Sono passati molti mesi da quel 2 dicembre, quando Claudio lo ha scelto dicendogli che era la sua scelta. Il tempo si è incaricato di dimostrargli che quell'amore era esistito solo nel suo cuore e nella sua mente. Scoprirlo lo ha quasi distrutto. Ad...
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"Andiamo via?" Mario sente il freddo penetrare nelle ossa malgrado la trapunta lo copra sino alle spalle.
"Andiamo a casa? Insieme? ... Quasi quasi."
Violento, il dolore ritorna annullando ogni pensiero coerente. Mario sente la testa stretta in una morsa dolorosa, lampi di luce colorata lo accecano; cerca di normalizzare il respiro, consapevole della presenza delle telecamere, di dominare il dolore ... ma non ci riesce.
Chiude gli occhi tentando di capire cosa gli sta succedendo... poi avverte il corpo di Jorge stendersi sul suo, le braccia poggiarsi ai lati della sua testa, e le sue labbra cercarlo.
Per un istante lo lascia fare, sperando che il calore di Jorge lo distolga da questa sensazione di disagio fisico, che riesca a dargli pace... poi il dolore aumenta d'intensità strappandolo dalla nicchia in cui si è rifugiato insieme a un violento istinto di rifiuto.
Non può farne a meno, lo spinge lontano da sé con forza e si rialza, barcollando sotto gli occhi attoniti di tutti.
Il dolore sordo e intenso, come gli artigli di un rapace, si diffonde nel suo corpo; questa volta lo aggredisce alle viscere e lo costringe a piegarsi su se stesso.
Ansima... le tempie continuano a pulsare; il dolore si propaga a onde e sembra riflettere quello che lo attanaglia alle visceri.
"Mio Dio ma cosa mi sta succedendo?"
Alza lo sguardo, totalmente sconvolto, e vede gli occhi preoccupati di Jorge che si sta alzando per raggiungerlo.
Arretra sino a sentire la balaustra del pontile dietro le spalle e si guarda attorno, sentendosi circondato.
Costretto in un angolo, senza via d'uscita.
Quasi non respira... gira su se stesso e si sforza di aggrapparsi alla balaustra, alzando lo sguardo al cielo.
Vuole raddrizzarsi... deve raddrizzarsi.... qualsiasi cosa sia quella che sta sentendo non lo abbatterà, qualunque cosa sia...
I raggi del sole morente gli accarezzano il viso ma lui non li avverte... ricade pesantemente sulle ginocchia mentre frammenti d'immagini, simili a schegge impazzite, si insinuano sotto le sue palpebre.
Claudio che lo sorprende in negozio, che lo aspetta all'uscita e lo trascina su un divano... che lo sveglia a ore improponibili mentendo sull'orario e costringendolo ad uscire... che ruba dal suo piatto il cibo.
Claudio che gli dice "Che importa se non hai con te i tuoi vestiti, ci sono i miei...dai, metti questa felpa che mi piace come ti sta addosso.", che lo sorprende alle spalle ridendo come un matto perché, ancora una volta, lo ha fatto morire di paura.
Claudio che lo bacia, approfittando di un suo momento di debolezza, sotto gli occhi della gente...sotto il tramonto più bello della sua vita...due labbra morbide, calde e le sue mani sulla schiena che, lentamente, scivolano sul suo sedere e che lo attraggono in un vortice di passione senza fine...su questo stesso pontile..."Dio mio... eravamo qui...come ho potuto dimenticare?"