Capitolo 9

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Il giorno seguente Kaylie arriva alla centrale portando con se della felicità non sapendo che ben presto si sarebbe dovuta ricredere su quel buon umore.
«Buon giorno capo.»
«Oh, ciao Kaylie. Come è andata ieri dal pediatra?»
«Diciamo bene. Ha fatto un pò di capricci, ma alla fine il vaccino è stato fatto. Ci siamo riusciti.»
«L'importante è quello.»
«Come è andata ieri?»
«Non ti ha detto niente John?»
«Non molto. Mi ha detto che non l'ha interrogato, ma non mi ha detto il motivo.»
«Vieni nel mio ufficio per favore.»
Mentre si avviavano verso l'ufficio di Stevens arrivò anche John, che si unì al duo. Entrarono tutti e tre in quella stanza, il giorno solitamente disordinata, e si sedettero. Roger dietro la sua scrivania, nella sua grande sedia e gli altri due in quelle più piccole poste sul davanti.
«Allora, cosa è successo?»
I due si guardarono come a chiedersi chi dovesse informarla dell'accaduto, ma alla fine prese la parola il capitano.
«Non si è presentato.» Dopo quella affermazione rimase in silenzio.
«Perché? Lo avete chiamato? Magari ha avuto un contrattempo. Però poteva avvertire.»
«Kaylie, Johnson è scomparso.» Aggiunse John girandosi verso di lei.
Roger nel frattempo aveva avanzato il capo verso i due e incrociato le mani sulla scrivania.
«Ma siete sicuri? Magari ha litigato nuovamente con la moglie.»
«No. È scomparso ieri mattina. Domani sera la moglie verrà a fare la denuncia di scomparsa. L'unica cosa che sappiamo, e che ci ha detto lei stessa, è che ieri, prima di venire in centrale, si doveva vedere con un vecchio amico. È uscito alle 9:00 da casa sua e poi nessuno lo ha più visto.»
«Non si possono vedere le registrazioni delle telecamere? Ho visto che in quella zona c'è ne sono!»
«No, perché non abbiamo un valido motivo per fare la richiesta. Prima bisogna aspettare la denuncia di scomparsa.»
«Ho capito. Sembra che il destino stia remando contro di noi.»
«Sembra, ma noi c'è la faremo!»
John e Kaylie uscirono dall'ufficio di Stevens con il morale a pezzi. Non riuscivano a trovare nessuna pista, un indizio. Questi omicidi erano programmato nel minimo dettaglio. Senza un errore. Così l'indagine ebbe un nuovo stop, ma non sapevano che una brutta sorpresa aspettava loro.

Passò un altro giorno e come stabilito Vivien Johnson si presentò alla centrale di Polizia per sporgere la denuncia di scomparsa per il marito. Non ci furono novità nel frattempo, nemmeno dopo la visione dei filmati delle telecamere.
Si era visto solo Johnson uscire da casa sua e immettersi nella strada principale. Poi più nulla. Probabilmente chi lo ha sequestrato sapeva benissimo delle telecamere e ha scelto un luogo appartato. La situazione si stava facendo più complicata del previsto.
«Come possibile che una persona sparisca in questo modo?»
«Non lo so Kaylie. Dobbiamo continuare ad indagare.»
La risposta di John velava un piccolo cenno di rassegnazione. Sembrava un caso difficile o addirittura irrisolvibile, ma nonostante questo non si poteva perdere d'animo. Dovevano risolvere il caso.

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