Parte 44 IL PASSO FALSO

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Claudio ascolta il racconto di Alessio con la stessa diffidenza con la quale osserverebbe una serpe velenosa, i sensi in allerta alla ricerca del più piccolo elemento che gli consenta di individuare una via di uscita.

Dimentico del cellulare, abbandonato sul tavolo dietro al quale siede Alessio, s'interroga su come siano arrivati a quel punto senza, tuttavia, riuscire a darsi una risposta.

Sgomento, sobbalza nel sentire la notifica di un nuovo messaggio in entrata; il suo cellulare vibra ancora tra le mani del capitano che glielo porge affinché ne sblocchi la schermata iniziale.

E' preparato al peggio ma vedere il corpo scomposto di Mario a terra, le braccia innaturalmente tenute in alto da una catena, il viso quasi integralmente sporco del suo stesso sangue, gli occhi chiusi e la linea della bocca contratta, azzera quel poco di lucidità che è riuscito a conservare.

Come una bestia ferita si accascia su se stesso, le braccia strette attorno al corpo quasi a trattenere l'anima in cerca di sollievo; il dolore si propaga lacerante e lui cede alla sua forza distruttrice.

Gli occhi, ormai secchi per le troppe lacrime che si è sforzato di trattenere, continuano a vedere quel corpo senza vita, legato come un animale portato al macello, e non ha più voglia di respirare.

La sua reazione sorprende il capitano che si precipita al suo fianco, lo afferra sotto le ascelle e lo costringe ad alzarsi.

"Non è morto, mi sente?... E' ancora vivo."gli sussurra con voce decisa.

Claudio inclina la testa, cercando il suo sguardo.

"Non si muove. Nessuno può sopravvivere a un pestaggio simile."

Calcaterra scuote la testa, lo fa sedere su una sedia e lo forza, prendendolo per il mento, a guardare nuovamente il display del suo cellulare.

"Guardi bene... vede? Il suo petto si solleva. Poco, glielo concedo, ma si muove. Questo non è il momento di cedere alle provocazioni di questo delinquente. Le ha inviato questo video proprio per colpirla nel profondo. Non può dargli questa soddisfazione."

Claudio annuisce stancamente, cercando di riprendere il controllo del suo corpo e della sua mente.

"Che cosa possiamo fare?"

"Intanto cercare di scoprire da dove è partito il video. Questa volta ha utilizzato il cellulare del sig. Serpa per cui sarà più facile rintracciare la cella di partenza."

Un leggero trambusto annuncia l'arrivo di due carabinieri in borghese che, senza perder tempo, si siedono di fronte ad Alessio aprendo due capienti cartelle.

"Mentre aspettiamo che i colleghi della polizia postale ci dicano se sono riusciti a localizzare l'I-Phone del sig. Serpa, procediamo con l'identikit. Il maresciallo Messina è bravissimo, vedrà che farà un ottimo lavoro e che riusciremo a trovarlo."

Animato dalle nuove prospettive investigative, Claudio si avvicina al tavolo guardando con attenzione le foto segnaletiche che Alessio controlla velocemente, e altrettanto velocemente scarta, occupando il tempo necessario al maresciallo per preparare l'attrezzatura necessaria per disegnare l'identikit.

"Forse è meglio incominciare Messina, non abbiamo molto tempo da perdere."

Distratto dalle indicazioni di Alessio, Claudio si estranea dal vociare in sottofondo e guarda affascinato il volto, disegnato sul foglio, prendere consistenza.

Man mano che i tratti diventano più netti, le indicazioni più precise, un campanello d'allarme gli suona dentro.

Quella non è la faccia di uno sconosciuto... ma, dove l'ha visto?

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