Capitolo 18

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Vedo me stessa che cammina accanto a qualcuno, che però non riesco a vedere, mentre parlo insieme a lui tranquillamente, come se io fossi la sua migliore amica da sempre. Entriamo poi in una stanza, ed io mi dirigo verso il suo armadio, dopo averla guardata, come per chiedere conferma a fare una cosa simile. Mentre guardo ciò che ci sta dentro, le porte si chiudono all' improvviso. In quello stesso istante, io mi sveglio.

Sento di aver perso una parte importante della visione, ma non riesco ad andare oltre, quando mi sveglio, ancora vestita come la sera precedente. Non mi sono nemmeno messa sotto le coperte. Spero con tutta me stessa che Daniele non si decida ad entrare nella mia stanza proprio in questo momento. Con la mia fortuna però, non appena finisco di pensarlo, ecco che la porta viene aperta.
«Sono io, tranquilla.» dice però Afrodite, che entra e si chiude subito la porta alle spalle. L' ultima volta che è venuta nella mia stanza, è finita con me che venivo incastrata a fare qualcosa che non avrei mai voluto, ma con la quale sono riuscita a vedere Guglielmo. Solo a ripensarci tornerei ad urlare.
«Che ci fai tu qui?» chiedo subito, confusa e anche con un leggero timore, preparandomi al peggio con ciò che potrebbe chiedermi questa volta.
«Nulla, solo che ho deciso con mio fratello che oggi sarei stata io a venirti a chiamare per la colazione. Quindi eccomi qua.» la sua dolcezza e la simpatia nei miei confronti mi fa provare ancora più paura, sta cercando di addolcirmi prima di sparare qualcosa di grosso.
Non mi lascerò incantare da lei e da nessun altro.
« Bene, arrivo.» dico semplicemente, alzandomi dal letto, non staccando mai lo sguardo da Afrodite. Aspetto che esca dalla stanza, come fa sempre Daniele, ma lei non si muove da davanti la porta e mi guarda.
«Se vuoi posso prestarti qualcosa da mettere, immagino tu non abbia una gran scelta tra quelli.» dice indicando con un cenno del capo verso il baule ai piedi del mio letto.
«Si, direi che dopo un po' le idee finiscono con solo qualche vestito dentro quel baule.» dico con un' alzata di spalle, guardando il baule e poi tronare su di lei.
«Come mai vuoi prestarmi i tuoi vestiti?» le chiedo ancora più confusa di quanto già non fossi prima.
«Nessun motivo in particolare, mi stai semplicemente simpatica.» dice con un' alzata di spalle, per poi farmi segno di seguirla, mentre esce dalla mia stanza.
Pochi secondi dopo mi ritrovo a camminare dietro di lei,diretta verso la sua stanza per prendere dei vestiti.
Appena entriamo,mi mostra il suo armadio immenso, colmo di vestiti di ogni genere, per lo più di colore nero però.
«Ecco qua. Scegli pure quello che vuoi.» mi dice con un sorriso, facendo un ampio gesto del braccio.
Seppur ancora titubante e non certa di questo comportamento, mi avvicino a questo, per cercare qualcosa che non sia nero, o che abbia un minimo di colore su di se.
«Tranquilla, entra pure, non mordono ancora i miei vestiti.» dice, mentre ora sembra quasi che si stia prendendo gioco di me e della mia diffidenza. Le rivolgo uno sguardo di fuoco, mentre lei però non mi vede. Mi avvicino, entrando definitivamente dentro l' armadio. Inizio a cercare qualcosa di decente da poter indossare, ma mentre mi volto, tenendo in mano una maglietta rosa, vedo Afrodite, che mi rivolge un ghigno, prima di chiudere le ante dell' armadio, lasciandomi chiusa lì dentro. All' istante lascio cadere la maglietta, e vado contro le ante dell' armadio, provando ad aprirlo spingendo, o con delle spallate, ma lo ha già chiuso a chiave.
«Apri! Afrodite apri! Ti prego!» inizio ad urlare, nella speranza che sia ancora in stanza e che decida di finirla con questo scherzo, che di divertente ha ben poco.
Continuo a battere il pugno sulla porta, ma capisco che esce dalla stanza, quando anche quel piccolo fascio di luce che entrava dalla fessura e d sotto le ante dell' armadio, svaniscono completamente, lasciandomi così nel buio più totale.
Immediatamente metto la schiena attaccata alla porta dell' armadio, guardandomi intorno, cercando di vedere e riuscire a distinguere qualcosa. Una volta ho letto che gli occhi chiari vedono con più facilità al buio, ora è il momento giusto per scoprire se è vero, dato che gli occhi verdi sono considerati come occhi chiari.
Lentamente però vedo una luce fioca che va a poco a poco ad aumentare di intensità. Abbasso lo sguardo sul mio petto, dove vedo attraverso la mia maglietta, la forma della collana che mi era stata da mia madre diversi anni fa.
Non sapevo che avesse questa carica e si illuminasse al buio... Resto a fissarla confusa per qualche secondo, per poi tirarla fuori dalla maglietta e tenerla in mano, in modo da farmi luce, per poter cercare qualcosa dentro questo' armadio, in modo da riuscire ad aprire la porta, nonostante sia stata chiusa a chiave.
Tolgo la collana dal mio collo, tenendola in una mano, come fosse una torcia, e cerco di vedere per terra e tra i vestiti se ci sta qualcosa adatto al mio obbiettivo.
Passo diverso tempo a girare per l' armadio, alla ricerca di qualcosa, senza però trovare niente. Alla fine mi siedo a terra, stanca di tutto ciò, e mi passo una mano sul viso, portando poi i capelli indietro, dietro le orecchie. Poggio la collana sulle mie ginocchia, rivolta verso il soffitto, in modo che continui ad illuminare la stanza.
Quando riuscirò ad uscire da qui, penserò alla mia collana.
Porto la testa, poggiandola contro il muro. Credo che il mio sogno questa volta abbia cercato di avvertirmi in qualche modo, ma da brava persona che ignora ogni cosa, ho ignorato anche questa mia visione. Devo riuscire a fare più attenzione ai dettagli, e riuscire soprattutto a vedere il tutto con ogni dettaglio. Non ho idea di come fare però. Dovrò fare degli allenamenti da me.
Prendo un respiro profondo, per poi alzarmi da terra, ora più decisa di prima ad uscire da questa gabbia creata da quella' arpia, nonché sorella di Daniele. Per gente come lei, le persone come me, si fidano ben poco di quelle che fanno finta di essere gentili.
Torno a cercare qualcosa che abbia una punta. Penso che magari può esserci qualcosa che potrebbe aiutarmi, mi metto allora a gattonare, tenendo la collana in una mano, mentre con l' altra cerco di percepire qualcosa, che magari potrei non riuscire a vedere.
Quando sento una forcina, la raccolgo all' istante, tirandomi su con un salto. Rimetto la collana intorno al mio collo, per poi avvicinarmi alla porta, dove mi inginocchio, davanti alla serratura. Avere una sorella che usava dei lucchetti per tenere chiusi i suoi diari a volte torna utile. Poiché per riuscire a leggerli, usavo le forcine che mia madre la mattina mi metteva tra i capelli per tenerli in ordine. Le mie doti si sono mostrate fin da subito. Soprattutto la dote di dover sempre sapere tutto,ma non dire mai niente. Più che una dote, io la definirei come un vizio, un brutto vizio che ho da sempre, e non so come far sparire. Dopo diversi anni ho deciso di rinunciare a trattenermi, quindi ora ecco le mie abilità, ad aiutarmi ad uscire da qui dentro.
Dopo diversi tentativi, proprio mentre dico a me stessa che se non riesco questa volta, smetto di provarci, ecco che scatta la serratura, e con una leggera spinta si apre, liberandomi finalmente da quella gabbia.
Corro fuori dalla stanza, nella speranza di non trovarmela proprio davanti a me. Una volta tanto vengo ascoltata, e corro fino alla mia stanza. Sbatto la porta, senza curarmi di fare o meno rumore, e poggio la schiena contro la porta, anche per non rischiare che se qualcuno decida di entrare proprio in quel momento, non può, dato che ci sono io.
Chiudo gli occhi, mentre riprendo fiato per la corsa appena fatta, e sembra quasi che il mio cuore si sia spostato dal lato sinistro del mio cuore, per arrivare nelle mie orecchie, dove lo sento battere in modo incessante. Come fosse un tamburo al posto del cuore. Unico, insignificante, problema, è che io ho anche un soffio al cuore, per questo non è proprio regolare, ma di tanto in tanto sembra quasi ci metta più tempo a battere, ma quando ero più piccola, il medico mi ha spiegato che il cuore batte normalmente, ma invece che fare tutti i battiti regolari, di tanto in tanto si sente come un piccolo soffio, per questo si chiama 'soffio al cuore'. O almeno, questo è ciò che ho capito e che ricordo io.
«Eccoti qua finalmente.» dice una voce, che percepisco provenire da davanti a me. Riconosco subito l voce di Daniele, ed apro di scatto gli occhi, guardandolo in silenzio, senza sapere esattamente cosa dire.
«Tu che ci fai qui?! Questa è la mia stanza, e tu perché sei entrato qui, in questo modo?!» dico alzando leggermente la voce, mentre cerco ancora di riprendere fiato.
«Senti, ti conviene stare calma, sei tu che piuttosto dovresti dirmi dove sei stata, dato che questa mattina, mia sorella ha detto che è venuta in stanza per cercarti, ma tu non c' eri. Dove sei stata? Soprattutto, perché torni in stanza solo adesso?!» adesso ad alzare la voce verso di me è lui.
«Aspetta un attimo. Tua sorella ti ha detto che quando questa mattina è entrata qui, non mi ha trovata?» chiedo incredula, come se non riesca a credere a ciò che ho appena sentito dire da Daniele.
«È ciò che ho appena detto, se non ci senti bene alzo ancora di più la voce.» dice guardandomi male.
Porto le mani tra i miei capelli, sorridendo incredula per le sue parole, mentre inizio a camminare su e giù per la stanza. Scuoto la tesa, mentre lui continua a guardarmi confuso.
«Mi spieghi che ti prende ora?!» alle sue parole mi fermo e lo guardo.
Prendo un respiro profondo, non sapendo cosa dire, ma soprattutto, non sapendo se dirgli la verità, oppure mantenere il segreto.
«La tua amata sorella, questa mattina è venuta in stanza a chiamarmi, per poi propormi di andare nella sua stanza, poiché voleva prestarmi uno dei suoi vestiti. Ho pensato di accettare, solo che quando sono entrata nel suo armadio, lei mi ci ha chiusa dentro fino ad ora!» dico infine, senza pensare ad altro. Dopo ciò che mi ha fatto oggi, non merita la mia pietà. Purtroppo questa è un' altra sfumatura del mio brutto carattere.
«Non credo lei lo abbia fatto veramente. Soprattutto, per quale motivo avrebbe dovuto farlo?!» dice certo di avere ragione. Ovviamente lui cerca di proteggere sua sorella, ma in questo modo è come se chiudesse la sua mente, e non fosse in grado di accettare la cosa.
«Non chiedere a me il motivo per cui dovrebbe fare così, dato che non ho avuto il tempo per chiederlo, quando mi ha chiusa dentro al suo armadio.» dico seria, guardandolo con un sopracciglio alzato.
«Senti, non ti credo. Dimmi dove sei stata fino ad ora, o dirò a mio padre che hai tentato id fuggire da qui.» si avvicina pericolosamente a me, ponendo il suo viso, a pochi millimetri dal mio. Riesco persino a sentire il suo fiato, che per fortuna non puzza.
Più decisa che mai, ma soprattutto, più assetata di vendetta che mai, continuo a guardarlo decisa negli occhi, senza fare il minimo cenno di arretrare, per la sua vicinanza.
«Ti ho già detto tutta la verità. Tua sorella mi ha chiusa addentro il suo armadio. Sono riuscita ad uscire da lì usando una forcina per capelli, e devi ringraziare il fatto che io abbia questa capacità, o potrei stare ancora lì dentro.» gli ripeto. Non mi importa più niente all' improvviso. Non mi importa più delle loro reazioni, o dei loro sbalzi d' umore. Sono stufa di tutto.
Si allontana da me ed esce dalla stanza senza dire altro. Lo continuo a guardare mentre esce come una furia, per poi sbattere la porta alle sue spalle.
Sono tutti con una doppia personalità qui. Io invece sono stufa di essere la loro cavia per tutto. Devo riuscire ad entrare in contatto con i miei migliori amici, dato che la mia famiglia non ho intenzione di contattarla. Ci devo riuscire.
Non so perchè io stia avendo questo cambiamento improvviso, ma so che non ho intenzione di fermarlo proprio ora, che sono pronta a tutto pur di uscire da qui.


Eccoci finalmente arrivati ad un nuovo capitolo ragazzi! Spero che come sempre vi sia piaciuto, e che l' intera storia vi stia appassionando. So che questo capitolo forse è più corto rispetto agli altri, ma è stato necessario farlo terminare così presto. Alla prossima e fatemi sapere nei commenti che ve ne pare. Inoltre vi volevo ringraziare perchè siamo arrivati a 610 LETTURE! E per me è fantastico, quindi grazie mille davvero a tutti. ❤️🎉🤩

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~Izzy 💖

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