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Dust's pov

(vi consiglio di sentire questa canzone in questa parte iniziale. Buona lettura!)

Sadist era proprio un bel bambino, eppure nella mia anima non facevo altro che sentire una voce dire: "ma veramente è questo il mio destino?" "Questo non è il mio posto. Ma allora dove andrò? Sono veramente disposto ad abbandonare Swapfell? Magari di lui non mi importa molto ma del piccolo? Veramente potevo lasciarlo con lui? E veramente sarei disposto a tradire i miei amici per scappare da questa realtà".  Ero in camera mia con il piccolo, Swapfell era uscito, presi Sadist e lo imbottii per bene. Ormai avevo deciso, sare scappato via, quello non era il mio posto e neanche quello di Sadist.  Aprii un portale, non sapevo come facevo a saperlo ma mi veniva naturale. Presi quella bandana azzurra. Qualcosa nella mia animi mi diceva di andare da lui. Attraversai il portale tenendo stretto il piccolo scheletrino che tenevo fra le mie braccia ossute. Il panorama di quella timeline era molto piacevole, mi sembrava come conoscente. Un flashback mi colpì all'improvviso. Quella sciarpina che stringevo fra le mie dita, era la sua, lui me l'aveva data per non dimenticarlo.  Guardai il piccolo, anche lui mi stava guardando con i suoi piccoli occhietti , mi sorrideva ed io ricambiai. Poi tornò ad accoccolarsi al mio petto, era così dolce. Iniziai a cercare lo scheletro in blu, cercai per ore, non volevo chiedere in giro se lo avevano visto, qualcosa mi diceva che loro mi conoscevano ma negativamente. Giunsi ad una casetta un po' rustica all'esterno. Era identica alla mia ma meno rovinata. Bussai e ad aprirmi venne Swapfell Papyrus.

S.F Papyrus:  D-Dust che ci fai tu qua? E perché con te c'è il piccolo ma non mio fratello?

Io: Papyrus, quello non era il mio posto e non lo era neanche per Sadist...

S.F Papyrus: Sadist... così l'avete chiamato il piccolo? Bel nome...

Io: Hai per caso visto uno scheletro simile a me ma che indossava questa?

Gli mostrai la sciarpa e lui annuì facendomi cenno di entrare dentro.

S.F Papyrus: Lui abita qui, sai, ora ha una piccola! Si chiama GreenBerry!

Senza che io sapessi il perché sentii una fitta all'anima. La voglia di vederlo aumentava eppure, io non me lo sapevo spiegare. Uno scheletro come Papyrus si avvicinò a me.

US Papyrus: Dust che ci fai qui? Non hai già fatto abbastanza danni a mio fratello.

Io: Io non so a cosa ti riferisci...

Lui rise amaramente, il suo occhio sinistro (se ho sbagliato ditemelo nei commenti) si illuminò d'arancione e tornò a guardarmi con aria seria; sollevandomi da terra con la telecinesi e portandomi alla sua altezza.

US Papyrus: Blue voleva solamente avere una vita e una famiglia felice con te ma tu non ci sei riuscito... io non voglio deluderlo al contrario tuo e farò ciò che lui si aspettava da te.

Qualcuno tossì dalle scale che portavano al piano superiore, per attirare la nostra attenzione. Era lui.  Teneva fra le braccia un piccolo fagottino, scese le scale e ci venne incontro. La sua espressione diventò apatica quando mi vide.

Blueberry: Paps, lascialo andare e tu Dust, che ci fai qui e con tuo figlio?

Lo scheletro alto mi lasciò cadere a terra ma continuava a tenere il bambino con la telecinesi e delicatamente lo fece accoccolare fra le mie braccia.

Io: Blue, io sentivo il bisogno di vederti. Sento come se tu fossi stata una persona più che importante per te. Ho perso una buona parte della mia memoria...

Lui mi sorrise dolcemente, mi prese per mano e mi portò in camera sua.

Blueberry: Lascia pure il piccolo nel letto, come vedi, ho delle protezioni nel letto. Mettiti comodo, cercherò di raccontarti tutto!

DustBerry: amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora