Error's pov
Ero entrato in uno dei portali creati dal pittore, dopo avergli ridato il suo amato pennello sembrava essere felice. Dai suoi vestiti si poteva intravedere un po' la sua pancia fatta apposta per contenere il bambino. Lui era saltato nel mio stesso portale ed era proprio accanto a me in quel preciso momento. Lo guardai, volevo prenderlo per mano e dirgli che mi ero pentito di come l'avevo trattato. Ma la mia fobia mi impediva di fare ciò. Era veramente troppo che quella sera io mi fossi fatto toccare da lui in quel modo. Non ero del tutto sobrio, ecco perché lui era riuscito a toccarmi senza rischiare che io lo facessi fuori. Come scordarsi quella meravigliosa notte, le sue mani che sfioravano delicatamente il mio torace, i suoi baci nel collo e il suo sguardo puntato sul mio corpo che ormai era immobilizzato sotto il suo. Eppure non mi dispiaceva, probabilmente un tempo avrei dato la colpa all'alcol per giustificarmi e sentirmi in pace con me stesso. Ma proprio in quel momento non mi pentivo di quello che era successo. Non volevo dimenticarmi facilmente il suo sguardo che sembrava quasi desiderarmi da anni e anni, il suo sguardo non era più quello serio e innocente a cui prima ero stato abituato. Ero titubante sul da fare ma decisi lo stesso di prendergli una mano e stringerla nella mia. Lui si voltò verso me, ero ingiallito, lui mi sorrise dolcemente e avvicinò il suo viso al mio; pochi centimetri separavano i nostri volti: una distanza all'apparenza minima ma per me era moltissima. Forse era vero, mi ero perdutamente innamorato di quello che era il mio più grande nemico. Ma sarei mai riuscito a dirgli che forse ero cotto di lui? E poi aspettava anche un bambino: il nostro bambino. Era anche lui come me un errore, ma come gli altri figli che avevo avuto. Proprio come me erano degli errori dell'universo.
Ink: Error, che c'è in me che non va? Perché mi hai sempre odiato? Forse è per il mio ruolo nel multiverso? O...
Lo interruppi subito, non era lui quello sbagliato, ero io quello che era fottutamente sbagliato.
Io: Ink, non c'è niente che non va in te, sono io quello non adatto a te, sono io che ho sbagliato tutto nella mia fottutissima vita. Ma dopo tutto, io stesso sono uno sbaglio, no? Me lo hanno sempre detto Ink, tutti tranne una persona: tu. Forza Ink, dillo, dillo anche tu che sono un errore, un mostro distruttore sena cuore!
Risi amaramente, sapevo che lui lo pensava, tutti lo avevano sempre pensato. E perché proprio lui doveva essere a dover fare la differenza? Perché non faceva anche lui come tutti gli altri? Forza Ink, perché non lo volevi dire? Per non ferirmi? Per cercare di non fami sentire uno scarto, un rifiuto? Oh Ink, forse non l'avevi ancora capito, io ero caduto in quell'abisso anni e anni orsono, nessuno aveva mai cercato di salvarmi dagl'altri e soprattutto da me stesso. Perché volevi provarci proprio tu? E perché quando ormai tutto era perduto? Che cercavi di salvare, il nulla? I resti di ciò che ero un tempo?
Ink: Error, tu per me non sei un mostro, non sei un errore, sei solo un povero essere di cui l'universo non ha avuto pietà, come me d'altronde. Forza, unisciti a me, possiamo fare una famiglia felice, vedi, già stiamo per avere un bambino; si chiamerà Paper Jam! Vieni a casa con me, salveremo il mondo e poi creeremo la famiglia che non avevamo mai avuto...
Io: Ink smettila! Non mi merito il tuo amore o la tua pietà! Nessuno ha mai cercato di aiutarmi! E ora arrivi tu così! Perché lo fai? Per poi poterti vantare di aver salvato uno come me? E poi vorresti fare? Lasciarmi da solo, vero? Dopotutto, poi non ti servirei più a nulla... io non sono mai servito a nessuno. Nessuno ha mai detto o perlomeno pensato che ero veramente importante per lui!
Dissi tutto ciò urlandogli contro, non volevo la sua pietà, avevo bisogno di un motivo, un qualsiasi motivo che mi desse un'altra ragione per continuare ad uscire del mio Au, una ragione che mi facesse amare il mondo fuori da casa mia; un motivo che non mi facesse sentire un dannatissimo glitch che non sarebbe mai dovuto esistere. Nonostante ciò non avevo mai pensato ad atti estremi, semplicemente pensavo di ritirarmi per tutta la vita in casa mia, nella più totale ed assordante solitudine. Ink mi prese una mano ma io lo respinsi con l'altra.
STAI LEGGENDO
DustBerry: amore pericoloso
FanfictionIn un combattimento il dolce e tenero Blueberry venne catturato del temibile Dust e verrà portato nell'Au di quest'ultimo. Cosa succederebbe se lo scheletro incappucciato si invaghisse del piccolo Blueberry? ...