo modo cerco sempre di avere una visione anche di ciò che succede al di fuori del piccolo mondo dove sto vivendo. Fortunatamente sembra che nessun mangia-morte abbia capito dove ci troviamo, anzi, non ce n'è stato neanche un solo avvistamento. Sono le 6 del pomeriggio quindi insieme alla mia pattuglia ritorno a casa. Non vivo insieme a quelli del mio stesso gruppo, io e Scorpius abbiamo pensato che fosse più sicuro vivere ancora insieme, per attenerci comunque al nostro piano iniziale. Tornata a casa vado in bagno per farmi una doccia; dopo essere stata per mezz'ora sotto il getto d'acqua raccolgo i capelli in un asciugamano ed esco dal bagno, indosso come al solito una magla di scorpius, e torno in bagno . Ormai inizia a fare freddo quindi non posso più lasciare asciugare i capelli all'aria. Una volta finito mi sdraio sul letto e inizio a riflettere. Oggi è stata una giornata strana, non so come mai ma quando ero fuori con gli altri avevo una brutta sensazione. Era tutto in ordine come al solito eppure mi è sembrato di essere osservata. Lascio perdere questi pensieri e mi alzo dal letto per mettere in ordine la casa. Se c'è una cosa che Malfoy non sa fare, è mettere in ordine. Lascia sempre tutto dove lo usa, non fa mai il letto e mi ritrovo sempre i suoi camici da medico dappertutto. Passo un'oretta a mettere a posto e verso le sette e mezza mi preparo per andare a cena. Metto uno dei soliti vestiti striminziti, come al solito verde, dato che sembra che conoscano solo questo colore qui, mi lego i boccoli rossi in una coda alta disordinata, esco di casa e mi dirigo in mensa al solito tavolo. Come tutte le sere sono già arrivati tutti tranne i due medici. Mi siedo al tavolo e ascolto i Mike e Jonny litigare come a ogni pasto su un argomento puramente a caso. Ad interrompere i due è l'arrivo di Julia al tavolo che, con la faccia stremata, non saluta neanche ma si siede e appoggia la testa sulle braccia per dormire. A questo punto la domanda sorge spontanea e chiedo – Hey che è successo? Brutta giornata al lavoro?-

– Oggi c'è stato un incidente, un ramo di un albero a ovest si è rotto ed è caduta una casa, non ne avete sentito parlare?- chiese la ragazza stupita alzando la testa

– no non ne sapevo nulla sono stata con la pattuglia tutto il giorno. Stanno tutti bene?- ma a questa mia domanda la ragazza riabbassa la testa dicendo – non esattamente, i due genitori sono morti, l'unico che si è salvato inspiegabilmente è il bambino di quattro mesi che però ora è rimasto orfano. Speriamo che riescano a trovargli una famiglia entro due giorni, anche se non sembra che nessuno lo voglia prendere.-

- In che senso? Perché devono trovargli una famiglia entro due giorni?- Chiedo allora io stupita nel vedere tutti quanti fare una faccia sconsolata. Ed è in quel momento che Ana inizia a parlare dicendo -Non te lo ha detto nessuno? I bambini di età inferiore a due anni che non trovano una famiglia dopo due giorni vengono portati in un orfanotrofio babbano. Non abbiano nessun posto dove possiamo tenerli.- Per questo Scorpius non c'è- Continuò Julia. - Era molto affezionato ad Alec, che era venuto moltissime volte nell'ultimo periodo all'ospedale per una brutta febbre. È voluto rimanere con il piccolo per i suoi ultimi giorni di permanenza.- Non appena Julia finisce di parlare mi alzo, prendo qualcosa da mangiare per Malfoy e corro da lui.

Mi ricordo di un certo Alec, era un bambino piccolissimo di cui mi aveva parlato una volta Scorpius uno di quei pochi giorni che era tornato a casa felice dal lavoro e ad un orario decente. I giorni prima era stato sempre all'ospedale a cercare un modo per far guarire quel bambino che ormai tutti davano per spacciato e, quando c'era riuscito era contento. Corro perchè ho immediatamente capito come si senta in realtà. Io non ho i genitori naturali, e ora mi sta succedendo questo casino. Sua sorella non ha i genitori naturali, e lui non la vede più da mesi e mesi. Ovviamente è preoccupato. Ovviamente si immedesima. E vuole passare più tempo possibile con lui. Dopo pochi minuti arrivo all'ospedale nel reparto di pediatria ed eccolo che lo vedo subito. É seduto in una sedia a dondolo con il piccolo tra le braccia che lo culla avanti e indietro. È una visione quasi paradisiaca e per la prima volta vedo un Malfoy diverso, un Malfoy sensibile, preoccupato ma soprattutto dolce con quel piccolo bambino tra le braccia che lo tiene come se fosse la cosa più preziosa al mondo, come per proteggerlo da tutto quello che quel piccolo dovrà passare. Gli arrivo da dietro, quindi quando gli passo il sacchetto con il cibo fa un sobbalzo, poi allora mi avvicino a lui da davanti e gli dico con tono dolce – stai tranquillo, passalo pure a me per qualche minuto tu mangia qualcosa-. Come comandato a bacchetta anche se con un po' di riluttanza, fa come gli dico e mi passa Alec per iniziare a magiare. Guardo il piccolo e ne rimango incantata, ha degli occhioni enormi blu mare e i capelli anche se ancora molto sono di un biondo simile al colore dell'oro. Non appena mi vede allunga la sua piccola manina e la stinge forte intorno al mio indice sorridendo. In risposta non posso fare a meno di sciogliermi davanti a quel sorriso disarmante, e inizio a giocare con lui facendogli facce buffe e ogni tanto un leggero solletico. Non appena Scorpius finisce di mangiare lo riprende in braccio e ricomincia a dondolarlo. -Mi dispiace- è l'unica cosa che riesco a dire in questo momento. A quel punto Scorpius inizia a parlare senza alzare gli occhi.-Per un momento ho pensato di prenderlo, ma poi mi sono detto che non ci sarei mai riuscito. Non sono mai a casa e non saprei come fare a prendermi cura di un bambino.- vedo una lacrima solitaria scendergli lungo la guancia e dopo pochi secondi continua dicendo -Per questi tre giorni pensavo di restare qua, di prendermi cura di lui. È un problema?- Rimango molto stupita dopo quello che mi ha detto. Non molto perché vuole restare qui questi tre giorni questo me lo immaginavo, ma voleva sul serio adottarlo? Prendersi cura di lui? Non mi immaginavo di certo una reazione del genere, soprattutto non da Scorpius Hyperion Malfoy. Non so come reagire quindi l'unica cosa che faccio e prendergli tra la mia la sua mano libera, riprendo il bambino e mi siedo sopra di lui sulla sedia. Restiamo tutto il resto del tempo, l'unica volta che parlo è quando Alec inizia a piangere , gli canto l'unica canzone che ricordo, e poi torniamo in silenzio per non so quanto tempo. 

Rosso come il sangue , verde come una serpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora