#Fourteen

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Here we are!!
Questo capitolo è stato scritto in un momento davvero NO, che solo i veri shipper possono capire.
È stato abbastanza complicato, e una notte insonne ha portato a questo sviluppo.
Non so come descriverlo onestamente, quindi provateci voi!
Grazie, sempre, sempre, sempre. ❤
Vi lascio e vi aspetto nei commenti!
Enjoy.

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Dopo qualche mese, agli occhi del mondo Simone e Filippo sono gli stessi di sempre: due pallavolisti, compagni di squadra, legati da una forte amicizia.
Almeno all'apparenza, perché in realtà non riescono a star separati l'uno dall'altro per più di un giorno.
Simone passa la maggior parte del suo tempo a casa di Filippo.
È diventata un'abitudine, ormai, precipitarsi da lui dopo gli allenamenti.
Cucinano insieme, mangiano insieme e soprattutto dormono insieme...nello stesso letto, accoccolati l'uno all'altro.
Col tempo Simone, stanco di fare avanti e dietro dal suo appartamento, ha iniziato anche a portare dei vestiti a casa sua, oltre allo spazzolino e altri vari oggetti personali, nel caso in cui si addormentasse casualmente sul suo divano dopo aver bevuto le loro abituali tisane guardando un film.
Ormai si comportano esattamente come una vera e propria coppia, anche se ufficialmente non lo sono.
Filippo insiste a non voler mostrarsi in pubblico e di conseguenza Simone non ne vuole sapere di iniziare una relazione destinata a restare fra le mura dei loro appartamenti.
Il palleggiatore, quindi, propone nuovamente di provare a comportarsi da amici e Filippo cerca di accontentarlo, nonostante ci siano state occasioni in cui nessuno dei due è riuscito a trattenersi, finendo inevitabilmente in camera da letto.
Altrettanto complesso è stare attenti a non scambiarsi effusioni in pubblico, soprattutto quando si vince una partita.
In quel caso l'istinto di lanciarsi l'uno al collo dell'altro, di baciarsi di fronte a tutti, è molto forte. Come quella volta quando iniziano ad abbracciarsi, come sempre, poi Filippo comincia a spingere Simone fino a farlo finire con la schiena contro la rete.
Si guardanono fissi negli occhi, stringendosi forte le mani, consapevoli di essere sul punto di cedere senza rendersi conto d'aver attirato l'attenzione di tutti su di loro.
«Ragazzi, capisco la contentezza, ma...» dice Solè, che è l'unico a sapere di loro, dopo averli beccati più volte a baciarsi, mentre si avvicina «...non mi sembra il caso di iniziare a... fare cose... di fronte a tutte queste persone» aggiunge, ridacchiando, beccandosi uno schiaffo amichevole da Simone, mentre il volto di Filippo diventa paonazzo.
L'eccitazione al momento, però, è tanta. Sono talmente fuori controllo da non riuscire nemmeno arrivare all'auto, così finiscono per farlo nei bagni, dopo essersi assicurati che non ci fosse nessuno nei paraggi.

Le settimane continuano a scorrere rapidamente, tanto che senza neanche accorgersene arrivano le feste.
Il Natale lo trascorrono a Trento, con tutto il resto della squadra.
Il capodanno, invece, decidono di passarlo ognuno con le rispettive famiglie, visti i giorni di pausa dal campionato.
La mattina della partenza, Filippo proprio non vuole saperne di lasciar andare Simone.
Praticamente sono insieme 24 ore su 24 e per questo l'idea di passare qualche giorno lontano da lui, dalle sue labbra e dai suoi sorrisi, lo destabilizza.
Dipende totalmente da lui.
Non si è mai sentito così, l'unico modo che ha per calmarsi è
accarezzarlo, abbracciarlo, regalargli teneri baci.
Anche adesso, Filippo continua a stringerlo per i fianchi e a baciarlo ovunque.
Simone è pensa a quanto sia sospetto il moro, di solito non gli dedica mai tutte quelle attenzioni.
Non che gli dispiaccia, anzi gli piace da morire vederlo così preso da non riuscire a lasciarlo andare.
E nonostante gli dica di andare via, perché la sua famiglia lo sta aspettando, continua a starsene lì a bearsi del momento.
«Fil...» geme, sentendosi le gambe tremare, quando lui gli bacia il collo, spingendolo a passare le dita nei suoi capelli corvini.
«Baciami.» mormora Filippo tornando a guardarlo negli occhi.
Il palleggiatore sente il cuore battere forte e non riesce a spostare lo sguardo dalle sue labbra, però con tutta la forza di volonta che ha, riesce a respingerlo lo stesso.
«No»
«Ti prego, Simo... ne ho bisogno»
«Noi non...» mormora, scuotendo la testa «Non possiamo» aggiunge, allontanandolo.
«Come vuoi.» dice, sbuffando frustrato il più grande
«Che ti prende?»
«Niente, tranquillo» dice, lo schiacciatore con gli occhi lucidi «È che.. mi mancherai»
«Sei serio?» domanda ridacchiando, mentre gli accarezza una guancia.
Filippo annuisce.
'È dolce da far schifo' pensa l'altro, sorridendo.
«Su, che saranno mai un paio di giorni.» dice, abbracciandolo «passeranno in fretta.» aggiunge, baciandogli una guancia.
«Hmmm»
«E poi ti chiamerò sempre, ti assillerò, cosí non sentirai la mia mancanza»
Filippo sembra rincuorasi ed inizia finalmente a sorridere di nuovo. Si lascia convincere ad entrare in macchina, ma prima
che metta in moto, Simone bussa sul finestrino e fa segno al più grande di sporgersi. Non appena si avvicina, lo bacia.
La tenerezza con cui ha detto quel 'mi mancherai' gli fatto sciogliere il cuore e non poteva proprio lasciarlo andare senza nemmeno dargli un bacio.
Quando le loro lingue si incontrano, Filippo porta una mano sulla guancia dell'altro rendendo il bacio più profondo e intenso.
Poi Simone si allontana.
«Ora vai, altrimenti ti trascino di nuovo dentro» dice, prima di vedere Filippo allontanarsi e salire anche lui in auto, per tornare a casa sua.

Come neve al sole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora