Parte 11 AFFOGARE IN LUI

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L'appartamento è come lo ricorda. Sfiora i mobili con reverenza, con un dito segue il muro del corridoio fino alla camera da letto...la sua camera da letto...quella dove non è più entrato da quando è fuggito via...da quanti mesi?

Non riesce a ricordarlo, scoprirlo lo infastidisce.

Sicuramente da quando ha conosciuto Eléna. Era una fredda serata invernale...ricorda che tremava, non riusciva a calmarsi, e piangeva...perché quel pianto?

Non riesce quasi a respirare, il ricordo è un nodo che gli opprime la gola...avverte una disperazione immensa serpeggiare sotto pelle...no, non vuole ricordare...se ricordare vuol dire soffrire in questo modo, allora meglio dimenticare.

Si guarda attorno e si meraviglia nel vedere la sua stanza in ordine...tutti i libri sistemati in libreria, i CD impilati al lato del lettore...le cornici con le foto di famiglia... non un granello di polvere.

Così perfetta e, al tempo stesso, così priva di vita; simulacro di una felicità che lentamente svanisce fagocitata dal tempo che correndo, ti lascia indietro.

Ascolta un rumore alle sue spalle e si gira lentamente.

Ha la guardia abbassata, non si aspettava di vederlo tanto presto ma per nulla al mondo è disposto a fargli intravedere quanto si sente esposto.

"Conservi le chiavi o Marco ti ha dato le sue?"

"Sono le mie, non te le ho mai restituite."

Claudio è andato all'appuntamento senza domandarsi il perché lui lo avesse cercato dopo l'ultima lite; in realtà, quando Marco lo ha chiamato per fissare l'incontro nel vecchio appartamento di Mario, si è sentito tanto sollevato e felice che non ha chiesto spiegazioni.

Tanta è l'aspettativa che è arrivato in anticipo all'appuntamento, è salito per le scale senza aspettare l'ascensore ed ha aperto con mano tremante la porta di ingresso usando il mazzo di chiavi che Mario gli aveva regalato il mattino successivo al giorno della scelta.

"Sono tue. Fino a quando le terrai con te anch'io sarò tuo. Ricordalo sempre."

Rammenta che, quel mattino, le aveva agganciate alle chiavi della casa di Verona, promettendo di non staccarle mai...l'unica promessa che sa di aver mantenuto perché quella fatta di non ferirlo mai... quella, invece, l'ha infranta.

"Sarebbe il caso che tu le restituissi ai ragazzi." gli suggerisce con voce solo apparentemente distratta.

"Non ne hanno bisogno. In caso contrario..."

Non riesce a completare la frase perché, all'improvviso, Mario si volta verso di lui, guardandolo con occhi irati.

La maschera è caduta, la tregua è terminata e Claudio non può fare altro che aspettare...perché la tormenta sta arrivando, le avvisaglie ci sono già tutte.

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