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POV'S SCORP

Al e Blaise sono partiti, e io sono ancora qua con Federica e la preside a cercare di convincerla. Anche se non sembriamo avere successo. Ad un certo punto un'altra studentessa entra, questa più piccola, che dice: < scusi signora preside, ci sono dei nuovi ospiti posso farli entrare? > e lei anche se ancora con faccia stremata e stufa accetta con un segno della mano.

Appena vedo mio padre varcare la soglia della porta lo sento dire <Scorp? > e allora io gli vado in contro e lo saluto abbracciandolo e dandogli una pacca sulla spalla. Stessa cosa faccio con il padre di Al, che ormai conosco da fin troppi anni. Mio padre è visivamente commosso, infatti mi tiene gli occhi di dosso per tutto il tempo, e posso giurare di aver visto delle piccole lacrime risaltare in quelle iridi generalmente fredde e indecifrabili. < ehi, sto bene. Scusami per il Manor> gli dico, ma lui scuote la testa come ad indicare che non gli importava. Mentre io e mio padre ci abbracciamo Harry Potter si avvicina alla signora preside, la saluta e inizia a parlare con lei. <salve, mi scuso se le stiamo occupando il castello ma ho pensato che vista la situazione critica in cui si trova il castello sarebbe stato meglio far ricongiungere padre e figlio in un luogo più appartato, e visto che il signorino si trovava qua, mi è parso l'unico posto adatto. Sempre più bella a quanto posso vedere, non sembrano per nulla passare anni dall'ultima volta che ci siamo visti al torneo tre maghi>

<oh grazie caro, non si più dire lo stesso per te però, gli anni sono passati e in questo caso si vede> dice la signora sorridendo e offrendo la mano al signor Potter che la prende e la bacia. < Per quanto mi faccia piacere vederla signor Potter, non credo che il ricongiungimento familiare sia l'unico motivo che l'ha spinta qui quindi mi dica, se è venuto qua per convincermi a partecipare alla battaglia, mi sa che è stato tempo perso il suo. >

<le chiedo solo di concedermi qualche minuto del suo tempo per parlarle da soli, se poi la sua risposta sarà comunque la stessa, io e i miei amici andremo via. > e a quel punto anche se riluttante lei annuì e fece accomodare me e mio padre fuori.

Appena chiusa la porta l'imbarazzo cadde di colpo come un tendone da palcoscenico tra me e mio padre. Diciamo che non siamo mai stati molto uniti, e per quanto ci vogliamo bene e tutti lo sanno, non abbiamo mai parlato molto.

<emh ecco...> inizio io ma vengo immediatamente interrotto da lui che dice <sono felice che tu stia bene, erano tutti molto preoccupati. Hai fatto perdere 40 anni di vita a tua madre>, <mi dispiace molto> rispondo io ma lui scuote la testa e dice <dispiace a me averti messo in questa posizione. Ho fatto degli sbagli nella mia vita, ma mai avrei voluto che questi ricadessero su di te. Speravo di renderti fiero, non di causare la tua quasi morte. > <io sono fiero id te Papà.> e detto questo il silenzio ricadde di nuovo in mezzo a noi.

<ho un figlio> dissi io di colpo, e giuro che in quel momento vidi mio padre aprire gli occhi quasi come per farli cadere. <emh scusa?> chiese lui con calma, probabilmente pensando di aver capito male. <c'è stato un incidente al villaggio dove sono stato tutti questi mesi, e Alec era rimasto orfano. Avevo passato molto tempo con quel bambino perchè era il suo medico, e visto che se nessuno l'avesse adottato in 3 giorni sarebbe stato mandato in un orfanotrofio babbano, Lily ha deciso di adottarlo. Non volevamo passasse la sua vita senza sapere da dove provenisse, scoprendo l'esistenza di un mondo magico solo all'età di 11 anni. Si chiama Alec>

Tutto questo lo dissi talmente in fretta ed ero talmente agitato che mi dimenticai di respirare. La faccia di mio padre passo in un secondo dal perplesso, al complessivo, allo stupito e senza alcuna previsione al contento.

Mi strinse a se e disse solamente <Alec è un bel nome> e io sorridi e dissi <Piace anche a me, quando torniamo al castello te lo faccio conoscere> e mentre finisco questa frase Harry Potter esce dalla stanza trionfante, e strinse un ultima volta la mano della preside di Beauxbatons dicendo <Grazie mile per il suo appoggio, le saremo eternamente riconoscenti> e lei rispose con un semplice <prendetevi cura delle mie ragazze> e dopo 20 minuti eravamo tutti in volo verso il nostro castello, la nostra battaglia. 

Rosso come il sangue , verde come una serpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora