#Seventeen

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Attesa lunga ed estenuante, CHIEDO VENIA! 😇
Siamo quasi in dirittura d'arrivo, ovviamente vi dirò quanto manca a tempo debito, quindi fate attenzione!
Vi aspetto come sempre, ditemi la vostra. ❤
Enjoy.

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Il nuovo anno continua a trascorrere  velocemente, nonostante siano appena i primi mesi. Il campionato è appena terminato, con la vittoria di una Lube Civitanova in splendida forma, a cui tutti hanno dato il merito di aver giocato una superlega sempre in crescendo e con una marcia in più.
Adesso che gli allenamenti non sono più serrati come prima, e in vista dei prossimi impegni con la nazionale, i ragazzi hanno più tempo da dedicare a loro stessi.
Simone e Filippo ormai sono inseparabili, hanno raggiunto un equilibrio tale da sentirsi più sicuri di sé stessi e del loro rapporto anche in mezzo agli altri.

Sono a casa, sul divano, l'uno nelle braccia dell'altro a guardare distrattamente un film di dubbio gusto quando il veronese inizia a parlare.
«Questo week end torno a casa.»
«Ok.»
«Voglio che vieni con me»
Il più piccolo si volta di scatto, catturato completamente dalle parole del moro.
«Voglio dirlo ai miei...di-di noi. Voglio dirglielo.» gli dice tirandolo di più a sé.
Il più piccolo non si aspettava niente del genere. È sorpreso, piacevolmente sorpreso. Gli sorride, passandogli una mano tra i capelli.
«Sicuro?» gli chiede
«Si. Si, sono sicuro. Ci penso da un po', da quando me lo hai chiesto dopo l'intervista a RTTR per essere precisi. Voglio poter portati con me sempre, e voglio poter essere...noi in tutto e per tutto. Voglio che capiscano che sono sempre io e che lo sono soprattutto perché sto con te. Voglio che ci guardino, che ti guardino e si rendano conto del perché io ti ami tanto. Voglio raccontargli tutto, anche se non so come andrà a finire, ma non posso farlo se non sei con me.»
Simone continua a guardarlo per qualche istante, e invece di rispondergli, poggia le labbra su quelle dell'altro e lo bacia, una, due, tre volte.
«Quindi mi accompagnerai?» domanda Filippo arrendendosi al tocco di Simone.
«Certo che ti accompagneró. Farei tutto per te, lo sai.»
«Tutto?» chiede il moro malizioso
«Mh, mh» mormora il palleggiatore prima di iniziare a prendersi cura del veronese.

«Dio, ti amo!» dichiara il più grande mentre cerca di far tornare il proprio respiro regolare, prendendosi uno spintone dal palleggiatore, che immediatamente dopo però si accoccola a lui.

Hanno ancora i loro corpi intrecciati quando il cellulare di Simone comincia a squillare.
«Chi è che rompe le palle a quest'ora?» domanda stizzito.
«È tua sorella» dice Filippo prendendo l'iphone tra le mani.
«Chissa perché, ma me lo aspettavo»
«Rispondo io»
«No» ribatte il più piccolo cercando di riappropriarsi del telefono «Filippo! Dammi il cellulare!» si dimena
«Pronto?» chiede il moro ridacchiando, per non aver ceduto e aspettando che dall'altro capo dell'apparecchio parlino.
«Pippo?!»
«Ciao Martina, come stai?»
«Bene. Bene, tu?»
«Anche io, alla grande» le dice, guardando Simone che prova a tenergli il muso con scarso successo.
«Simone?» domanda la ragazza
«Anche lui sta bene»
«No, cioè si, ok. Intendevo...dov'è? Potresti passarmelo?»
«Si, scusa. È qui. Tutto tuo.»
«No, grazie. Puoi tenerlo  per te. Hai voluto la bicicletta, ora pedali mio caro Filippo Lanza!» lo sente ridere poi aggiunge «Dai, fammici parlare, devo solo ricordargli una cosa.»
«Ok»
«Grazie, Fil»
«Marti?»
«Si?»
«Sei la mia Giannelli preferita.»
'Sei la mia Giannelli preferita' sente Simone fargli il verso mentre porta il telefono all'orecchio, guardandolo sottecchi.
Il palleggiatore passa tutto il tempo della chiamata con la testa sulle gambe del moro, il quale prende a giocherellare con la sua mano libera intrecciando poi le sue dita alle proprie.

Dopo circa una ventina di minuti i due fratelli si salutano.
«Cosa voleva?» domanda curioso il più grande
«Venerdi è il compleanno di mia madre. Le sta organizzando una festa a sorpresa»
«È un'idea carina.»
«Mi ha chiesto di andare, sai com'è per riunire la famiglia»
«È giusto, ha ragione. È ovvio che tu debba andarci»
«Ma non voglio andarci da solo, e poi...poi c'è Zevio.» pigola Giannelli
«Simo, è solo un giorno. È tua madre, sará felicissima di vederti, ancor piú perchè non se lo aspetta!»
«Ma tu-» tenta di spiegare il palleggiatore che però vivente interrotto dal più grande
«Facciamo così, domani prepara tutte le tue cose, poi usciamo e compriamo un bel regalo a tua madre. Vai a Bolzano e la festeggi come si deve. Io passo a prenderti la mattina dopo, e andiamo dai miei. Va bene?»
«Va bene.» annuisce
«Lo sai che ti amo?»
«Mi ami?»
«Ogni giorno un po' di più, se è pissibile»
«È possibile» afferma Filippo baciandolo dolcemente prima di trascinarlo a letto.

Come neve al sole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora