#Sixteen 2.0

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Vi lascio la seconda parte del capitolo, sperando non abbiate la mia stessa reazione. 🙈🙉🙊
Siate sincere! 💪
Enjoy.

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«Mi ha detto di tornare a casa e l'ho fatto... sono tornato a casa.»

Filippo tira un enorme sospiro di sollievo quando lo vede entrare dal portoncino e mormorare quelle parole.
È tornato a casa, da lui, e si trattiene per non scoppiare a piangere dalla gioia.
Simone, invece, se ne sta di fronte a lui, immobile, con i suoi occhi color nocciola che poco a poco si riempiono di lacrime.
Filippo si intenerisce ma preferisce non dire niente.
Semplicemente corre verso di lui e lo abbraccia.
Il più piccolo ricambia subito, allacciando con forza le braccia sulle sue spalle, e trema quando sente il calore dell'altro su di lui.
«Scusami» pigola, con una vocina flebile, mentre Filippo gli accarezza piano la testa.
«Io sono stato...ho esagerato... mi, mi dispiace» aggiunge, fra un singhiozzo e un altro, affondando sempre di più la testa nel suo collo.
Filippo così lo stringe forte a sé.
Sentire i suoi singhiozzi gli fa male, perché lui dovrebbe proteggerlo, dovrebbe farlo sorridere... sempre.
Porta le mani ai lati del suo viso,sollevandoglielo piano, per guardarlo meglio negli occhi.
«Va tutto bene, Simo...non parliamone più.» dice, asciugandogli le lacrime «Basta piangere»
Nonostante ciò, Simone continua ad essere leggermente turbato.
«Dai, vieni qui» mormora Filippo mentre lo trascina sul letto e, una volta sedutosi, fa poggiare Simone sulle sue gambe.
Gli afferra i fianchi con le mani, facendo aderire completamente loro corpi.
Quando sente il peso dell'altro su di lui, e i loro respiri confondersi, percepisce Simone che si lascia sfuggire un gemito soffocato.
«Come sei bello» sussurra Filippo, estasiato, sfiorando con il suo naso quello dell'altro. «Sei la cosa più bella della mia vita» continua, mentre sul viso di Simone compare un sorriso luminoso.
«Ah, finalmente... mi mancava da morire il tuo sorriso» dice, prima di far incontrare le loro labbra in un bacio tenero, dolce, lento con il quale sembrano assaporare ognuno la bocca dell'altro.
Filippo gli afferra poi il labbro inferiore, lo morde con delicatezza, provocandogli un brivido.
«Posso abbracciarti ancora un po'?» chiede poi Simone, arrossendo, quando si allontanano.
Il veronese lo attira di nuovo a sé e subito Simone appoggia la testa sulla sua spalla e chiude gli occhi, lasciandosi cullare.
«Va meglio?» domanda, poco dopo, continuando a coccolarlo.
Simone annuisce, sorridendo, ed intreccia le dita con le sue.
«Io ti faccio stare male e poi alla fine sei tu che devi consolare me»
«Tranquillo»
«Sul serio, Fil... scusami» dice, stringendogli le mani. «Ma il fatto è che io ci tengo troppo a te e se reagisco così esageratamente è perché ti amo... e-e sono terrorizzato all'idea che qualcuno o qualcosa possa portarti via.»
«Non succederà mai.»
«O magari non ti ho dato troppo tempo per processare tutto questo, e io sono troppo avanti rispetto a te...ma lo capisco. Quando mi fermo a pensarci lo capisco, e non è un problema...io ti amo e posso aspettarti, so che posso farlo...a che se non sembra.»
«Non devi»
Il sorriso di Simone si espande inevitabilmente sul suo viso.
«Lo spero» dice, dopo averlo baciato con urgenza. «Comunque, dato che ormai il danno è fatto» ridacchia «sai io... io mi sono innamorato di te dalla prima volta che ti ho visto... per me ci sempre stato solo tu. Dio, è una cosa ridicola non so perché l'ho detto.» aggiunge, stringendosi nelle spalle.
«Non è ridicola, è dolce.» afferma il moro «Simo...credo proprio che noi due abbiamo perso un sacco di tempo»
«Perché?» chiede dubbioso
«Perchè provavo le stesse cose anche io, probabilmente fin dall'inizio.» dice, e il cuore di Simone perde un battito. «L'ho capito da poco, o meglio l'ho ammesso a me stesso da poco non lo so forse per paura o perché non sapevo come affrontarlo ma...è così, è sempre stato così. Io.. io ti..» continua, ma il resto frase gli muore in gola perché Simone gli si lancia addosso e gli lascia l'ennesimo bacio.
«Ci gravitiamo intorno da sempre, senza accorgerci di quanto eravamo attratti l'uno dall'altro...» dice, guardandolo sottecchi.
«Avrei tanto voluto accorgermi prima dei sentimenti che provavo per te, Simo...» risponde Filippo, rattristandosi, mentre gli sfiora la guancia con una mano.
«Ehi ma adesso sei qui e sei mio!» gli dice afferrandogli la mano con cui lo accarezzava e la bacia con delicatezza. «Siamo qui ed... è bellissimo!» esclama, prima di allacciargli le braccia lungo le spalle e iniziare a divorargli avidamente la bocca.
Si muove lentamente su di lui, lo sfiora e i loro corpi sembrano bruciare.
«Sei mio e... c-credo di non riuscire più a fare a meno di te, del tuo sorriso, dei tuoi baci...» mormora, parlando velocemente, il palleggiatore.
«Simo... io ti, ti..»
«Io solo con te mi sento... vivo.» ribatte interrompendolo, Simone, non riuscendo a frenare il suo fiume di parole.
«Per questo mi spaventa l'idea di perderti... io non posso no-non voglio perderti, Fil»
«Non mi perderai»
«Lo so, ma... a volte stento ancora a credere che tu abbia scelto me, potevi avere chiunque, mai hai scelto me.»
«E lo farei altre mille volte» butta fuori, di getto, facendo sciogliere il cuore del ragazzo.
«Davvero?» chiede, con gli occhi che gli brillano.
«Si.... sta tranquillo, Simo, non mi perderai perchè non vado da nessuna parte! Io ti...»
«Lo so, ma...» aggiunge, prima che Filippo lo blocchi poggiando un dito sulle labbra, stufo di essereinterrotto.
«Io ti amo, Simone. Ti amo e per questo non posso allontanarmi da te.»

Come neve al sole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora