Capitolo 15

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Passo il resto della giornata nella stanza con Afrodite,che mi parla di non so cosa,mentre io faccio finta di stare attenta a ciò che mi sta dicendo.
"Afrodite,ma con chi stai parlando?! Sei tu allora qui..." la ragazza viene interrotta dal fratello,che entra in camera senza aver nemmeno bussato.
"Daniele ma che cavolo fai?! Quante volte ti ho detto di bussare prima di entrare in camera mia?!" urla subito Afrodite contro il fratello.
"Stai calma. Ti ho sentita parlare e non capivo con chi stessi nella stanza." dice con un' alzata di spalle il ragazzo davanti a noi.
"Perché stavi fuori dalla mia stanza ad origliare?" passo lo sguardo da uno all' altra, ricordando bene i litigi con i miei fratelli. Spesso erano per motivi simili a questo. La privacy. Una cosa strana e sconosciuta per la mia famiglia. Ho provato a far capire che è una cosa importante ,ma nessuno ha mai recepito i miei messaggi.
"Non stavo fuori dalla tua stanza ad origliare. In ogni caso,devi lasciarmi Thaurel. Deve fare una cosa." dice Daniele guardando me e la sorella, con un cenno della testa verso la porta della stanza semichiusa.
Annuisco,per poi alzarmi dal letto della ragazza,e seguire Daniele fuori dalla stanza.
"Che devo fare adesso?" chiedo al ragazzo che cammina davanti a me.
"Devi tornare ad allenare la mente. Questo è quello che mi ha detto mio padre." mi spiega, senza troppi giri di parole.
Questo probabilmente significa che dovrò tornare in quella gabbia.
"Ma se nessuno conosce le mie capacità,o comunque le capacità delle altre che avevano questo gene prima di me, che senso ha fare questo 'allenamento' tutti i giorni? Le visione le ho tutte le notti, indipendentemente dal fatto che io le controlli o meno." dico scocciata di dover tornare lì.
"Se le hai tutte le notti, perché non mi racconti cosa hai visto questa notte?" mi chiede,incrociando le braccia al petto, mentre si volta verso di me per guardarmi, con un sopracciglio alzato.
In questo momento penso che avrei tanto preferito essere in grado di tornare indietro nel tempo, piuttosto che avere queste visioni orrende.
Mi guardò intorno, per trovare qualcosa che mi aiuti a trovare una scusa da raccontare, piuttosto che dire la verità.
"Avanti parla. Non sai mentire. Ti conviene raccontarmi tutto." dice serio, continuando a guardarmi negli occhi.
"Ho sognato i miei migliori amici." dico di getto, appena mi vengono in mente Giada e Guglielmo.
"In tal caso non mi interessa. Tieniti pure tutto per te. Odio le amicizie come le vostre. Troppo dolci. Ora andiamo." taglia qui il discorso, mentre si volta tornando a camminare.
Entriamo nuovamente in quel luogo buio, dove le uniche illuminazioni arrivano da dentro quelle gabbie in vetro.
Alcuni ragazzi, seduti a terra, mentre guardando fuori chi passa lì davanti, mi seguono con lo sguardo, quasi confusi per la mia presenza.
"Entra. Torno io quando avrai finito." mi informa Daniele, aprendo verso di se il vetro, facendomi segno di entrare.
Mi trovo di nuovo chiusa in gabbia con lo stesso ragazzo del giorno precedente. Magari oggi è riuscito ha trovare qualcosa.
"Su, non perdere tempo. Siediti. Non voglio che tu svenga davanti a me." mi fa cenno di sedermi sulla stessa sedia. Faccio come dice e chiudo immediatamente gli occhi, sapendo già che me lo avrebbe detto.
"Ottimo. Prova a pensare a qualcuno con cui hai un forte legame sentimentale. Con cui hai una forte intesa." mi sussurra, sentendo il suo fiato sul collo.
Detesto quando la gente mi è così vicina. Non avrò un' ottima vista, ma il mio udito è fin troppo sviluppato. Motivo per cui odio le discoteche ed ovunque vi sia un rumore troppo forte.
Prendo dei respiri profondi, cercando tra le mie memorie, la persona adatta a cui pensare in questo momento.
Trovo Guglielmo. Infondo,lui è il mio migliore amico. Potrei pensare a lui. Chissà che starà facendo ora... E se dovesse succedergli qualcosa a causa mia?! Se dovesse accadere qualcosa sia a lui che a Giada per colpa mia?! Sarebbe un dolore troppo grande sapere una cosa simile. Soprattutto perché sarebbe colpa mia. I sensi di colpa mi ucciderebbero.
Improvvisamente però, riesco a vedere Giada,insieme a Guglielmo naturalmente, che scappano di casa, con qualcosa in mano. Salgono poi in una macchina che mi sembra di aver già visto. Non riesco però a ricordare precisamente dove.
Apro subito gli occhi, con il respiro affannoso.
Ci sono riuscita... Posso finalmente decidere io quando avere queste visioni.
"Allora? Ha funzionato?" ritorno alla realtà quando sento la voce del ragazzo accanto a me. Mi volto verso di lui e mando giù la saliva, a causa della gola secca.
"No. Stavo solo ripensando ad un vecchio film horror che mi è tornato in mente." dico la prima cosa che mi passa per la mente, cercando di essere abbastanza convincente.
"Accidenti!" urla di scatto questo, alzandosi dalla sedia che aveva messo accanto alla mia, passandosi una mano tra i capelli,come frustrato per ciò.
Guarda al di là del vetro,ed annuisce a qualcuno.
Mi volto per vedere chi sia, e vedo Daniele lì fuori ad aspettarmi, con le braccia incrociate sul petto, appoggiato con una spalla alla gabbia davanti alla mia.
"Vattene. Ti sta aspettando." mi dice il ragazzo, prima di uscire dalla porta davanti a me, e sbatterla violentemente.
Sussulto leggermente, sorpresa da una reazione simile.
Prendo un respiro profondo, prima di alzarmi dalla sedia ed uscire dalla gabbia.
"Ci sono stati progressi?" mi chiede subito,prima di iniziare a camminare per tornare nella stanza.
"Ancora niente. Mi dispiace." dico mentre evito il suo sguardo, puntandolo verso le mie scarpe.
Se dovesse guardarmi negli occhi, potrebbe capire all' istante che sto mentendo.
L' unica cosa che voglio fare adesso però, è andare nella mia stanza, senza avere discussioni con lui,per poter capire meglio come fare con queste visioni.
"Non importa, vuol dire che continuerai a fare questi allenamenti con Sebastiano." mi dice con un' alzata di spalle, senza guardarmi, ma puntando dritto davanti a se.
Quando usciamo da quel luogo, il mio animo sembra quasi più leggero, nonostante tutto il resto.
"Bene,passo più tardi a controllare. Tu entra nella tua stanza e resta lì." mi dice mentre apre la porta della mia stanza e mi fa segno di entrarvi.
Quasi di fretta entro in stanza.
"Certo,nessun problema. Ci si vede!" e chiudo la porta della stanza. Forse ho leggermente esagerato. Non importa, ormai ho già fatto tutto.
Mi butto sul letto a peso morto, per poi sedermi e prendere un respiro profondo.
Devo riuscire a farlo nuovamente.
Voglio capire di chi è quella macchina in cui sono entrati i miei migliori amici.
Poggio la schiena sulla testiera del letto, prima di chiudere gli occhi e prendere respiri lunghi profondi.
Cerco di fare esattamente le stesse cose di qualche minuto prima,in modo da riuscire a tornare alla stessa visione e riuscire a vedere altro.
Questa volta però, non so bene come, mi ritrovo davanti alla mia famiglia.

Quando li vedo tutti intorno alla tavola in sala da pranzo, a mangiare tranquilli, il mio cuore perde un battito, ed è come se fosse bastata la sola vista dei miei genitori, a farmi tornare un peso sul cuore, che non avevo più da quando sono arrivata da Achille.
Si parlano tranquillamente della loro giornata. Come una normale famiglia felice. Una cosa mai accaduta fino a quando ci sono stata io.
Non capisco se questa visione è di questo momento, oppure sto vedendo una cosa che accadrà. In ogni caso,non me ne importa, voglio solo staccarmi da questa visione e non vedere più nulla che riguardi la mia famiglia.
Provo ad aprire gli occhi,in modo da interrompere la visione,ma è come se questi fossero stati attaccati. Non riesco ad aprirli.
Decido allora di smettere di provare ad aprirli, rimanendo a guardare, potendo sperare solo che la mia concentrazione possa cessare di lì a poco.
Improvvisamente sento il mio nome pronunciato da mio fratello minore.
Tutti si bloccano all' istante.
"Perché non ci sta più Thaurel? Dov' è?" chiede, stupendo tutti. Lo vedo che passa in rassegna lo sguardo di tutta la mia famiglia, scrutando i loro volti sconvolti e preoccupati.
"Non sono cose che ti riguardano. Sei ancora piccolo. Comunque tua sorella è stata solo invitata a partecipare ad una cosa organizzata dalla sua scuola in un posto un po' lontano. Quindi dovrà passare un po' di tempo lí." cerca di spiegare subito mia madre, con un piccolo sorriso rassicurante verso mio fratello minore. Quel sorriso, visto così tante volte, che ormai per me non ha più nulla di rassicurante. Tutto il contrario.
"Non ti deve più importate di tua sorella, ci siamo intesi? Senza di lei stiamo altrettanto bene. Quando sarà, potrà tornare." dice mio padre, con il suo solito tono da duro.
Sbatte una mano sul tavolo, facendo sussultare tutti gli altri seduti ad essa. Si alza di scatto, facendo quasi cadere la sedia all' indietro.
Cammina con un passo pesante, per poi andare nella stanza davanti, e sedersi s divano a guardare la televisione.

Dopo quell' ultima scena, finalmente riesco a staccarmi.
Le parole di mio padre mi hanno ferita nel profondo. Anche se dovrei esserci ormai abituata. Dopo tutti questi anni. Ma non è solo lui. Tutti quanti. Mi hanno ferita tutti quanti. Tutta la mia famiglia. Mia sorella maggiore e mio fratello maggiore, che continuava a ridere e scherzare come se nulla fosse.
L' unico che ha pensato veramente in modo preoccupato per me, è stato Gèvelos, mio fratello minore. A pensarci bene, è una cosa giusta, dato che era quello con cui ero più legata. Tutto ovviamente relativamente. Non ho mai parlato con nessuno della mia famiglia dei miei problemi. Per diverse causa, che non sto qui a spiegare.
Non posso lasciare che siano loro a buttarmi giù di morale. Se stanno veramente meglio senza di me, non è un mio problema...
Ma chi voglio prendere in giro!? Non riesco a mentire nemmeno a me stessa.
Le uniche persone di cui mi importasse veramente il parere era la mia famiglia. Riuscivo a farmi scivolare ciò che dicevano le altre persone di me, ma quando si tratta della famiglia, nessuno può veramente staccarsi.
Lo si può desiderare forse, di non avere più nulla a che fare. Ci si può anche convincere. Dentro di noi però, sappiamo perfettamente che non accadrà mai nulla di tutto ciò. Non appena arriverà qualcuno di loro a chiederci qualcosa, la faremo all' istante. Questo perché, nonostante tutto, la famiglia è sempre, e sempre lo sarà , la parte più importante è significativa di una persona.
Questo è il preciso motivo per cui ora mi ritrovo qui, su di un letto di una casa non mia, a piangere in modo disperato, con la faccia nel cuscino.
Non me ne importa più di Daniele, o di Achille, o di tutto il resto.
Voglio solo sfogarmi. L' unico modo che ho per farlo in questo momento, è quello di piangere. Piangere, facendo cadere tutte le lacrime che non ho versato quando ne avevo bisogno.

Ecco qui un nuovo capitolo ragazzi! Spero vi sia piaciuto e che siate curiosi di sapere altro.
Comunque volevo augurarvi finalmente BUON ANNO. Spero veramente che questo nuovo anno possa essere pieno di gioia e cose belle. Anche se inizia di lunedì. Spero sia pieno di sorprese per tutti voi. ❤️
Vi prego di lasciare anche una stellina e un commento se vi è piaciuto,per farmelo sapere. Mi rendereste molto felice. Vorrei fare di più, davvero, ma diciamo che è un periodo un po' particolare per me questo. Sotto ogni punto di vista. Spero però che a differenza mia il vostro anno sia iniziato al meglio.
Vi chiedo scusa per eventuali errori presenti.

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~Izzy 💖

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