Parte 39 DIVERSITA' DI VEDUTE

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"E' Alessio. Non posso avere nessun dubbio. Solo lui poteva essere a conoscenza del mazzo di chiavi di riserva."

Claudio scatta come una molla; contemporaneamente fissa, furioso, Mario.

"Ricadiamo negli errori di sempre? Continui con la tua intolleranza verso le persone che più mi stanno vicino? Ma con Alessio ti va male perché non è umanamente possibile che possa fare del male a qualcuno, specialmente a me."

Mario s'irrigidisce e ricambia lo sguardo con espressione sarcastica.

"Non posso darti torto perché è vero, certe cose non cambiano mai. Quando si tratta di scegliere tra me e uno dei tuoi supposti fedelissimi posso star tranquillo che darai sempre ragione a lui e non a me."

"Non puoi dirmi questo. Non te lo..." Claudio tenta di replicare stizzito ma Mario non glielo consente.

"Permetto?" Mario completa la frase con un ghigno ironico "Non ti ascolti forse?... Ma a che serve discutere? Eléna, per favore, puoi passarmi il mio cellulare?"

Distratto dal cambio di atteggiamento di Mario, Claudio l'osserva mentre cerca un numero telefonico in rubrica per poi effettuare la chiamata.

"Sono Mario Serpa. Mi ha detto di chiamarla non appena avessi ricordato qualche elemento interessante... sì, a me pare sia rilevante... è il nome dell'unica persona che avrebbe potuto entrare in casa senza ricorrere alle nostre chiavi."

Claudio scuote la testa e si allontana, avvicinandosi alla finestra, dal contenuto del dialogo ha compreso che si è messo in contatto con il capitano che si occupa di fare indagini sull'aggressione. Il modo di fare di Mario lo sconcerta. Freddo e determinato come non è mai stato nella sua vita. Ancora una volta non comprende; non lo meraviglia l'intolleranza dimostrata verso un suo dipendente, lo stupisce questa recrudescenza del passato che mal si concilia con l'immagine che lui gli ha dato da quando è tornato nella sua vita.

"Ci vediamo domani, dunque. Alle 16:00. Conosco l'indirizzo, grazie."

"Ti rendi conto di quello che stai facendo? Ancora una volta con le tue accuse immotivate..."

Mario lo fredda in un attimo.

"Immotivate un cazzo, Claudio. Ma sai che c'è di nuovo? Che non m'importa se mi credi oppure no. Se incontro il capitano, domani, sappi che non lo faccio per te ma solo per togliermi questo peso da sopra le mie spalle. Perché io non permetto a nessuno di condizionare la mia vita o di aggredirmi impunemente. Certe cose sono cambiate e la 'gente che tu frequenti' lo deve sapere. Tu puoi fare quel che vuoi della tua vita, di certo non ho più intenzione di consentirti di influenzare né me e né le mie scelte di vita."

"Ma ti rendi conto di quello che stai per fare? Stai accusando Alessio... un uomo del quale mai, assolutamente mai, ho avuto modo di lamentarmi, si essere l'autore dell'aggressione."

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