Sono passati molti mesi da quel 2 dicembre, quando Claudio lo ha scelto dicendogli che era la sua scelta. Il tempo si è incaricato di dimostrargli che quell'amore era esistito solo nel suo cuore e nella sua mente. Scoprirlo lo ha quasi distrutto. Ad...
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Il ribaltamento dei ruoli coglie Claudio di sorpresa, una sorpresa gradita; segno che Mario l'ha riconosciuto e l'ha riammesso nella sua vita.
Che lo vuole sentire sotto la sua pelle esattamente come lui desidera sentirsi, una volta in più, una cosa sua... e se questo significa cedergli l'iniziativa, come più volte avvenuto in passato, lui è disposto ad accettarlo di buon grado.
Ha sorriso quando lui l'ha girato su se stesso e gli ha stretto i polsi con la corda.
Alla ricerca del suo baricentro gli si è appoggiato addosso ed ha accettato il silenzio impostogli dalla mano di Mario senza obiezione alcuna.
Non vuole che ci sentano... che ci scoprano... si è detto ma il bavaglio che subito dopo ha costretto la sua bocca in una posizione innaturale, lo ha sconcertato.
Perché il bavaglio? Proprio non lo comprende... il rumore della stoffa lacerata, azzera ogni suo altro pensiero.
Mario non l'ha riconosciuto, non lo avrebbe legato e imbavagliato altrimenti... è stato un illuso a crederlo possibile... ed è sprofondare in un baratro.
In passato non sono mai arrivati a questi limiti; l'amore, tra di loro, è passato per vari stadi, dalla tenerezza alla violenza trattenuta, specie quando il desiderio è stato tanto forte da non poter aspettare, però mai ha comportato un divario di posizioni tanto enorme.
In nessun caso ha implicato una posizione dominante tanto marcata e una passiva tanto umiliante.
E lui così si sente: umiliato!
Un corpo da usare, senza riguardo alcuno, e non riesce ad accettarlo.
Il tempo si dilata ma il pensiero viaggia con la velocità della luce preceduto da quella consapevolezza che uccide anche la più piccola speranza.
Mario non l'ha riconosciuto, lui è convinto di fare sesso con il ragazzo del bancone del bar... e se anche si è reso conto di aver raccattato qualche altro corpo vuoto a rendere, all'interno della dark room, per lui non cambia nulla. Puro sfogo animale.
E lui dove si colloca in tutto questo? Il vecchio amore che ancora spera in una riconciliazione che non esiste e che mai si avvererà; il sognatore che spera contro ogni logica lottando contro i mulini a vento.
La verità è una sola, per quanto possa trovare una giustificazione per quello che Mario sta facendo, lui non lo ama; non lo ama più altrimenti non potrebbe neppure pensare di sfiorare il corpo di un altro.
Il tocco lieve dei polpastrelli di Mario lungo il suo torso, proprio accanto ai suoi capezzoli; la lingua che, lascivamente, si sostituisce alle dita e accarezza, lecca, succhia... gli strappano, suo malgrado, un gemito di piacere.
Come si è ridotto per accettare che lui lo tocchi intimamente pur sapendo che le carezze e il piacere che gli riserverà non saranno per lui?
Eppure, nel momento stesso in cui Mario ha cominciato a toccarlo, lui ha dimenticato ogni pensiero coerente e si è spinto verso quella bocca che, nonostante tutto, il suo corpo riconosce a menadito.