Capitolo 26

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Arrivato alla sua scrivania come un razzo, John si mise subito a lavoro. Rilesse varie volte quel bigliettino e quelle parole sembravano familiari. Doveva già averle sentite da qualche parte, ma non ricordava dove, e non ne capiva il senso. Alla fine decise di provare a guardare su internet. Sperava che li ci fosse la risposta. Iniziò a digitare, e man mano che lo faceva iniziavano ad apparire sotto la barra della ricerca i vari suggerimenti, ma finito la digitazione quello che rimase lo lascò senza parole. Non poteva credere a quello che aveva sotto gli occhi: la frase era un pezzo della canzone degli U2: Staring at the sun.
«Ecco perché mi erano famigliari quelle parole.» Disse mentre poggiava la schiena allo schienale della sedia. Si alzò e andò all'ufficio di Stevens per farlo avvicinare alla sua postazione. I due uomini tornarono davanti al computer con ancora la pagina con il testo della canzone aperta.
«Hai letto la canzone?»
«Si capo, ma la frase che l'assassino è questa, vede? Però non c'è questa negazione.» e indicò la riga corrispondente sul PC e la negazione sul bigliettino.
«Ok. Senza quella negazione, di cosa parla la canzone?»
«Parla del sole e dell'estate.»
«Cerca il sole e l'estate.»
John annuì ed eseguì gli ordini, ma quella ricerca non portò a nulla. Provarono a cercare una cosa per volta.
«Ci sono pagine che parlano del sole» e mentre scorreva con il mouse apparve quello che lui già conosceva, ma a cui non aveva pensato «e.. se fosse il Centro Commerciale Il Sole?» domandò guardandolo dritto negli occhi.
«Ma cosa potrebbe centrare?»
«Capitano guardi i colori!»
Stevens guardò prima la pagina sul PC e poi il biglietto. I colori corrispondevano. Si trattava del Centro Commerciale e non del Sole che riscalda il Pianeta Terra.
«John rileggimi la frase sul biglietto.»
«"Non sono l'unico che fissa il sole MA NON SONO spaventato di cosa potresti trovare se guardassi dentro".»
«Parla dell'interno del Sole, ma lui non è spaventato, vuole che guardiamo dentro! Ha solo preso quella frase per darci un indizio. Poi toccava a noi capire. Johnson è li. Muoviamoci! Vai con alcuni agenti qui dentro poi ti mando gli altri che sono di pattuglia e chiamo la sicurezza del Centro. Vai!»
John chiamò alcuni agenti che erano presenti nella stanza e uscirono di corsa.
Sulle strade di New York City correva uno spiegamento di pattuglie che si dirigevano verso il Centro Commerciale.
Ad attenderli c'era il capo della sicurezza. Un uomo di circa 40 anni, con un cappellino sulla testa e vestito completamente di nero, che appena vide John li andò incontro per aggiornarlo della situazione.
«Io sono Thomas. Appena mi ha chiamato il tuo capitano ho fatto partire la perlustrazione ai miei uomini. É diviso il quattro zone. Vede?» Posò la cartina del Centro Commerciale su un tavolino e la mostrò a tutti i presenti; era già divisa in quattro zone colorate: giallo, arancione, rosso e celeste. «Dentro ci sono i miei uomini. Prendete questi per comunicare con loro e vi indicheranno il punto dove si trovano così li raggiungete.»
Gli agenti si divisero in quattro gruppi e ognuno di loro raggiunse una zona e di conseguenza l'uomo della sicurezza. John e Thomas andarono nella sala della videosorveglianza a guardare le registrazioni dei filmati per cercare di trovare qualcosa.
«Quando è scomparso l'uomo?»
«Il 6 di aprile.»
«Ok. Oggi siamo al 17. Il Centro doveva aprire il 10. Ci sono stati dei problemi burocratici e l'apertura è stata rimandata al 16, cioè a ieri.»
«Ok. Iniziamo a guardare da oggi e andremo a ritroso. Avete notato qualcosa di strano in questi giorni?»
«No. Mi dispiace. Comunque ho chiamati gli addetti che stanno in questa stanza. Così ci potranno snellire il lavoro. Sono persone molto attente.»
I due iniziarono a visionare i filmati. C'erano parecchie ore da visionare. Nel frattempo arrivarono gli uomini della sicurezza addetti alla visione delle telecamere.
«Loro sono gli altri dodici uomini tra addetti alle telecamere e perlustratori diciamo. Sono quattro per turno. Può chiedere a loro ora.»
John annuì e si rivolte alle persone appena arrivate: «Stiamo cercando un uomo. Non sappiamo se sia vivo o morto. Lo devono aver portato qui degli uomini. Avete notato qualcosa di strano in questi giorni?»
Gli uomini si guardarono prima di rispondere: «No. Non abbiamo notato nulla di strano in questi giorni.»
Continuarono a visionare tutti insieme quei filmati poi John chiese:
«Di notte c'è qualcuno?»
«Si. Ci sono quattro uomini. Uno a visionare e tre vanno in giro. Solo negli altri turni sono due a sorvegliare e due in giro per il Centro.»
«Ok.»
Passò circa mezz'ora dall'inizio della ricerca per una svolta.
«Capo.»
«Ditemi.»
«Sono nella zona numero due. Qui c'è qualcosa.»
«Dove siete di preciso?»
«Nei parcheggi al piano -1. In fondo.»
«Avete controllato cos'è?»
«Gli agenti dicono di farvi venire qui. C'è un uomo. Dovete vedere con i vostri occhi.»
John, Thomas e gli altri uomini raggiunsero la squadra. Avevano trovato quello che cercavano. All'interno di una macchina color bordeaux c'era Johnson, ma ciò che videro non fu un bello spettacolo.
John non perse tempo. Doveva comunque controllare se era ancora vivo o morto.

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