Capitolo 7

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Allora vi prego di leggere questa parte e quella che farò alla fine,sono alquanto importanti.
In questo capitolo, per "festeggiare" le 200 letture, ho deciso che racconterò come se la stanno cavando Giada e Guglielmo. IAmAProFanGirl diciamo che si è appassionata a loro e per renderla felice scrivo questo capitolo dal punto di vista di Giada. Spero vi piaccia.

Non riesco a stare ferma sulla sedia a scuola. In teoria dovrei ascoltare la spiegazione del professore e prendere appunti. In teoria...
La mia mente però è fissa su Thaurel. È Thaurelcentrica.
Oramai sono quattro giorni che Thaurel è sparita senza lasciare traccia dietro di se.
Sono già passati quattro giorni. Sembra che sia passata una vita da quando è scomparsa.
I professori di tanto in tanto mi chiedono se si hanno notizie di Thaurel,ma tutte le volte ho la stessa risposta.
'Non hanno trovato niente'
E pensare che abbiamo vissuto insieme da quando ci siamo conosciute. Ora invece sono circa novantasei ore che non ci vediamo.
Io e Guglielmo stiamo spesso l' uno a casa dell' altra,in modo da non rimanere soli con i nostri pensieri per troppi tempo.
Sento la campanella che segna il termine delle lezione, come un suono lontano ed ovattato.
In totale silenzio, mi alzo dalla sedia e metto in spalla lo zaino.
Esco dalla classe. Solitamente uscivo insieme a Thaurel, per poi aspettare quella lumaca che ci ritroviamo come migliore amico. Ora però è Guglielmo che aspetta sempre me. È una cosa molto strana da vedere...
Scendo le scale e vado da Guglielmo, dopo aver salutato i due bidelli, nonché custodi della scuola.
Subito lui mi abbraccia. Io ricambio,poggiando il mento sulla sua spalla, mettendomi in punta di piedi, dato che è più alto di me di almeno dieci centimetri, se non di più.
Mi stringe forte a se, quando mi lascia,mi sorride.
"Andiamo dai. Mia mamma ci sta aspettando a casa. Dice che ha preparato il polpettone con le patate al forno" faccio un leggero sorriso al ragazzo.
"Perfetto,sto morendo di fame!" Guglielmo cerca di farsi vedere sempre forte davanti a me. Non sa che però io so benissimo che dentro è a pezzi. Un mondo di macerie. A me aveva rivelato della sua cotta per Thaurel. Usciva con altre ragazze solo per non essere palese nei suoi confronti ed aveva troppa paura per rivelarsi a lei.
"Andiamo dai. A te hanno scritto qualcosa?" chiedo mentre insieme ci dirigiamo verso casa mia, l' uno al fianco dell' altra.
"No, nessuna. Tu? Aspetta,, non mi rispondere. Ovviamente no, o non mi avresti chiesto notizie. Visto, sto imparando!" mi dice sorridendo fiero di se stesso.
Non posso fare a meno di mettermi a ridere per la sua reazione, mentre apro il cancello ed il portone di casa. Prendiamo l' ascensore mentre cerchiamo di parlare del fatto che, grazie a me, sta imparando a capire a poco a poco le donne. Mentre io gli dico che, in realtà, ognuna di noi è differente, e che quindi non può capire tutte, capendo solo una.
"Mamma, siamo noi!" urlo, mentre suoniamo al campanello. Quando mia madre apre la porta, trovando me e Guglielmo a suonare il campanello in modo incessante, vedo un' ombra che le attraversa lo sguardo. Si, anche lei è stata colpita profondamente da questa situazione. Thaurel, per mia madre, è la seconda figlia. Le voleva bene quanto ne voleva a me, dato che eravamo sorelle.
"Ciao ragazzi. Entrate, è quasi pronto. Andate subito a lavarvi le mani!" in pochi secondi però riesce a riprendere il controllo di se stessa, rivolgendoci un sorriso.
Io e Guglielmo lasciamo i nostri zaini sui rispettivi letti, soffermandoci per qualche secondo sul letto rosa, in mezzo alla camera. Un po' come lei. Involontariamente era sempre la parte centrale del nostro mondo. Sempre solare, pronta a sostenerci, e noi a sostenere lei.
Basta, la devo smettere. Tutto ciò che vedo mi fa pensare a lei, facendomi deprimere. In ogni caso, lei è sempre stata positiva, così come sarò anch' io. O almeno, ci proverò, anche se non ho il suo carattere purtroppo.
A tavola,mia madre ci chiede della nostra giornata a scuola, le materie che abbiamo avuto,insomma, le solite cose.
"Suvvia,non è andata poi così male." sorride ad entrambi, mentre in casa entra anche mio padre. Saluta mia madre come sempre,e rivolge un sorriso a me ed al mio migliore amico.
"Noi andiamo a fare i compiti." dico alzandomi da tavola,seguita da Guglielmo.
Entriamo in camera, mettendoci sul mio letto,dopo aver tolto lo zaino da questo.
"Io non ho alcuna voglia di fare i compiti. Soprattutto perché c' è una versione di greco." dice lui con un sospiro. Poggiamo entrambi la schiena contro il muro, allungando invece le gambe, intrecciandole.
"Domani possiamo giustificarci. Posso farti una domanda Guglielmo?" tengo lo sguardo basso, guardando i miei piedi, finalmente liberi dalle scarpe.
"Certo che si. Avanti, dimmi pure tutto quello che ti passa per la mente." mi sorride, voltandomi a guardarmi. Una ciocca dei suoi capelli castani va a finire davanti all' occhio, dello stesso colore.
Arrotolo una mia ciocca di capelli neri intorno al dito, per poi togliermi gli occhiali neri che ho ricominciato a portare, mettendoli sul comodino. Era da molto che non mettevo i miei occhiali, dato che solitamente indosso le lenti a contatto, così come Thaurel.
"Tu piangi mai, insomma... Piangi di nascosto? Ti sarà pur scesa qualche lacrima a causa di questa cavolo di situazione... A te piaceva anche. Almeno quando hai saputo della sua scomparsa." continuo ad evitare di avere uno sguardo diretto con lui. Nonostante sia il mio migliore amico, ho paura per avergli fatto questa domanda.
Sento che fa un sospiro, prima di prendermi la mano.
"Si. Piango tutte le sere Giada. Questa storia mi sta distruggendo. In ogni se senso che questa parola possiede. Dover tenere sempre tutto dentro, stando attento a non mostrarmi mai debole. Non posso fare come te io. La società in cui viviamo purtroppo, vede le donne come agnellini innocenti che possono esprimersi tranquillamente. Noi maschi purtroppo invece, dobbiamo sempre avere una corazza di ferro. Se si versa anche una sola lacrima in pubblicamente, rischio di essere deriso da tutti i miei compagni di classi. Forse mi sto sbagliando io, però non ho il coraggio di rischiare. Sappiamo tutti e due che la più audace e forte tra di noi era Thaurel. Non le è mai importato di ciò che la gente poteva pensare di lei. Ora che però lei non c' è, devo imparare ad esserlo io, ma non credo di esserne capace. La nostra amicizia per me era una delle poche cose che credevo che sarebbero rimaste sempre e per sempre. Ora ho paura, che lei possa non tornare più. Ho sognato certe cose veramente orrende... Incubi che mi facevano svegliare nel pieno della notte." mentre si libera con me, del peso che gli opprimeva il petto, da ormai diversi giorni, mi volto a guardarlo. Delle lacrime gli rigano il viso. Ora che ci penso, non ho mai visto Guglielmo piangere da quando ci conosciamo. Stringo le sue mani tra le mie, per poi abbracciarlo, come se ciò potesse trasmettergli qualcosa impossibile da dire a parole.
"Grazie Giada." dice dopo un po' di tempo che passiamo abbracciati l' uno all' altra. Staccandosi, si asciuga le guance bagnate dalle lacrime.
"Non mi devi dire grazie. Se non riesci a sfigarti quando sei con me,la tua migliore amica,non so con chi potresti." dico sinceramente, rivolgendogli un sorriso.
"Hai perfettamente ragione,ma non è nemmeno una cosa semplice da fare per me. Sono sempre stato l' unico ragazzo tra voi due. Non è stato semplice sai?" ridacchia, probabilmente pensando a qualcosa che gli è successo al riguardo, ma che non ha mai raccontato a me ed a Thaurel.
"Però ora stai meglio. Visto? Serve sempre un bel pianto con uno sfogo con qualcuno." sorrido, soddisfatta di me stessa, per essere riuscita a far aprire Guglielmo con me.
"Grazie Giada." mi abbraccia di nuovo, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.
"Ora che siamo quasi di buon umore, possiamo fare qualche compito. Quelli più facili e veloci." dico, prendendo lo zaino da terra, mettendolo sulle mie gambe, per poi aprirlo e prendere da questo il diario e l' astuccio.
Finalmente, dopo alcune ore, finiamo di studiare. Entrambi liberiamo un sospiro, sdraiandoci sul letto, l' uno al fianco dell' altro.
"Io ora però ho fame. Purtroppo però sono consapevole del fatto che mia madre, se mettessi anche solo l' unghia del piede in cucina in questo momento, mi sbranerebbe, per poi mettermi nel menù della cena. Io però voglio rimanere viva. Arrivare almeno ai diciotto anni sarebbe perfetto. Perciò dovremo aspettare che sia pronta la cena." dico sorridendo, voltando il viso verso il suo.
"Hai parlato bene al singolare. Tua madre a me non torcerebbe nemmeno un capello, mi adora. Sono il suo figlio maschio che non ha mai avuto." sorride vantandosi, per poi voltarsi verso di me.
"Certo. Mia mamma ha i preferiti, Anzi, preferisce te e Thaurel sicuramente." dico ironicamente.
"E non dei preferiti qualunque, ma sono due preferiti stupendi." ride, mettendo le mani sulla pancia. Non posso fare a meno di ridere anch' io, scuotendo la testa.
Quando riapro gli occhi, ci ritroviamo molto vicini. I nostri nasi ormai si toccano. Posso sentire il suo respiro sul mio viso. Per fortuna, non ha un alito cattivo. Ci fissiamo l' uno negli occhi dell' altra.
Il mio sguardo passa dalle sue labbra ai suoi occhi e viceversa, incessantemente.
Lui si avvicina del tutto, annullando improvvisamente ogni distanza che vi era tra di noi.
Mi sono sempre chiesta come fossero le labbra di un ragazzo.
Ora posso dire che le sue sono morbide e delicate.
Poggia una mano sulla mia guancia,mentre l' altra sulla mia vita, facendo avvicinare ancor di più i nostri corpi.

Chi si sarebbe mai aspettato che io e lui saremmo potuti finire così? Thaurel... Lei riusciva a sapere tutto prima che accadesse. Ha sempre detto che io e Guglielmo saremmo finiti insieme, in un modo o nell' altro, ciò che lei credeva, ora è vero. O almeno, ci siamo baciati. Ora cosa dovremmo essere io e lui? Se questo bacio rovinasse la nostra amicizia? Io non posso stare senza di lui...
Ci stacchiamo, ed entrambi ci guardiamo, senza dire niente.
"Io...scusa. Non avrei dovuto, ma la situazione insomma..." inizia a dire cose senza un nesso logico.
"Tranquillo. Mi sarei tirata indietro se non avessi voluto. Tu non credi?" sorrido leggermente, guardandolo nel suo stato confusionario, trovando persino leggermente dolce.
Sorride a sua volta, guardandomi. Mi da un' altro bacio, questa volta già rapido e leggero di quello precedente.
"Venite a tavola ragazzi!" sento l' urlo di mia madre dalla cucina, che ci chiama.
Scoppiamo entrambi a ridere, ma ci alziamo in fretta ed andiamo a tavola. Stiamo morendo di fame. Ed il cibo è più importante di tutto ciò che potremmo mai fare.
"Arriviamo!" rispondo a mia volta con un urlo a mia madre, mentre scendiamo dal letto ed andiamo in cucina, dove si trova anche il tavolo dove mangiamo solitamente.
La cena passa tranquilla. Di tanto in tanto io e Guglielmo però ci lanciamo qualche frecciatina, che per fortuna i miei genitori non notano.
Quindi dovrei pensare che ora stiamo insieme? Siamo fidanzati? Se poi non funziona? La nostra amicizia potrebbe non tornare più quella di prima...
Non importa, devo imparare a pensare di più al presente, senza ciò che il futuro mi riserva.
Dopo aver aiutato mia madre a sparecchiare la tavola, io ed il mio... Io e Guglielmo torniamo in camera mia.
"Ci vediamo un film oggi? Oppure una puntata di una serie tv." dice subito lui sorridendomi, andandosi a buttare a peso morto sul suo letto.
"Forse potremmo guardarci la serie tv che dovevamo continuare tutti insieme..." mi fermo un attimo, prendendo un respiro profondo, prima di continuare.
"...Date le circostanze...Credo proprio che sia lecito da parte nostra poter andare avanti nel vedere la serie." gli sorrido, finalmente decisa della decisione che ho preso.
"Perfetto. Vado a cambiarmi ed iniziamo a vederla." mi sorride. Prende il pigiama dal suo zaino che si è portato da casa, con tutto il necessario dentro.
Va in bagno a cambiarsi, mentre io resto in camera e, dopo aver chiuso la porta, mi metto il pigiama che ho lasciato sotto il cuscino. In attesa che lui torni, prendo anche il computer che tengo sulla mia scrivania. Mi stendo sul letto, poggiando la schiena contro il muro, iniziando a cercare la serie tv.
"Eccomi qui!" lancia i vestiti che indossava sul letto, per poi lanciarsi sul mio letto, accanto a me. Si posiziona, mettendo un braccio intorno alle mie spalle e stringendomi a se. Io poggio la testa sulla sua spalla.
Passiamo così, a guardare lo schermo che poggio sulle mie ginocchia, un episodio dopo l' altro. Finendo per addormentarci persino così.

Eccoci qui con lo speciale aggiornamento per festeggiare le 200 letture! Spero che questo doppio aggiornamento sia di vostro gradimento. Spero anche che ne sia valsa la pena di aspettare più tempo del solito. Ho scritto quando sono stata male perché,ovviamente, a causa dei miei compagni che hanno sempre caldo, quindi aprono le finestre,io mi sono presa il raffreddore ed ho avuto una leggera febbre. Ma tutto bene! Diciamo che è stato un bene,almeno ho potuto scrivere 😂.

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P.s. (Per le 500 o 300 letture, dipende da come mi gira, farò un nuovo capitolo,da un altro punto di vista, tutto a sorpresa. Se volete sapere e siete curiosi commentate con chi lo vorreste!😂)

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