Ink's pov (ora è in contemporanea con il capitolo precedente e di conseguenza sono passati più di dieci giorni da quando lui è stato preso dal nostro amato glitch)
Error non stava mai con me, lui stava sempre nella sua camera o in una stanza che portava in una sottospecie di void ma fatto interamente di portali da cui lui era solitamente propenso ad uscire o entrare. La solitudine, era la mia più grande paura; faceva così da quando siamo tornati dalla festa di Fresh. Io no ricordavo molto di quella festa ma non mi importava . Per tanto tempo sono stato da solo, senza un'anima e ancora tutt'ora, io sono privo di essa, ho solo una falsa anima. Monofobia, la fobia della solitudine... io avevo paura della solitudine; troppa paura. Odiavo lo spazio troppo bianco perché mi ricordava troppo quel periodo della mia vita che ho cercato di dimenticare così tante volte ma che ormai, non posso fare a meno di ricordare. Stavo odiando tutta quella situazione e stavo odiando anche Error. Strinsi le mie mani in due pugni, ormai avevo deciso, sarei andato da Error e gli avrei chiesto di farmi andare via dal suo Au che ormai detestavo. Andai davanti alla sua porta e bussai. Ma nessuna risposta. Lo rifeci. Ma ancora una volta, lui non rispose. Ero preoccupato, sfondai la porta e lo trovai steso nel letto, con la testa nel cuscino. Mi ci avvicinai lentamente.
Io: E-Error, stai bene?
Lui alzò la testa dal cuscino, aveva la faccia di uno che aveva combinato una grossa cazzata e che se n'era amaramente pentito.
Erro: Ink, perdonami ti prego! Io non volevo! Avevo bevuto e anche tu io...
Io: Error, di cosa stai parlando?
Error: Ink... io e te...
Ma mentre parlava, sentivo salirmi un conato di vomito, corsi subito in bagno e vomitai giusto in tempo, non volevo vomitare sul pavimento pulito. Error mi raggiunse, aveva un'aria dispiaciuta.
Io: Error, è da giorni che vado avanti così...
Error: Ink, è di questo che ti dovevo parlare... quella sera io e te ci eravamo ubriacati e... siamo finiti a fare cose...
Io indietreggiai, non poteva essere vero, io ed Error, io e il mio peggior nemico... volevo scappare, scappare da lui e dal potenziale bambino che poteva nascere. Io non volevo questo, non volevo avere un bambino proprio a causa di una stupida serata dove mi ero ubriacato e avevo fatto cose con il mio nemico. Error era uno scheletro bello per carità ma eravamo gli opposti. Io creatore lui distruttore, io il bene e lui il male, lo yin e lo yang. Corsi via nella camera che Error mi aveva concesso per quel periodo in cui sarei stato a casa sua. Lui tentò di fermarmi ma io corsi più veloce di lui. Ma come si diceva sempre: mai dire mai, Error mi prese con i suoi fili e mi portò davanti a sé.
Error: Ink, calmati ti prego. Io non l'ho fatto di proposito e nemmeno tu. Se tu non vui il bambino, puoi...
Io:No! Io sono un creatore e non distruggerò la vita di un povero ed innocente bambino!
Ero determinato e speravo che anche Error lo fosse speravo che Error decidesse di crescere con me il piccolo e che abbandonasse il suo lavoro da distruttore ma era chiedere troppo...
Error: Ok, ma sappi che lo crescerai tu da solo. Non voglio che in giro si sparga voce che io ho avuto un figlio con te, non voglio smettere di fare il distruttore e non voglio avere un nanerottolo che mi gira sempre attorno. Ma per farvi un favore, vi manderò nell'Anti-void. Cercherò di non farci andare la Mob ma tu e quel coso dovrete stare lontani da me, è chiaro?
Io:Si...
Lui non voleva vedere suo figlio, non voleva vedere crescere il suo bambino solo perché era anche il mio e lui amava più distruggere che il suo futuro figlio. Lo scheletro in negativo aprì un portale per l'antivoid e io ci saltai dentro. Error, perché lo avevi fatto? Perché non volevi il piccolo, forse avremmo potuto superare le divergenze eppure, lui preferiva condurre la sua normale vita quotidiana da distruttore... Iniziai a camminare per l'antivoid, alzai la mia maglia e guardai la mia finta anima, aveva una piccola anima accanto, l'anima del mio piccolo. Dovevo trovargli un nome ma dovevo farlo da solo. Dopo un bel po' di pensare, mi venne il giusto nome in mente: Paperjam . Era un nome perfetto per il piccolo che fra qualche mese sarebbe nato. Dovevo trovare un posto dove andare. Pensai e pensai, dovevo trovare anche il mio pennello per potermi trasportare. Mi guardai in torno e non vidi niente e nessuno ma ecco che ad un tratto, spuntò dal nulla Core Frisk.
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DustBerry: amore pericoloso
FanfictionIn un combattimento il dolce e tenero Blueberry venne catturato del temibile Dust e verrà portato nell'Au di quest'ultimo. Cosa succederebbe se lo scheletro incappucciato si invaghisse del piccolo Blueberry? ...