Ci scusiamo per il disagio.
No, non è vero, non potrei mai scusarmi per questo...ma sicuramente per l'attesa si. E anche per l'ora improbabile...
Siamo al giro di boa, più o meno, e diventa sempre più difficile.
Con la speranza di poter ripagare i giorni "d'astinenza", vi lascio alla lettura.
Fatemi sapere cosa ne pensate, cosa crediate succederà...
Enjoy. ❤✳✳✳✳✳✳✳✳✳✳
La prima sensazione che avverte Simone quando si sveglia è calma. La luce fioca del sole, in quella giornata d'inverno, filtra appena dalle finestre ancora chiuse.
'È una bella giornata' pensa.
C'è silenzio, è ancora tutto ovattato, segno che è stato lui il primo ad aprire gli occhi...o almeno così crede.
Si volta e resta incantato dal profilo di Filippo che sonnecchia accanto a lui: i capelli costantemente e irrimediabilmente perfetti, le ciglia lunghe che si posano delicatamente sulle guance, le labbra carnose.
È tentato di sfilare un braccio da sotto le coperte ed accarezzarlo, ma sarebbe un peccato rovinare quel momento, che lo rende la cosa che conosce più vicina ad un'opera d'arte. E come per ogni opera d'arte che si rispetti, non può fare altro che restare a contemplarlo.
Ancora non crede a quello che è successo...è suo, e con tutta probabilità di lí a poco, potrà finalmente gridarlo al mondo. Spera.
'Si, è proprio una bella giornata' si ripete.
Prende il cellulare per controllare l'ora visto, che sarebbero dovuti ripartire quella stessa mattina.
Spulcia un pò di notifiche prima di alzarsi, tra messaggi, twitter e i vari social network.
Tutte cose di poco conto, ma è incuriosito da una in particolare.
"fillo_91 ha appena condiviso un post"
Filippo non è un tipo molto social, o meglio non ama molto condividere le sue cose, è piuttosto interessato a impicciarsi di quelle degli altri.
Non ricorda poi, se abbia scattato qualche fotografia nelle ore precedenti.
Entra nella home di instagram e la vede.
Gli cade il cellulare dalle mani perché gli è bastato un secondo per capire.
Lo riprende, trema leggermente, e osserva meglio lo scatto.
Il veronese non ha scritto che era in sua compagnia ovviamente, ma sa che quelle sono le loro gambe intrecciate. Non riesce a pensare, a muoversi, a respirare. La guarda così a lungo che ne ha imparato ogni minimo particolare.
Poi posa gli occhi sulla didascalia.
È folle. Non può essere.
È così incredibilmente meraviglioso che gli sembra di essere stato catapultato in una di quelle commedie melense anni '90. Si sente come una fottuta ragazzina che è riuscita a far breccia nel cuore del quarterback bello e impossibile.
Magari sta sognando, o se lo sta immaginando.
Per scoprirlo ha solo un modo.
Si scosta facendo attenzione a non svegliare il moro, solleva piano le coperte e si alza, andando a bussare alla porta della camera da letto dei padroni di casa.
«Mio Dio, non ci credo» sente borbottare il palleggiatore da dietro la porta.
Bussa di nuovo.
«Chiunque tu sia, va a dormire, abbi pietà!»
Simone non si arrende e apre un poco la porta facendo capolino nella stanza.
«Posso entrare?» domanda
«No» si sente rispondere all'unisono dai due ragazzi
«Ok, entro.» dice non badando minimamente al rifiuto ricevuto.
Matteo si gira leggermente per scorgere la sua figura.
Lo vede lí che pian piano si avvicina al loro letto con un pantaloncino e una maglia decisamente troppo lunga, tanto da coprigli gran parte del calzoncino e le mani con le maniche. Ha i capelli appiccicati ad un lato della fronte e un sorriso stampato in faccia. In quel momento dimostra tutti i suoi 20 anni. Gli fa una tenerezza assurda.
«Sembri Cucciolo.» gli dice «Non posso neanche arrabbiarmi con te» aggiunge
«Non lo avresti fatto comunque» replica Luca mentre intreccia le sue dita a quelle del centrale e si sporge per prendere gli occhiali.
Simone si inginocchia a bordo del materasso e proprio come fanno i bambini appena svegli nel lettone dei genitori, si muove tra di loro.
«Dove vai?» chiede Matteo lievemente allarmato
«Sotto le coperte» risponde con ovvietà
«Come?»
«Fa freddo, fammi spazio»
«Sei impazzito?»
«Forse, non lo so. Sono qui per questo»
«Che?»
«Daaaai Matteo, fammi spazio. Vi devo dire una cosa»
«Sono sconcertato» afferma confuso Teo.
«Amore, non vorrai mica lasciare il bambino al gelo?! Su, che magari ci spiega qualcosa.»
Dopo essersi accomodato tra Vettori e Piano, Simone si sente protetto e al sicuro. È una situazione intima e confortevole che gli dà modo di parlare senza remore.
«Allora?» chiedono gli altri in attesa
«Si sta bene in mezzo a voi.» dice il più piccolo beandosi per qualche altro momento di quel calore.
«Filippo ha fatto una cosa» continua.
«Certo, ti ha fatto impazzire! Guarda come ti ha ridotto! Ma adesso vado a dirgliene quattro...» risponde Matteo mente fa' per alzarsi.
«No.» lo ferma il più piccolo. «Lui...ha fatto una cosa bellissima. Per...per me. O credo sia per me.» sorride «e forse, si, sono pazzo, ma...io non mi sono mai permesso neppure di sperarla una cosa del genere-di sperare...NOI. Quindi questo...mi destabilizza, perché non credevo potessi avere la minima possibilità, io-»
«Perchè credevi questo?» chiede Luca
«Beh...insomma io sono io e lui è Filippo Lanza. Non c'era modo che gli piacessi. Aveva uno stuolo di bellissime ragazze dietro innanzitutto, io ero solo l'ultimo arrivato dall'A2. Poi è passato il tempo e sono diventato Simo, quello a cui raccontava i suoi problemi di cuore mentre io reprimevo i miei. Non potevo fare la cazzata di rovinare tutto parlandogli di...di me, di quello che provavo. Ho preferito stare zitto anzichè allontanarlo. Per lui ero inesistente, in quel senso.»
«Non eri inesistente Simone, lo sai. Siete sempre stati voi due, solamente che lui ci ha messo del tempo a rendersene conto. È stato difficile gestire tutte le emozioni che questa scoperta gli ha portato, ma noi che vi guardavamo da fuori lo abbiamo sempre saputo che prima o poi sarebbe successo. Era inevitabile.» dice Luca spostandogli con calma i capelli dalla faccia.
«Eravate destinati a stare assieme» concorda Matteo
«Come voi due» riflette quasi tra sé il più piccolo mentre stringe i suoi amici in un abbraccio. Dopo riprende:
«Sono ancora frastornato dal bacio di ieri davanti a tutti...e poi...»
«Poi?»
«mi ha detto che sono il suo ragazzo» continua con voce sognante
«Giannelli si è innamorato....» lo prende in giro il centrale
«Io...lo sono sempre stato, penso. Anche se non lo volevo ammettere e nascondevo tutto dietro la scusa di una cotta passeggera, probabilmente per non soffrire ancora di più, per convincermi che parlarne sarebbe stato un male. Ma non puoi non innamorarti di una persona così. Lui poi stanotte...» si ferma per accedere al profilo instagram di Filippo.
«...ha fatto questo. Non me lo sto immaginando, può...magari...potrebbe essersi innamorato anche lui di me?! Secondo voi-io non so...» non riesce ad articolare nulla che abbia senso.
È troppo agitato, per la prima volta è una bella sensazione, quindi passa il cellulare ai ragazzi.
«Oddio. OH MIO DIO!» esclama Matteo. «Amo, ti odio perché ti ostini a non iscriverti su questa dannata piattaforma e svegliarmi con cose del genere!» conclude con gli occhi appena appannati
«Lanza finalmente si è svegliato»
«Sai che significa questo?» domanda Vettori rivolgendosi al più piccolo che scuote la testa.
«Ha finalmente capito quanto sei importante per lui e con i suoi tempi, vuole farlo sapere a te e a tutti. Gli sei scoppiato dentro Simo, e non ce la fa più a tenerlo per sè. È un passo importantissimo. Devi esserne felice.»
«Lo sono. Non sai quanto.» risponde il palleggiatore emozionato.
STAI LEGGENDO
Come neve al sole.
Fanfiction«Eppure, non è così difficile riconoscere qualcuno di prezioso, quando lo incontri. Non brilla, riempie.» Simone e Filippo si conoscono da tempo, giocano nella stessa squadra. Stanno per partire per le Olimpiadi e qualcosa tra loro sta cambiando. L...