Capitolo 9

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Resto leggermente sorpresa per il gesto del ragazzo. Sembra alquanto strano, dato che prima mi aveva detto che non poteva prendere niente senza il consenso del padre,ora se ne esce con un libro preso dalla biblioteca, per me...
"Non serve che mi ringrazi. Mio padre mi aveva detto di andare lì ed ho pensato di prendere qualcosa da leggere, me ne avevi parlato" mi risponde, alzando le spalle.
Lo guardo negli occhi, capendo immediatamente che sta mentendo, ma decido di non dire niente, o potrebbe andare sulla difensiva, ma non riesco a trattenere un sorriso mentre lo guardo.
"Certo, grazie mille comunque." gli sorrido e stringo al petto il libro.
"Senti,puoi uscire dalla mia stanza?! Mi stai importunando!" mi dice ed allungando il braccio, punta la porta dalla camera con un dito.
"Avanti dillo che in realtà sono sempre nei tuoi pensieri." dico ridacchiando.
A questa mia affermazione riesco a notare un leggero rossore sul suo viso, ma mi giro subito dopo, dato che, poggiata una mano sulla mia schiena, inizia a spingermi verso la porta.
Non ci posso credere...mi pensa veramente! Credo proprio che lo prenderò in giro fino a quando rimarrò qui.
"Grazie ancora." gli dico mentre apre la porta. Decido però di girarmi verso di lui e gli lascio un piccolo bacio sulla guancia, per poi voltarmi nuovamente e correre in camera mia, a causa dell' imbarazzo che mi stava pervadendo in tutto il corpo.
Chiudo velocemente la porta e poggio la schiena su di essa.
Tengo stretto al petto il libro e chiudo gli occhi, chiedendomi il perché di un tale gesto, dato che non avevo alcun motivo per doverlo fare.
Credo che non avrò più il coraggio di uscire da questa stanza. Potrei chiudermi dentro ed uscire solo per andare di tanto in tanto alla ricerca della cucina per poter mangiare qualcosa,e sperare di non incontrare nessuno. Pessima idea,l' ultima volta,nonché prima, è arrivato Achille ed ha distrutto la porta della camera ed è riuscito ad entrare in ogni caso,meglio trovare un piano B. Che ovviamente io non ho e non troverò mai,a meno che non riesca a capire dove sono.
Forse potrei chiedere a Daniele,magari riesco a convincerlo e mi dirà dove mi trovo,o meglio, dove mi ha portata.
Sono certa che però non ci riuscirò, purtroppo non ho grandi abilità in questo campo. Tentare non nuoce però.
Annuisco a me stessa,iniziando a pensare a qualche modo per riuscire nel mio intento,ma mi distraggo subito per iniziare a leggere il libro.
Le prime cose che faccio sempre con un libro nuovo,è annusare le pagine. Credo che l'odore che hanno le pagine dei libri nuovi sia buonissimo. Non chiedetemi il perché della mia mente malata,ma è così. Senza alcun apparente motivo normale.
Poi iniziò a sfogliare le pagine,leggendo qualche parola qua e là che mi salta all' occhio.
"Non sembra poi così male,per essere stato scelto da Daniele ovviamente" sussurro a me stessa, senza accorgermi di aver appena detto un pensiero ad alta voce.
Accarezzo la copertina,morbida al tatto,come se fosse ricoperta di velluto. Adoro questo genere di copertine,però c' è solo un problema,che poi sto tutto il tempo a toccarla invece di leggere.
Quando inizio a leggere la prima pagina, mi sembra già di essermi immersa tra le pagine. Come se lo stessi leggendo da tempo e avessi letto tantissime pagine.
Non mi capita spesso,ma quando succede, è una sensazione bellissima. Perché riesco a leggere con più facilità e più velocemente il libro scelto.
Riesco quasi a vedere intorno a me ciò che descrive lo scrittore, talmente è preciso.
Riesco ad entrare talmente tanto nella storia,che quando iniziano a bussare alla porta della mia stanza nemmeno me ne rendo conto. Alzo la testa solo quando la voce di Daniele interrompe il mio flusso positivo di pura immaginazione che ero riuscita a creare.
"Prima ti lamenti se non busso. Poi però se busso tu non mi rispondi! Allora evito di bussare e la prossima volta entro direttamente!" mi dice guardandomi male.
Mi metto seduta sul letto,dato che stavo sdraiata in un modo un po' particolare.
Si,riesco a leggere nelle posizioni più assurde di sempre.
"Aspetta un attimo. Non ti seguo..." dico guardandolo confusa,mentre piego l' angolo in alto della pagina,dispiaciuta di dover arrivare ad un simile atto, verso un libro.
"Sono stato a bussare alla tua porta fino ad ora,e tu non hai risposto,quindi sono entrato. Ma ci sei o stai dormendo?" mi schiocca le dita davanti agli occhi, come se volesse svegliarmi da una trans.
"Scusa,non ho sentito. È che mi sono talmente concentrata sul libro che sono arrivata ad isolarmi completamente" dico, mentre alzo il libro che ho in mano,per fargli capire che è il suo.
"Non importa,ora alzati e preparati. A quanto pare mio padre ti vuole ad una delle sue cene oggi" dice leggermente confuso per l' atteggiamento del padre nei miei confronti probabilmente.
"Oh...certo. Aspetta,perché mai mi vorrebbe ancora ad una delle sue cene se mi sta trattando come se fossi il nulla assoluto. Anzi,per citare Parmenide, quel gran ragazzo che dovrebbe farsi una vita sociale invece di rimanere in casa e fare pensieri che poi noi poveri alunni dobbiamo studiare:
L' essere è e non può non essere,il non essere non è e non può essere. Per tuo padre quindi sarei un non essere." deciso di fermarmi con questo strano discorso,notando il suo sguardo alquanto confuso.
"Cosa stai blaterando ora?" scuote la testa come a togliersi la confusione dalla mente.
"Lascia perdere,il classico ti rovina per sempre." dico in tono melodrammatico,terminando la frase con un sospiro.
"Ecco il motivo per cui mio padre mi ha fatto studiare in casa. Anche perché il mio insegnante è sempre stato lui." ed a questa sua affermazione, resto un attimo senza parole.
"Non sapevo avessi studiato a casa... Deve essere una cosa stupenda,invece di andare a scuola con i professori che ti interrogano e stai con un' ansia perenne." dico,mentre penso che sia molto meglio stare a casa che andare la mattina presto a scuola.
"Ti assicuro che questo è ciò che tutti credono,ma non è affatto così. Se poi il tuo insegnante è anche tuo padre,in tal caso non vorresti nemmeno immaginare." e mentre parla,noto che si perde con lo sguardo. Gli sarà tornato qualche evento che gli è tornato in mente.
"Non lo saprò mai dato che io sono sempre andata a scuola." gli rispondo con un' alzata di spalle.
"Come siamo arrivati a parlare di scuola?" chiedo non capendo l' argomento della nostra discussione attuale.
"Colpa tua. Comunque devi prepararti, abbiamo già perso troppo tempo ora." mi dice in breve, per poi voltarsi ed uscire dalla stanza,senza aggiungere altro.
Sbuffo e decido di mettermi dei semplici jeans ed una maglietta. Non ho voglia di mandarmi in fumo il cervello perché devo andare a cena con Achille.
"Ho fatto." dico uscendo dalla stanza,trovando come sempre Daniele appoggiato al muro vicino alla porta.
"Andiamo dai. Ho fame." dice con uno sbuffo staccandosi dal muro ed iniziando a camminare.
Ora che ci penso,ho molta fame anch' io...
"Finalmente qui! Siediti Thaurel. Al mio fianco." mi sorride mellifluo, facendo un ampio gesto delle braccia per poi indicarmi la sedia posta al suo fianco.
Corrugo la fronte,non capendo tale atteggiamento.
Cammino titubante fino al posto dove mi siedo,cercando di spostarmi il più possibile,per poter stare lontana da lui,dato che non mi fido.
"Allora,dimmi,hai sognato qualcosa di particolare in questi giorni?"
A questa domanda il sangue mi si gela nelle vene in un millisecondo.
"Niente di particolare. O almeno, sempre lo stesso genere di cose." cerco di rimanere nel vago, cercando di capire se sa qualcosa o è venuto a sapere qualcosa.
Tengo lo sguardo basso,rivolto verso il piatto pieno di cibo,che probabilmente non riuscirò mai a finire.
"Domani mattina presto verranno ad iniziare i test per il tuo potenziale." dice serio mentre inizia a mangiare.
Lascio uscire un sospiro di sollievo, mentre il mio cuore rallenta i battiti,e torna al suo posto,poiché era arrivato nella mia gola,e riuscivo a sentire il battito nelle orecchie.
"Cosa significa che inizierò dei test domani?" quella parola non mi ha mai provocato tanta paura in vita mia.
"Lo capirai." mi risponde,per poi finire di parlarmi.
"Hai dei bei capelli." sento dire dalla sorella di Daniele, Afrodite.
"Oh...grazie. A me però non piacciono." mi guardo i capelli,pieni di ricci e boccoli.
Al confronto,un nido degli uccelli è meno disordinato dei miei capelli. Soprattutto la mattina appena sveglia,in quel caso sono un cespuglio.
"Sicuramente sono meglio dei miei, che sono degli spaghetti cotti." sbuffa e guarda sprezzante i suoi capelli lisci.
Ridacchio mentre inizio a mangiare la carne che ho nel piatto.
Daniele invece passa il suo sguardo da me a sua sorella, per poi scuotere la testa e tornare a mangiare divertito da qualcosa.
Mentre continuiamo a mangiare, Afrodite mi continua a parlare, ed io non posso fare a meno di risponderle.
Questa però è una situazione strana, perché è sempre la sorella di Daniele e la figlia di Achille, ma anche piacevole,perché mi fa piacere parlare di certe cose come i capelli ed i vestiti con una ragazza.
Achille resta impassibile,continuando imperterrito la sua cena. Daniele invece passa continuamente lo sguardo da me ad Afrodite, per poi rassegnarsi e finire di mangiare.
Come previsto,al termine della cena ho ancora metà posto nel piatto.
In completo silenzio Achille si alza.
"Ci vediamo domani." sorride,per poi fare segno alla figlia di uscire dalla sala da pranzo insieme a lui.
"Buonanotte padre." dice Daniele,mentre si alza da tavola e lascia il tovagliolo su questo.
Seguo a ruota il ragazzo,dato che,non so perché,ma inizio ad avere un gran sonno.
Ci dirigiamo verso le nostre stanze,fermandosi poi tra la mia e la sua.
"Certo che voi femmine siete tutte uguali." commenta d' un tratto.
Mi volto verso di lui,come se avesse detto qualcosa di grosso che non avrebbe dovuto dire.
"Dimmi il motivo per cui hai realizzato ciò?" dico con una calma apparente,prima di saltargli al collo e picchiarlo.
"Mi è bastato vedere te e mia sorella a cena. Tutte voi credete di essere diverse l' una dall' altra. Invece siete tutte uguali! Sempre a parlare di vestiti e capelli e delle unghie!" dice come se con questa frase avesse riassunto tutte le donne del mondo.
"Certo. Allora,chiariamo subito una cosa. È vero,a gran parte di noi femmine piacciono i capelli,i vestiti e cose così. Ciò però non sta a significare che a tutte interessano solo quelle cose. A me ad esempio piace anche molto leggere. Persino il calcio,anche se molti ragazzi mi prendevano in giro. Comunque,rimangiati ciò che hai detto. All' istante." mi avvicino a lui seria, puntando un dito contro il suo petto.
"Assolutamente no. Ho ragione. Non ho motivo di chiederti scusa per qualcosa che non serve." mi dice alzando un sopracciglio, spostando poi il mio dito.
"Sei...sei un idiota! Un completo ed inutile idiota!" alzo la voce ed ormai arrabbiata, gli do le spalle ed entro nella mia stanza, sbattendo la porta alle mie spalle.
I maschi sono tutti ugualmente stupidi! Inutile cercare quelli diversi, perché tanto sono tutti delle gocce d' acqua.
Ancora arrabbiata mi cambio e mi metto il pigiama,per poi infilarmi sotto le coperte.
Dopo un po' che mi rigiro da un lato all' altro,ancora non ho preso sonno a causa della mia arrabbiatura verso Daniele.
Allora inizio a pensare a tutte cose noiose,come alle pecore e provare a contarne più possibili ,ed altre cose di questo genere,fino a quando Morfeo mi trascina tra le sue braccia cullandomi fino a farmi entrare nel suo mondo.




Siano ringraziati tutti i santi,sia per motivo religioso (non voglio offendere nessuno,io sono molto credente),sia perché hanno fatto in modo che ci fosse almeno un giorno di vacanza prima di Natale. Non so voi,ma credo proprio che non arrivò sana e salva alle vacanze invernali.
Avrei voluto poter pubblicare prima il capitolo,ma il 3 novembre è stato anche il mio compleanno,quindi diciamo che il 3 ed il 4 ho avuto poco tempo. Per fortuna ho avuto un collettivo il venerdì 10, ed ho usato le due ore per scrivere il capitolo.
Inoltre volevo chiedervi di passare a dare un'occhiata alla storia della mia amica meetdybala ,dove ci sta il giocatore della Juventus,Paulo Dybala. Grazie a tutti coloro che lo faranno.
Bando alle ciance e ciancio alle bande, (odio questa frase,mi faccio del male da sola...sono proprio scema eh), spero veramente che il capitolo vi sia piaciuto, e se è un si,vi chiedo di commentare e stellinare per sostenermi.
Grazie a tutti,
~Izzy

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