#Twelve 1.0

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Parte 1 di 2: ✔
Buongiorno così. 😊
Non mi dilungo oltre, fatemi sapere!
Enjoy.
PS: La seconda parte è pronta. DITEMI VOI QUANDO VORRESTE CHE LA PUBBLICASSI!
Sono nelle vostre mani, come sempre 😂❤

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Non appena Filippo esce dall'appartamento di Simone si dirige velocemente in macchina. Si siede, chiude la portiera ma non mette in moto. È come bloccato.
Tutto sembra essersi bloccato a quando il più piccolo  lo ha guardato con quegli occhi pieni di delusione... di odio quasi, a quando ha realizzato di averlo perso, probabilmente per sempre. Riesce a provare solo ribrezzo per se stesso.
Perché Simone, nonostante lo avesse fatto a pezzi, ha provato a dargli  una seconda possibilità.
Un semplice bacio, gli ha chiesto, per appianare le loro divergenze. Per provare a ricominciare daccapo.
Ma lui è stato talmente codardo, da non riuscire nemmeno baciarlo.
Lo ha quasi implorato e lui è stato capace di rifiutarlo, spezzandogli  il cuore una seconda volta.
'Come posso essere stato tanto meschino?' pensa.
Poi lo sguardo gli cade sul braccialetto di pelle marrone che gli ha comprato in vacanza.
'Così ti ricorderai di me' gli aveva detto, sorridendo, e lui si era sentito tremendamente fortunato ad avere una persona tanto bella nella sua vita.
Invece ora è solo.
L'ha perso.
Non sa come affrontare la vita senza di lui, senza la sua positività, senza il suo sorriso...
Sa che non può andare avanti senza il suo migliore amico, senza la sua ancora.
Vorrebbe sfogarsi, buttare fuori tutta la sua disperazione. Ha un peso al centro del petto che non gli permette di respirare, di pensare, di parlare, di piangere. Deve liberarsene e per questo fa l'unica cosa che gli risulta sensata al momento...spingere sull' acceleratore e andare a Modena.  È ormai notte fonda quando arriva a casa di Luca Vettori e Matteo Piano.
Si è precipitato lí come se fosse l'unica possibilità che avesse ed ora se ne sta imbambolato fuori dal portoncino senza avere il coraggio di citofonare.
Passa circa un quarto d'ora prima di trovare la forza di pigiare il bottone.

È tardissimo. Matteo e Luca stanno dormendo quando suona il campanello.
«Ho sentito bussare» dice Vettori con la voce impastata dal sonno «Matteo vedi chi è?»
«Non puoi andarci tu?»
«Per favore...» lo prega sbattendo i suoi occhioni da cerbiatto
Piano guarda l'altro e ne subisce il fascino...come sempre.
«Tu e i tuoi dannati occhi. E il tuo dannato corpo. I tuoi non potevano impegnarsi si meno?!» si lamenta mentre va ad aprire con le risate di Luca in sottofondo.
«Chi è?» chiede Teo
«Sono io»
«Pippo?!» esclama Matteo, sbigottito, quando lo vede.
«Mh» risponde, imbarazzato, mentre si passa nervosamente una mano fra i capelli.
Matteo rimane a fissarlo, confuso.
Lui non parla.
Filippo uguale.
E la  situazione diventa poco a poco più imbarazzante.
È il veronese, poi, a rompere il ghiaccio.
«Scusate.. io-io avrei dovuto avvertire,ma.. no, non ci ho pensato! Spero di non disturb-»
«Cosa diavolo ci fai qui a quest'ora?! Ti rendi conto?! Saranno le 3 di notte.» domanda, quasi scioccato.
Lanza non sa che dire, per questo si limita ad abbassare lo sguardo.

Nel frattempo è arrivato anche Luca, e subito capisce che Filippo ha qualcosa he non va.
Non solo è molto pallido, ma ha anche un'aria smarrita e scossa.
«Filippo, cosa ci fai qui?»
«Non.. non lo so»
«Stai bene? Hai un aspetto orribile»
Filippo non risponde e continua a guardarsi intorno, perso, di fronte agli occhi esterrefatti di Luca e Matteo, che continuano a non capire cosa lo abbia  spinto ad arrivare fino a li.
Quando finalmente trova il coraggio di alzare lo sguardo su di loro, i suoi occhi si riempiono di lacrime.
«Pippo? Ti senti bene?»
«No, Io.. non... merda» dice, provando a nascondere le lacrime che ormai scendono incontrollate.
Luca gli si avvicina, poggiandogli entrambe le mani sulle spalle.
Non lo aveva mai visto tanto sconvolto.
«Che fa, piange?!» commenta
Matteo, incredulo, beccandosi le occhiatacce di Luca che nel frattempo ha fatto entrare Filippo in casa.
Lo fa sedere sul divano accanto a lui, lo osserva e gli legge in faccia che è molto angosciato.
«Ok, dimmi cosa è successo» dice , preoccupato, Luca.
«Simone...» borbotta, provando a non iniziare a piangere di nuovo. «Lui... non vuole più vedermi, io.. l'ho perso, Luca, e mi sento... malissimo» continua, coprendosi gli occhi con le mani.
Odia mostrarsi così vulnerabile agli altri, ma non  riesce  a trattenere le lacrime.
«Cosa, perché?!» esclamano entrambi, increduli.
«È stata colpa mia, io.. io-» prova a spiegare, fra i singhiozzi, non riuscendo a trovare le parole giuste.
«Sfogati, Lanza» interviene Matteo «vedrai che dopo starai meglio. Ormai sei qui...e soprattutto ci hai svegliati.»  aggiunge.
Cosí si lascia andare, raccontandogli tutto, nel dettaglio, mentre loro lo ascoltano in silenzio.
«È stato terribile.» dice, con lo sguardo rivolto verso il basso. «Non dormo da non so quanto, ogni volta che chiudo gli occhi lo vedo ancora  piangere.» termina prima di scoppiare di nuovo in lacrime anche lui.
Per la prima volta, anche Matteo è senza parole. Vede Luca accarezzare la schiena di Filippo e non ha idea di come aiutarlo. Qualunque cosa sarebbe fuori luogo.
Il tempo passa così, l'unica cosa che riempie la stanza sono i singhiozzi dello schiacciatore trentino che di tanto in tanto tornano a farsi sentire.
«Filippo ascolta, è passata qualche ora ormai, perché non vai a fare una doccia mentre ti prepariamo qualcosa di caldo?» cerca di incoraggiarlo Vettori
«No, non voglio approfittare di voi. Io...anzi non sarei dovuto venire.» risponde Lanza mentre si asciuga il viso
«Cazzate!» si intromette Piano «lo sai che puoi venire quando vuoi e restare quanto vuoi. Siamo una famiglia. Poi, in questa situazione, dove altro potevi andare?» gli chiede retoricamente
«È che voi siete gli unici-»
«Ecco appunto. Siamo gli unici. Quindi ora, fila in bagno. Almeno se non siamo capaci di risollevarti il morale potrai sempre dire che, al contrario, abbiamo avuto ottime capacità nel  tenerti al caldo.» cerca di sdrammatizzare Matteo.
«Va bene.» pigola il veronese mentre si dirige nell'altra stanza.
Solo quando sentono il rumore dell'acqua che scorre i due modenesi si costringono a parlare.
«È sconvolto Lú, non lo riconosco» dice il centrale
«Lo so. Quando si renderà conto di amarlo sarà ancora peggio»
«Perchè dici che si è innamorato di Giannelli?»
«Me lo stai chiedendo davvero?»
Teo lo guarda con fare ovvio, e Luca continua «Questo tuo essere arguto continua a sorprendermi col passare del tempo.»
«È per questo che mi ami» gli dice il centrale prima di lasciargli un bacio appena accennato
«Per questo e molto altro» ribatte il compagno «Ascolta, io chiamo Simone. Lanza è uno straccio non può presentarsi da nessuna parte in questo stato» aggiunge.

Come neve al sole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora