#Ten

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Rieccoci con una nuova parte.
Poi fatemi sapere se devo andarmi a chiudere in qualche bunker per evitare il linciaggio 😂😂
Scherzo! Fatemi sapere cosa ne pensate. Insultatemi se volete!
🙈🙊
Enjoy. (forse)

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«Cosa?» chiede Filippo incredulo
«Sono incinta.»
«No. No, non è vero. Cosa vuoi? Dimmelo e facciamola finita.»
«Cosa voglio?! Pensavo fossi diverso, invece sei come tutti gli altri: un bastardo» urla lei mentre si sposta in un'altra stanza. «Ecco tieni» gli dice lanciandogli qualcosa addosso «questa è la prova che non dico cazzate, non ne avrei motivo.»
Filippo raccoglie l'oggetto che è caduto a terra. È un test di gravidanza. Positivo. Lo guarda per qualche minuto, forse trattenendo anche il fiato, finché non è Nicole a rompere quel muro di silenzio.
«So cosa stai pensando»
«Ma davvero?»
«Pensi che il test possa avere sbagliato. Leggo il dubbio nei tuoi occhi e la speranza che possa essere così. Beh, non ha sbagliato. Nè questo, né gli altri 4 che ho fatto prima.»
«Ne hai fatti altri 4?»
«Sapevo che non mi avresti creduta. Pensi che io voglia prenderti in giro, invece tu mi hai fottuto. Lettetalmente. Li vuoi vedere?»
«No»
Filippo si sente soffocare, ha la gola secca, deve scappare da quel posto.
«Me ne vado» le dice uscendo dalla porta senza neanche chiudersela alle spalle.
Corre Filippo, corre.
Corre fino alla macchina, poi mette in moto e continua a correre. Non sa per dove, sa solo che deve andare via. Lontano da Nicole, lontano da Trento, lontano da tutto.
È quasi l'alba quando arriva alla sua mansarda. Si sente stanco, sfinito, distrutto. Come se un camion lo avesse colpito in pieno e nessuno lo avesse soccorso. Si sente morire, con un'inesorabile lentezza.
Controlla il cellulare:
15 chiamate perse.
1 messaggio di Nicole.
1 messaggio di Lorenzetti.
10 messaggi di Simone.
Li apre:
Nicole:
Ascolta Filippo, io non voglio niente da te. Credevo solo che dovessi saperlo, non potevo tenerti all'oscuro di tutto. Ci ho pensato molto, il bambino voglio tenerlo. A metà mese ho la prima ecografia. Se vorrai far parte della sua vita, sarei felice se venissi con me. Cortesemente vorrei essere infotmata su cosa deciderai.
Coach:
Domani ore 12 al palazzetto. Visite mediche di rutine.„
Simone.
Simone è un colpo al cuore. Come ha potuto fargli questo? Tradirlo in questo modo. Ha infranto la promessa che gli ha fatto nel peggiore dei modi. Ha il voltastomaco solo al pensiero della sua reazione. Lo distruggerebbe. Lo perderebbe per sempre. Simone è più importante di qualsiasi altra cosa per lui. È tutto. Legge il suo ultimo SMS.
Fil, per favore. Sarà il decimo messaggio chr ti mando. Sono preoccupato, lo so che è successo qualcosa. Dimmelo. Io ci sono, ok? Qualunque cosa sia la affronteremo insieme. Voglio questo, voglio te. Ti prego, non escludermi.
Vorrebbe piangere ma non riesce a fare nemmeno quello.
Decide di rispondergli, ma non di dirgli la verità.
Gian mi dispiace averti fatto stare in pensiero. Sto bene. Non è successo nulla. Mi si è solo scaricato il cellulare e sono crollato dimenticando di metterlo sotto carica. Domani al palatrento ti racconto
Dopo pochi secondi gliene invia un altro.
Grazie per esserci sempre. Sei l'unico in grado di salvarmi. Ti voglio bene...
Lancia il telefono dall'altro lato del letto e chiude gli occhi.
Quando si sveglia, il sole entra forte dalla finestra anche se è ancora chiusa, segno che è mattino inoltrato. Si stiracchia, si alza e va in cucina per prepararsi un caffè. Controlla l'orologio, sono le 10.30.
Ha giusto il tempo per una doccia veloce e poi dritto al palazzetto.
Arriva un'ora dopo. Entra, saluta tutti. È tornato a casa. L'aria che si respira al palatrento lo emoziona sempre un pò. Quel posto lo ha visto crescere, è la sua coperta di Linus.
Cammina, ma non riesce ancora a trovare l'unica persona che gli interessa. Si dirige negli spogliatoi, e lo vede.
Simone è di spalle non ha sentito lo schiacciatore arrivare.
Filippo gli si avvicina e gli cinge la vita con le braccia. Sente tutto il calore del più piccolo invaderlo, gli lascia un bacio dietro la nuca e appoggia la fronte nell'incavo del suo collo.
«Ehi» esclama Giannelli sorpreso
«Ehi»
Il veronese insinua la sua mano sotto la maglia della divisa di Simone, percorrendo lentamente con le dita i pettorali e gli addominali, arrivando al basso ventre. Sta per andare oltre l'elastico dei pantaloni, quando il palleggiatore intreccia le sue dita con quelle del compagno, spostando in questo modo le loro mani unite, dal suo corpo.
«Che c'è?» chiede mentre si volta per parlargli faccia a faccia.
«Cosa?»
«Sei cosí...avventato, non è da te»
«Ah no?» domanda sogghignando il più grande mentre indietreggia fino ad una panca trascinandosi con sé Simone «Forse perché prima non sapevo come potesse essere avere...te. Ora lo so, e non posso farne a meno.» conclude mentre si siede, portando il più piccolo a posizionarsi a cavalcioni su di lui.
«Mi sei mancato» gli dice avvicinandosi e baciandolo.
Simone si stacca per qualche minuto per potergli rispondere un «Anche tu» sussurrato appena, rifiondandosi immediatamente sulle sue labbra.
Entrambi approfondiscono il contatto, facendo sentire l'uno all'altro l'urgenza del momento. Sono cosí coinvolti che nessuno dei due ricorda il momento in cui Simone ha cominciato a muoversi piano su Filippo. Si baciano con necessità, andando dalla bocca al collo con estrema facilitá, ed è proprio mentre il più piccolo sta passando la lingua lungo la gola del moro, che questi parla:
«Simo, Simo ho-ho bisogno di te. Adesso.» quasi ansima
«mmhhh bagno» mormora Simone mentre continua il lavoro che aveva iniziato sul collo dello schiacciatore.
In me che non di dica sono chiusi in uno dei cubicoli di fronte alle docce, con Filippo schiacciato contro le mattonelle fredde e Simone che comincia ad accarezzarlo da sopra la stoffa dei pantaloncini.
Vanno avanti così fin quando il palleggiatore non si inginocchia ai piedi del più grande. Vede la sua espressione cambiare, è eccitato, tanto che non riesce a formulare una frase di senso compiuto.
«Che...tu cosa...» prova a dire Lanza, ma di tutta risposta il compagno gli abbassa in un solo colpo boxer e pantaloni prendendolo in bocca.
Quella che ha Simone dal basso è un'immagine meravigliosa: Filippo che si morde il labbro inferiore sospirando, con la testa contro il muro e gli occhi chiusi.
In quel momento sono solo loro due, nessun altro. Percepiscono l'esterno in modo ovattato, anche se, il rumore della porta che sbatte lo sentono perfettamente.
«Merda» esclama Filippo «che cazzo facciamo ora?»
Simone si alza da terra, avvicinandosi alla bocca dell'altro.
«Promettimi che non urlerai, che starai in silenzio.»
«Che?»
«Promettimelo!»
«Ok, va bene» dice Lanza mentre vede il palleggiatore tornare a fare quello che aveva lasciato poco prima.
«Oh signore...oddio non ci credo che mi stai facendo un pompino con qualcuno a 3 metri da noi. Cazzo-»
Simone lo sente ansimare ed aumenta il ritmo. Allunga il braccio per arrivare con le dita alla bocca del veronese, così da farlo stare quanto più in silenzio possibile.
Comprende che è vicino a raggiungere il limite quando Filippo gli passa una mano tra i capelli e gli fa capire di andare più veloce. Pochissimi attimi dopo sente il suo sapore in bocca. Ingoia tutto e si alza facendo incontrare le loro labbra.
«Sei stato bravo» dice a bassa voce Giannelli
«Mi tremano le gambe»
«Lo so, è perchè sono fantastico» ironizza il palleggiatore
«Sei pazzo»
«Di te!» esclama «esco prima io» afferma, lasciando Lanza a ricomporsi.
«Ciao Seba» Simone saluta disinvolto il centrale argentino che invece lo guarda sospettoso. Stesso sguardo che rivolge anche a Filippo.
«Sapete che è vietato fare sveltine nei luoghi pubblici?» chiede Solè
«Quindi?» chiede il più piccolo fingendo di non sapere di cosa Sebastian stesse parlando.
«Trattenete gli ormoni la prossima volta»
«Ma sei scemo?! Chi io e Gian?» domanda allarmato il veronese
«Esattamente»
«Questa è follia. Ma come ti vengono in mente certe cazzate...io con Simone è pura fantascienza!» risponde negando l'evidenza e passando lo sguardo dal viso interdetto del centrale, a quello verde di rabbia del palleggiatore, che subito ribatte nervoso «Giá.» respira per non fare una scenata «Meglio andare, il medico non aspetta di certo noi.»
Vengono chiamati in ordine alfabetico per fare le analisi del sangue complete, l'elettrocardiogramma e una visita generale come consuetudine.
Non appena finito Filippo corre verso Simone che non lo ha degnato più di attenzioni.
«Gian, ma che ti è preso, me lo spieghi?»
«Niente» dice dirigendosi verso la macchina
«Non mi pare»
«Io con Simone è pura fsntascienza» gli fa il verso.
Lo schiacciatore sorride.
«Non sei tanto bravo ad imitarmi»
«Idiota» lo apostrofa mentre va verso la macchina seguito dal più grande
«Eddai Simo, non fare così.»
«Cosí come? Scusa se il fatto che reputi me e te insieme fantascienza mi fa incazzare»
«Sai che non lo penso, solo...non sapevo come giustificarmi»
«Non dovresti farlo se solo dicessi la veritá»
Dire la verità. Quello è un colpo basso per Filippo, pur essendo involontario.
«No. Non è il momento.»
«Non lo sarà mai» dice sconfitto Simone
«Non è vero. Sei importante per me, lo sai. Solo...aspettiamo ancora un po', ok?» ma non riceve risposta.
«Simo» lo richiama sfiorandogli la spalla con il naso. Lo vede sorridere.
«Uff...non è giusto! Perchè cedo così facilmente con te?»
«Perchè ti piaccio da morire» gli dice lo schiacciatore baciandogli via quel finto broncio che ha messo su.
«Vieni da me?» gli domanda Filippo
«Metti in moto la macchina e ti seguo»
«Ok» si baciano
«Ok»
Nel frattempo, anche Nicole sta andando fuori casa di Filippo.
Lui la sta evitando, nonostante ormai sappia che è incinta. Non le ha dato nemmeno una risposta riguardo la visita dal ginecologo.
Ed è strano, per questo la ragazza pensa ci sia dell'altro sotto. Sta andando da Pippo proprio per farlo parlare.
Parcheggia l'auto poco lontano da casa sua. Quando arriva lì sotto sente due persone parlare, ma non riesce a distinguere le voci.
Si avvicina, non riesce a credere ai suoi occhi: Filippo e Simone, poggiati su di una macchina, uno addosso all'altro.
Le mani di Filippo sui fianchi di Simone, che lo stringono forte.
Le loro bocche che si cercano frenetiche.
Nonostante Nicole sia incredula e completamente senza parole, inizia a mettere insieme tutti pezzi.
Filippo gli è sembrato distante e freddo in più di un'occasione, in quel periodo: durante la festa prima delle Olimpiadi, quando lo ha chiamato a Rio, quando è arrivato  in Italia insieme al resto della nazionale. Ora capisce che l'unica cosa in comune che  questi eventi hanno con Filippo, è Simone.
Lui era alla festa, era a Rio ed era anche in aeroporto, quando li ha guardati con quegli occhi pieni di rabbia e delusione, mentre si baciavano.
Filippo lo aveva seguito non appena si era accorto della sua assenza e  quando era tornato, era più nervoso di prima, finendo per scaricare la sua frustrazione su di lei per tutti i giorni successivi.
'Ecco perché mi ha respinta in quel modo assurdo, a casa sua!' si dice, infuriata, mentre tutto si fa più chiaro.
La causa del cambiamento di Filippo, delle sue stranezze e del suo evidente nervosismo altro non era che Simone Giannelli.
Non una ragazza qualunque conosciuta in vacanza, ma Simone Giannelli.
Il ragazzino, suo compagno di squadra.
Sente uno strano vuoto allo stomaco, perché è sempre stata un po' gelosa, Nicole, del loro rapporto.
Filippo non ha mai avuto con lei la stessa confidenza, la stessa complicità, che ha con Simone.
E, purtroppo, non hai mai tenuto a lei tanto quanto tiene a Simone.
Ma non hai mai dato troppa importanza alla cosa, perché col passare del tempo ha capito che sono davvero poche le persone che Filippo ritiene più importanti di Simone, anche se non credeva potesse mai arrivare a tanto. Lei ha continuato a non voler guardare alla realtà dei fatti, non ammettendo a sé stessa quello che ormai era chiaro a chiunque: Simone e Filippo si sono sempre attratti come calamite, sono sempre stati attaccati l'uno all'altro, in modo quasi ossessivo.
Però non avrebbe mai pensato che potesse esserci qualcosa di più che una semplice amicizia fra di loro. Insomma, Filippo non gli aveva mai dato modo di pensare che fosse...che non fosse interessato a lei, sessualmente parlando.
'Che ingenua' pensa, mentre alza di nuovo lo sguardo su di loro.
Filippo sorride, facendo scorrere le dita sul viso di Simone che gli lascia continuamente dei baci sulle sulle labbra, sul  viso e sul collo. Il veronese se ne sta  immobile, bloccato contro l'auto, a lasciarsi baciare, docile.
Fa un'espressione disgustata mentre sente contorcersi lo stomaco dalla rabbia.
Filippo non l'ha mai guardata come sta guardando Simone in quel momento, con gli occhi che brillano.
Non l'ha mai toccata, o baciata, in quel modo, delicatamente, come una cosa preziosa e fragile.
Si sente tradita, incazzata, usata e soprattutto messa da parte perché gli ha confessato di essere incinta, di aspettare il suo bambino, e lui cosa fa? Invece di stare con lei e provare a consolarla, la ignora per passare il tempo fra le gambe di  Simone, a baciarlo e lasciarsi baciare come se fosse l'unica cosa che conta davvero.
Riesce quasi a percepire la rabbia ribollire dentro di lei ed é convinta di essere sul punto di scoppiare.
Ma proprio in quel momento vede Simone salutare teneramente l'altro, entrare in auto e andare via.
E non appena si allontana, Filippo si ritrova Nicole di fronte che lo guarda in cagnesco. Sente immediatamente mancarsi il terreno sotto i piedi e il suo mondo sgretolarsi.
«Nicole.»
«Non potevo crederci quando vi ho visti»
«Posso spiegati...»
«Che devi spiegare, eh?» dice, avvicinandosi a lui. «Sei un pezzo di merda, Filippo!» grida, mentre inizia a dargli dei pugni sul petto.
Il ragazzo prova a trattenerla, ma è talmente fuori controllo da riuscire a malapena a bloccarle le braccia.
«Nicole, calmati»
«Calmarmi?!» dice, afferrandolo per il collo della t-shirt.  «Forse non ti rendi conto. Ti ho appena visto infilare la lingua nella bocca di Simone Giannelli e tu dici che dovrei calmarmi? Ma io ti ammazzo, stronzo! Non credere che sia finita qui!» aggiunge, riprendendo a colpirlo sul petto.
Mentre va via, in lacrime, la ragazza è furiosa, non ragiona lucidamente.
Nella sua testa vorticano mille idee diverse su come vendicarsi.
Potrebbe mettere in giro la voce sulla loro relazione, ma sarebbe una scelta infantile e troppo impulsiva che probabilmente finirebbe per unirli ancora di più.
Vuole dividerli, vuole distruggerli, proprio come si sente distrutta lei, in quel momento.
Presa dalla rabbia più totale, preme sull'acceleratore dell'auto e svolta alla prima uscita.
Intanto Simone è appena arrivato a casa.
Ripensa a quanto accaduto poco prima, nei bagni, e non riesce a non sorridere. Non è mai stato tanto impulsivo con qualcuno e questa cosa lo elettrizza.
Nonostante ciò, è preoccupato dall'umore altalenante di Filippo.
Un attimo prima sembra felice mentre quello dopo triste ed evidentemente  turbato.
Voleva chiederglielo, prima, ma ha pensato di lasciargli un po' di spazio.
'Forse è solo un pò sconvolto dai cambiamenti della sua vita' si dice, mentre sente bussare alla porta.
Non ha idea di chi possa essere, non si aspettava visite.
Così, corre subito ad aprire, curioso.
«Chi è?»
«Nicole»
«Nicole?!» chiede esterrefatto
«Ciao Simone» risponde lei, sorridendo.
Il palleggiatore sente un brivido percorrergli la schiena, quel sorriso ha un qualcosa di inquietante.
«Posso entrare?» insiste, lei.
«Eh?»
«Posso entrare? Devo parlarti»
«A me?» risponde quasi spaventato facendola entrare, vedendola annuire. Ha un brutto presentimento.
La vede girare per casa, non riesce a tranquillizzarsi.
«Posso offrirti qualcosa? Dovrei avere della coca...» dice, provando a spezzare il silenzio.
«Come va con Filippo?» domanda ghignando, cambiando totalmente argomento.
Simone è spiazzato e comincia a tremare, sente che sta per succedere qualcosa di irreparabile.
«B-bene.» risponde, con la voce piena d'ansia.
Nicole gli si avvicina e gli lancia una sguardo irritato e un tantino divertito.
«È ovvio. Avere l'opportunità di
entrare nelle mutande di Filippo Lanza non è una cosa da tutti, deve andare per forza bene.» dice, dandogli un colpetto sulla spalla.
Simone è sconvolto, non sa che dire, cosa fare.
«Che?» chiede, spaventato.
«Non fare finta di non sapere.Vi ho visti, prima, mentre vi facevate la gastroscopia con la lingua.»
Il palleggiatore inizia a sbiancare, si sente sotto attacco e non sa come reagire.
In quel momento vorrebbe qualcuno a sostenerlo, vorrebbe Filippo.
Invece è solo.
E vulnerabile.
«Nicole, io...»
«Oh ma non preoccuparti, ho parlato con Filippo» risponde, senza togliere quel ghigno maligno dalla faccia. «Mi ha spiegato tutto e l'ho capito... che voi vi appartenete. Sono solo stata sfortunata io, a capitare in mezzo» continua, senza smettere di sorridere.
Simone avrebbe dovuto tirare un sospiro di sollievo, ma c'e qualcosa di troppo strano in tutta quella situazione e il suo sorriso continua a terrorizzarlo.
«Sul serio te lo ha detto?» domanda, provando a non soffocare dalla tensione.
«Si, ma tranquillo. Non sono venuta per questo» si ferma per poi proseguire «Sai? Avete proprio un bel rapporto, voi due... vi dite tutto, vi fidate l'un l'altro. Sembrate legati da un filo invisibile e indistruttibile.»
«hhhm» borbotta
«Siete proprio una bella coppia.» dice, lasciandogli una carezza.
Simone trema di nuovo, spaventato, non appena gli sfiora il viso.
Gliela legge negli occhi la rabbia e sente che dietro a tutte quelle belle parole c'è dell'altro.
«Vi ammiro, Simone» continua poi, Nicole. «Siete forti, sembra  che state affrontando questa storia della gravidanza meglio di come stia facendo io.» aggiunge voltandogli le spalle.
Simone strabuzza gli occhi e il suo cuore perde qualche battito.
Ha sentito bene?
'No, non può  essere. Non può essere.' pensa, trattenendo a stento le lacrime.
«Gravidanza?»
«Sono incinta...di Filippo.» risponde lei, praticamente gongolando.
Per Simone fu come ricevere una pugnalata al cuore.
Inizia a sudare, a sentire un forte dolore all'altezza del petto che quasi lo schiaccia e non gli permette di respirare.
Tutto intorno a lui sembra sgretolarsi.
«Cosa?» chiede, con un filo di voce e le lacrime agli occhi.
«Come, non lo sapevi?» risponde lei, con un tono fintamente dispiaciuto. «Per questo ho voluto vederlo ieri. Credevo che lui te ne avesse parlato.» 
È andata lì proprio per quello, per colpire Simone.
Sapeva che docendogli quelle cose lo avrebbe distrutto, e di conseguenza si sarebbe distrutto anche il suo rapporto con Filippo.
Non prova alcun rimorso, perché vuole che stiano male almeno quanto sta male lei
Si riesce quasi a sentire il rumore del cuore di Simone che va in mille pezzi. Il ragazzo se ne sta immobile, bianco come un lenzuolo e con lo sguardo perso nel vuoto. È talmente stravolto che quasi  non si accorge di Nicole che se ne va via, salutandolo soddisfatta.
Tutto si è fermato, a quando ha sentito quelle parole uscire dalla bocca della ragazza, dopodiché non ha sentito più nulla: nessun rumore, nessuna voce.
Niente.
C'è solo lui, in quella stanza, con il cuore infranto, in preda alla rabbia e alla disperazione.

Come neve al sole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora