L'accusa, dura e del tutto inaspettata, gli ruba il fiato per un lungo istante.
Claudio scuote la testa come a volersi liberare dai residui di un incubo notturno; gli sembra di ritornare indietro nel tempo e di assistere, dall'esterno, all'ennesimo aspro confronto con Mario cagionato dalla sua gelosia ossessiva e dalla sua capacità di vedere fantasmi dovunque.
Non può succedere un'altra volta, pensa; respira affannosamente, socchiude le labbra quasi a voler controbattere ma poi rinuncia.
Lo sguardo impietoso di Mario lo inchioda in un vuoto privo di speranze.
"Proprio non ci riesci a cambiare... ad ascoltarmi...a prendere in considerazione che le cose, forse, sono diverse da come le immagini."
Scrolla le spalle, un ultimo sospiro rassegnato e termina con tono rassegnato.
"E' del tutto inutile che io rimanga qui...ho fatto quello che dovevo. Mi aspettavo... non so neppure io cosa mi aspettassi da questa conversazione... certo non questo."
Raccoglie il giubbotto, lo indossa e si dirige verso la porta dove si sofferma, guardando Eléna negli occhi.
"Se hai voglia di sentirmi, sai come rintracciarmi."
Mario alza lo sguardo e lo appunta su di lui. Lo segue mentre prende commiato, baciandola sulle guance, e la furia lo spinge a sedersi al centro del letto e a urlargli dietro tutto il suo sdegno.
"Non sei altro che un lurido bugiardo!"
"Mario!"
Le voci s'incrociano, come in un duello.
Con una smorfia, Claudio stringe Eléna in un abbraccio veloce e gli sussurra in un orecchio.
"E' inutile continuare a discutere con lui, non accetterà mai di essere in errore. Bada tu che stia in guardia da possibili aggressioni, solo questo ti chiedo, anche se, nel momento in cui si saprà che ho abbandonato il programma, chi mi tormenta, lo lascerà in pace."
Per Mario, vederlo andar via senza neppure provare a discolparsi, non è altro che un'evidente ammissione di colpa. Mesi e mesi di dolore irrompono dentro di lui come un torrente in piena, togliendogli ogni capacità di discernimento.
L'immobilità forzata finisce per fargli perdere il controllo; afferra il primo oggetto a portata di mano e lo scaraventa contro di lui.
Claudio sussulta per il colpo, disorientato; guarda il libro a terra e poi il suo volto quasi che non riuscisse a dare una logica all'accaduto.
"Troppo comodo andarsene così. Senza neppure ammettere di esserti approfittato della mia stupidità. Di avermi usato e buttato via come un oggetto che non t'interessava più. Non riesco a crederci. Veramente sei convinto si sistemare tutto con questa bella storiella strappalacrime? Ma chi credi che possa dare fede alle tue parole quando i fatti... i fatti, cazzo... dimostrano il contrario?"
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TI AMO PER COME MI FAI SENTIRE QUANDO SONO CON TE
FanficSono passati molti mesi da quel 2 dicembre, quando Claudio lo ha scelto dicendogli che era la sua scelta. Il tempo si è incaricato di dimostrargli che quell'amore era esistito solo nel suo cuore e nella sua mente. Scoprirlo lo ha quasi distrutto. Ad...