Conclusione

2 2 2
                                    

Due mesi dopo.

«Mi dispiace fratellone. So che è da un pò che non venivo a trovarti, ma come ti ho appena raccontato, in questo periodo sono successe tante cose.»
Kaylie era davanti alla tomba del fratello. Prima andava molto spesso, ma da quando era iniziata quell'indagine era cambiato tutto.
Iniziò a raccontare tutta la storia, e passò così quasi tutta la mattina.
Da quando il caso si era concluso le cose erano molto cambiate. Kaylie e la bambina non vivevano più da Mary e Anthony.
«ti racconto quest'ultima cosa e poi devo tornare a casa.»
Si sedette in una sedia che aveva portato con se, sapeva che si sarebbe trattenuta molto, e continuò a raccontare. «Dopo quello che è successo con Terence non pensavo che il mio cuore poteva ricominciare a battere. Alla fine delle indagini ci sono stati altri indagati: gli strozzini di Camden, che poi abbiamo arrestato con altre accuse. Non c'erano prove per incriminarli per i soldi prestati a Terence; poi Carlos, e dopo di lui Simon. Carlos è riuscito a discolparsi con l'aiuto del suo stesso studio. Non c'erano prove verso di lui. È riuscito a scagionarsi. Aveva detto che era innocente e lo ha dimostrato. Si può dire che è un uomo pulito. Comunque non è cambiato nulla. È rimasta una persona che vuole raggiungere l'obbiettivo che si prefigge. Alla fine è toccato a Simon difendersi. Per lui è stata un pò più complicata. Aveva ammesso di aver consegnato lui quel biglietto alla centrale, anche se aveva detto che lo aveva fatto perché era in debito con Terence, ma il giudice probabilmente li farà scontare comunque una pena. A scagionarsi lo aiuterà Carlos, infatti una sera sono andata a casa sua per capire il motivo per cui lo faceva.»
Kaylie si alzò dalla sedia per prendere dalla borsetta, che aveva poggiato sulla tomba del fratello, la bottiglietta d'acqua. L'aver raccontato tutta la storia le stava prosciugando la bocca.
«Dove ero rimasta?» Chiese verso la lapide, come se Jake potesse risponderle.
«Ah si. Ti stavo dicendo della difesa di Simon. Allora, una sera sono andata da Carlos per chiederli i motivi per cui difendeva Simon. Lui mi ha risposto semplicemente che credeva nella sua innocenza. Stavamo mezzo litigando, e il tono della voce era abbastanza alto. Mi sono avvicinata per risponderli guardandolo dritto negli occhi. Anche lui mi stava rispondendo poi ad un tratto...»
Fece qualche minuto di pausa. Le sue guance diventarono rosse fuoco e continuò dopo un altro sorso di acqua: «abbiamo smesso di parlare e di gridare. Le nostre labbra erano chiuse l'uno sull'altro. Ci siamo baciati. Non so descriverti come è stato, o forse si: magnifico. La nostra bocca si muoveva all'unisono; si sentiva il desiderio che c'era tra noi. Non ci siamo fermati. Le nostre mani facevano tutte da sole. Lo abbiamo fatto li sul pavimento tanta era la voglia di essere una sola cosa. Era da tanto che non mi sentivo desiderata. È come se il tempo si fosse fermato e noi siamo ripartiti da li; il tempo passato lontani sembra non essere mai esistito. Mi ha detto che lo volevi aiutare a rimetterci assieme, e per certi versi è così. Ci hai aiutato. Ora siamo felici. Abitiamo assieme. Ad unirci ancora di più c'è la nostra bambina, e tra qualche mese ci sposiamo. Dopo tutto quel casino mi ha chiesto di sposarlo. Era fuori dalla centrale. Tutti hanno visto la scena. È stato un pazzo. Bè, io sono felice; ho la mia famiglia, mi sto per sposare con l'uomo che amo, con mamma e papà va tutto bene, sono felici per noi. Appena li ho detto che ci eravamo riavvicinati hanno solo detto: "finalmente!". Daisy non vede l'ora di accompagnare il padre al'altare, come dice lei: "a sposare la mamma." Tutto sta andando per il verso giusto. Ora devo andare fratello.»
Kaylie si alzò dalla sedia e la piegò mettendosela sotto il braccio. Si allungò e prese la borsa.
«Verrò a trovarti presto. Ti voglio bene!»
E andò via. Si fermò al primo cassonetto che vide e buttò dentro la bottiglietta d'acqua ormai finita.
Arrivò alla macchina, accese il motore e partì; direzione: casa Vegas-Gold.
«Carlos.» Gridò Kaylie dalla porta d'ingresso della casa.
«Mamma, mamma.»
«E tu che ci fai qui? Non dovevi essere all'asilo?»
«Mi hanno chiamato perché è caduta e si è sbucciata il ginocchio. Dove sei stata?» Rispose Carlos arrivando dal salone.
Kaylie guardò la ferita della figlia. Non era così grave da portarla via dalla scuola materna.
«Da Jake. Comunque mi sembra che la bambina ne stia approfittando con te. Non devi sempre lasciargliela vinta.»
«Ma io non gliela laccio vinta, è che mi guarda con gli occhi da cerbiatto. Li ha presi da te perciò è colpa tua.» Le rispose dandole un bacio stampo sulle labbra.
«Fammi causa avvocato.»
«Più tardi in camera da letto impostiamo la causa.» Sussurrò Carlos nell'orecchio di Kaylie per non farsi sentire dalla bambina, ma specialmente per rendere la cosa più intrigante ed eccitante.
I due si sorrisero maliziosi, e vedendo i genitori in quel modo la bambina iniziò a ridere.
«Vado a preparare il pranzo e tu vieni con me.»
Kaylie riprese in braccio la figlia e si diresse verso la cucina.
«Io vado a fare una telefonata allo studio per vedere se ci sono problemi.»
«Ok.»
Carlos si diresse verso il suo studio. Aveva ricavato da una stanza un piccolo ufficio per poter lavorare anche da casa.
Chiuse la porta e si sedette dietro la scrivania. Prese un cellulare che era nascosto nel doppio fondo di un cassetto, dove al suo interno si intravedevano delle foto e dei documenti riguardanti Michael Black, Karl Dale, Tim Turner, David Johnson, Peter Key e Ridley Cooper; compose il numero, ma non era quello del suo studio. Era delle Hawaii.
«Pronto?»
«Simon, sono io.»
«Ciao Carlos. Come mai mi chiami da quel telefono? Non avevamo finito tutto?»
«Si. Più tardi lo butto. Per quello di cui dobbiamo parlare è meglio usare ancora questo. Questa linea è sicura.»
«Dimmi tutto.»
«Il tuo processo si è concluso questa mattina. Appena torni dovrai scontare una pena di tre mesi. Sono riuscito a patteggiare quel tanto, anche per via del tuo passato. Poi ho sistemato le ultime cose in modo che le colpe ricadano solo ed esclusivamente su Terence; ho anche distrutto le cimici nel suo appartamento. Chissà che sarebbe successo se avesse saputo di essere spiato.»
«Magari avrebbe cercato di farcela pagare.»
«Questo è sicuro. Un'altra cosa, dopo i tre mesi sarai un uomo completamente libero!»
«Ok.»
«So che sei deluso. Non sono riuscito a fare di meglio.»
«Sarò dietro le sbarre?»
«No. Dovrai fare servizio sociale. Pulizia delle strade e aiutare nelle mense. Con questo avrai chiuso con tutto, anche con i casini del tuo passato.»
«Benissimo. Torno questa domenica. Si potrà iniziare subito con la pena?»
«Si. Ci vediamo tra 2 giorni.»
«Ok.»
«Un'ultima cosa. Per quanto riguarda quei due che si sono salvati? Che facciamo?»
«Per ora lasciamo che le acque finiscano di calmarsi anche perché stanno ancora cercando la persona che era in macchina con Terence, perciò te. Vediamo più in la di definire anche quello. Per ora restiamo così senza fare niente. Hai mantenuto la promessa di aiutarmi a farli fuori, e ci siamo riusciti per 4 di loro ed io di darti una buona sistemazione economica a te e alla tua famiglia. Diciamo che IL PATTO fatto è stato mantenuto.»
«Bene. Ci vediamo tra qualche giorno.»
«Ok. A presto.»
«Ciao Carlos.»

Carlos chiuse la telefonata e iniziò a smontare il cellulare per distruggerlo. Lo mise nella tasca della giacca e uscì dallo studio. Raggiunse la cucina dove si trovavano già Kaylie e Daisy e rimase sull'uscio ad ammirare la scena. Le sue due donne che armeggiavano con dell'imposto per torte. Non riusciva a smettere di guardare. Kaylie si accorse della sua presenza, si voltò verso di lui e li sorrise; lui fece altrettanto. Era felice. Finalmente aveva tutto. La donna che ama e che presto diventerà sua moglie, sua figlia e la vendetta verso quei ragazzi che lo hanno fatto tanto soffrire.

Fine

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 02, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Il PattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora