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Blueberry's pov

Mi svegliai su un divano logoro e impolverito, mi guardai attorno: sembrava la mia casa ma più buia, più sporca e con un'aria pesante. Mi alzai, avevo la ossa doloranti: in particolare il cranio. L'unica cosa che ricordavavo in quel momento era che stavo combattendo con la Mob ma ad un certo punto qualcuno mi colpisce alla testa e prima di svenire, vidi Dust. Neanche il tempo di alzarmi che caddi a terra come un salame.

Io:Ah che male!

Vidi qualcuno scendere le scale e quel qualcuno si rivelò essere Dust, vene verso di me con un'espressione seria, non pazza come ogni volta che combattevamo; sembrava come dire, più tranquillo e questo mi rendeva molto felice.

Dust: Ti sei svegliato finalmente nanerottolo. Ora che faccio con te... ti torturo...ti faccio fuori subito... dammi qualche consiglio piccoletto.

Si rivolse a me mentre mi girava attorno, ero terrorizzato e delle lacrime si fecero avanti dai miei occhi blue a stella.

Io: perchè mi vuoi fare fuori! Io non ti ho mai voluto fare fuori!

Dissi piangendo a terra, non volevo morire, non volevo lasciare da solo mio fratello che credeva che io sarei tornato presto. Dust mi tirò uno schiaffo nella guancia destra.

Dust: smettila di frignare stupido moccioso! Io non volevo neanche portarti a casa mia ma è stato Blight ad ordinarmelo e quindi l'ho dovuto fare! Vorrei infliggerti anche le torture più crudeli e cruenti che esistono ma lui vuole che io ti lasci ancora in vita perchè a quanto pare servi alla squadra.Ora tu fili nella camera che doveva essere di mio fratello e resti lì finchè te lo dico io! Hai capito!

sbraitò lui, altre lacrime solcarono il mio viso, cercai invano di alzarmi e caddi di nuovo come un salame.

Io:D-Dust, p-potresti a-aiut-armi a s-salire le s-scale, non ci ri-e-esco

lo supplicai con tono tremante, lui rise di gusto e mi diede un calcio ad  una gamba.

Dust: pensi veramente che io ti porterò fino al piano di sopra in braccio come faceva sicuramenete tuo fratello? Ti sbagli di grosso! Non puoi camminare, bene, striscia allora! Ma fallo in fretta: non voglio vederti in giro per casa mia...

disse lui ridendo, aveva di nuovo la stessa espressione che ero abituato a vedere quando combattevamo. Feci come mi disse, ci volle un po' ma alla fine arrivai, per mia fortuna la porta era aperta e così entrai. Non chiusi neanche la porta, ero stanco e debole e per di più ero anche ferito. Mi addormentai sul pavimento, con ancora alcune lacrime che attraversavano le mie guance.

spazio autrice  

Hey! Spero che il capitolo vi sia piaciuto che che mettiatate qualche stellina e che lasciate qualche commento. Ciao e al prossimo capitolo

DustBerry: amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora