Capitolo 10

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Vedo Giada che si sveglia con il respiro affannato. Guarda subito Guglielmo,iniziando a scuoterlo per svegliarlo. Non riesco a sentire ciò che però dicono,e questa cosa è alquanto fastidiosa, perché non riesco a capire la situazione. Iniziano a parlare e poi Guglielmo mette le mani sulle guance di Giada e le lascia un leggero bacio sulle labbra,per poi stringerla tra le sue braccia. D' un tratto la mia immagine cambia improvvisamente,e mi ritrovo davanti ad un' altra me, insieme a Daniele. Mentre mi tappo le orecchie, lui mi porta non so dove, facendomi da guida. Ci sbarra la strada però Achille,che guarda entrambi come fossimo la feccia umana.

Con quest' ultima immagine impressa nelle mie palpebre,mi risveglio con il respiro affannato, come se fosse successo qualcosa veramente.
Mi chiedo se riuscirò mai a svegliarmi in una maniera più calma e tranquilla invece di...così. Probabilmente non accadrà mai.
Con un sospiro, apro gli occhi dopo averlo tenuti chiusi per qualche secondo e torno a guardarmi intorno.
Non posso fare a meno di pensare che un orologio starebbe più che bene in questa stanza.
Torno con la testa sul cuscino, con gli occhi chiusi, dato che non so che cosa fare, in attesa che arrivi qualcuno per la 'tortura' quotidiana.
Dopo un po' di tempo che passo nel completo silenzio, mi alzo dal letto e vado davanti al cassettone in cerca di qualcosa da indossare oggi.
Prendo una maglietta rosa con le maniche a pipistrello,e dei jeans che ieri avevo messo di nuovo a posto. Però poi, sentendo un po' di freddo, prendo anche una felpa che trovo lì dentro e la chiudo fino a sotto il mento, lasciando andare un sospiro di piacere.
Non capisco però come possa fare freddo dentro casa, se siamo in estate...
Certo che è tutto strano qui.
Mentre mi rimetto dritta dopo aver allacciato le scarpe, la porta viene aperta e non può che essere Daniele.
Sono ancora infastidita da ciò che ha detto ieri sera, quindi gliela farò pagare. Per sua sfortuna io sono una ragazza molto vendicativa.
"Buongiorno,svegliati ed andiamo... Sei già sveglia e pronta...?" dice incredulo, come se non potesse credere a ciò che ha davanti ai suoi occhi.
Gli rivolgo uno sguardo di fuoco, senza però dire una parola.
Incrocio le braccia al petto ed esci dalla stanza senza più guardarlo.
Sento comunque il suo sguardo su di me, come fuoco sulla pelle, che mi segue in ogni mio movimento.
"Ti sei svegliata male per caso?" mi chiede confuso mentre chiude la porta della stanza.
Mi guarda in attesa di una risposta da parte mia che però non arriva.
"Perché ora ti comporti in questo modo? Durante la notte è arrivato qualcuno che ti ha tagliato la lingua ed ora non puoi più parlare? In tal caso, non ci sono problemi." dice mentre si para davanti a me, bloccando il passaggio, con le braccia incrociate davanti al petto.
Il mio sguardo allora si posa su di lui. Alzo un sopracciglio, come se ciò bastasse per fargli capire che si deve spostare e farmi passare,perché non gli dirò nulla.
Purtroppo non mi stupisco che non capisca il motivo di tale mio atteggiamento nei suoi confronti. È maschio,mi sarei stupita del contrario.
Conosco bene il genere maschile, ne ho tre in casa, di ogni età, e la cosa è alquanto traumatica.
Non riescono ad usare e collegare al meglio gli unici due neuroni che hanno nel cervello. Soprattutto, non riescono ad usarli contemporaneamente.
Continua a guardarmi negli occhi per ancora qualche secondo,se non qualche minuto, come se in tal modo potesse capire tutto.
Quando capisce che non cambierà nulla tutto ciò, stringe la mascella, e si fa di lato, dandomi le spalle, ed iniziando a camminare, verso la stanza dove si fanno tutti i pasti.
Improvvisamente mi ricordo di ciò che aveva detto la sera precedente Achille. Dei test. Eppure non si è presentato ancora nessuno...
A meno che non voglia prima farmi mangiare qualcosa e poi farmi svolgere quei test.
Entriamo in silenzio nella stanza, dove però non vedo né Achille e né Afrodite,la figlia.
Guardo confusa verso Daniele.
Deciso di lasciar perdere la mia vendetta e servirla in futuro su un piatto d' argento,che credo sia anche più divertente.
"Perché non ci sono Achille e tua sorella?" dico, usando però con un tono freddo e distaccato,sedendomi dove mi ha sempre messa Achille.
"Ora mi parli?" dice allo stesso modo, guardandomi con i suoi occhi glaciali.
"Senti,se non me lo vuoi dire che vuoi che me ne importi. Era solo una curiosità. Se non mi rispondi non mi cambia la vita in alcun modo." alzo le spalle e mi siedo, tenendo lo sguardo sul piatto, per non incontrare il suo.
Rimaniamo in silenzio per un bel po'.
Probabilmente siamo entrambi troppi orgogliosi per parlare, dato che mostrerebbe in tal modo la nostra poca forza.
"È presto. Loro fanno colazione più tardi. Insomma,sono le sei di mattina. Mio padre e mia sorella se non sono le nove e mezza non si alzano dal letto, nemmeno se ci fosse un incendio." dice improvvisamente, rompendo il silenzio, strappandomi le orecchie,come se a causa del totale silenzio,si fossero tappate, e non riuscissi a sentire bene.
Annuisco, ma tengo lo sguardo sul piatto, come se in realtà ciò che ha appena detto non mi sia arrivato alle orecchie.
"Mi spieghi perché ora ti comporti così?!" dice improvvisamente, alzando di poco il tono di voce, lasciando cadere le posate che aveva in mano sul piatto, e sbattendo poi le mani sul tavolo.
Alzo subito lo sguardo su di lui, confusa dalla sua reazione, dato che non avrei saputo cosa dire in ogni caso, e ciò non dipende dal fatto che ora io sia arrabbiata con lui.
"Allora?" mi guarda alzando un sopracciglio, in attesa di una risposta.
Io continuo a guardarlo per un po', senza però parlare, per poi tornare a finire la mia colazione, come se nulla fosse successo, non sapendo cosa rispondergli.
"Senti, cosa dovrei dirti?" dico alzando lo sguardo, dato che sento ancora i suoi occhi su di.
"Potresti spiegarmi questo tuo atteggiamento magari." dice ironico, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Tu potresti dirmi invece il motivo per cui ti interessa tanto il mio atteggiamento." rispondo a tono, lasciandolo senza parole, spiazzato da tale risposta, che probabilmente non si aspettava. Lo guardo come ha fatto lui, in attesa di una risposta. Mi alzo in piedi, poggiando le mani sul tavolo, sporgendomi di poco verso di lui.
"Senti, basta ed andiamo." non risponde e mettendo il tovagliolo vicino al suo piatto, si volta, dandomi le spalle, mentre inizia a camminare verso l' uscita.
Io sospiro, prima di seguirono a ruota fuori dalla camera da pranzo. Torno nella mia stanza, e, senza nemmeno salutarlo, gli chiudo la porta in faccia. So bene che è un gesto che non si fa, mi sento in colpa ogni volta che lo faccio perché mia mamma ha sempre tenuto molto all' educazione mia e dei miei fratelli, ma di lui non mi importa.
"Santo cielo. Probabilmente non uscirò viva da questo posto." sussurro tra me e me con un sospiro, mentre mi siedo sul letto a gambe incrociate.
Per fortuna ho un libro in cui rifugiarmi. Questo è la cura ad ogni male. O almeno, mentre leggo, mi dimentico dei 'mali' , quindi è un po' come se svanissero nel nulla.
Oggi però non riesco a concentrarmi sulla lettura. Continuo a chiedermi e cercare di darmi una risposta sensata alla domanda che mi riempie la testa.
Perché mai a lui ha dato tanto fastidio questo mio atteggiamento?
Questo è ciò che non riesco a capire. Non ha nessun senso!
Non ho nemmeno più voglia di leggere,il che è una cosa molto strana, dato che se potessi, starei sempre con un libro tra le mani.
Mi alzo dal letto, dopo aver messo il libro sotto al mio cuscino, per poi iniziare a camminare per la stanza, non sapendo che cosa fare.
Continua a camminare, e di tanto in tanto scrocchio la schiena o le dita, fino a quando non sento bussare.
Immediatamente il mio cuore perde un battito. L' ansia, che fino a pochi secondi prima non avevo, ora arriva fino alla punta dei miei capelli.
Un uomo apre la porta. La prima cosa che però noto è che indossa un camice bianco. Nel taschino che ha sul petto, ci sono penne e matite. In mano invece ha un paio di fogli.
Chiude la porta e inizia a squadrarmi.
"Siediti pure. Ora inizieremo il test." mi dice, prendendo una penna dal taschino ed iniziando a scrivere qualcosa sui fogli.
Non capisco come, ma subito faccio ciò che mi ha detto.
"Come mai è qui lei?" chiedo, poggiando le mani sulle ginocchia, sedendomi sul bordo del letto, mentre non stacco lo sguardo dal' uomo con il camice, dato che non so cosa potrebbe fare da un momento all' altro.
"Sono un discendente di Ulisse, o Odisseo, come preferisci. Sono la persona più adatta a questo genere di cose, fino a quando mio figlio non finirò di educarlo in tutto ciò che serve. Tu invece discendi da Cassandra vero?" dice finendo di scrivere, per poi alzare lo sguardo e puntare i suoi occhi su di me.
Come sempre quando qualcuno mi osserva come a cercare il più piccolo particolare imperfetto in me, mi sento invadere dal disagio.
"Dipende da ciò che dovrai fare." dico titubante su cosa dovrei dire.
"Ciò che ha già detto Achille. Un semplice test per capire fino a dove, per ora, si sono spinti i tuoi poteri." mi dice, rivolgendomi un piccolo sorriso, con la testa bassa, tanto che i suoi occhiali calano fino alla punta del suo naso.
"Allora, iniziamo subito con la prima domanda. Perché non mi dici con quanta frequenza hai le tue previsioni? E poi, quando avvengono nella gran parte dei casi." inizia subito, senza aspettare o lasciarmi la possibilità di dire qualcosa, facendo delle domande.
Non credo ci sia bisogno di mentire, sono delle informazioni alquanto futili, non potrebbero cambiare nulla.
"Mi succede tutte le volte che mi metto a dormire. Molto più raramente succede che abbia qualche mancamento e svenga anche, ma ripeto, capita molto raramente." dico con un' alzata di spalle, mentre cerco di leggere ciò che l' uomo sta scrivendo su quei fogli, ma niente, non ci riesco. Tutta colpa della mia miopia, che avrei tanto voluto non avere.
"Ottimo, passiamo alla prossima. Dopo quanto tempo si realizza ciò che prevedi?" torna di nuovo con lo sguardo su di me, mettendo bene gli occhiali, che gli stavano per cadere. Farebbero comodo anche a me un paio di occhiali, ora anche di più del normale.
"In questo periodo, sogno la notte ed il giorno stesso poi si realizza ciò che ho visto. Non riesco però a controllare le 'visioni'. Fanno da se. Ciò che mi si mostra, ci sono volte in cui capisco, altre che secondo me sono di un mondo totalmente diverso da dove sto..." rivelo all' uomo davanti a me, che ha preso la sedia e si è seduto davanti a me. In questo modo è alla mia stessa altezza, e si appoggia il foglio sulle gambe, per scrivere meglio.
"Perfetto stai andando benissimo. Ora però dammi il tuo braccio, in modo che possa controllare che tu non stia mentendo." mi dice, mentre prende un bracciale completamente nero dalla tasca laterale del suo camice, ed allunga la mano verso di me, in attesa che io allungo il mio braccio.
Non dovrei avere un battito cardiaco cosi veloce, infondo, non ho mentito fino ad ora, non può farmi niente, non ho motivo per cui dovrei avere tanta ansia. Eppure alla vista di quel bracciale, il mio battito sale alle stelle, e la paura che ciò possa fargli credere che io stia mentendo o abbia mentito, mi mette ancora più ansia. 
Resto ferma per un po' di tempo a guardare quel bracciale, come se solo il contatto con questo potesse bruciarmi. Alla fine però mi decido ed allungo il braccio, ma solo dopo aver preso un respiro profondo.
Prende con una mano il mio polso, dove vi allaccia il bracciale, per poi riprendere tra l emani la pena ed i fogli.
Riporto il braccio verso di me, per poi toccare il bracciale che ora ho al polso, cercando di capire come possa funzionare, o come l' uomo fa a capire se sto mentendo o sto dicendo la verità.
"Allora, dimmi se hai sognato qualcuno a te vicino. Che siano i tuoi amici,i tuoi fratelli,o i tuoi genitori." mi torna a porre delle domande, osservandomi attentamente.
Se lui sapesse qualcosa? Dopotutto è il figlio di Odisseo, sarebbe più che possibile come cosa. Magari sta testando quanto io sia disposta a fare per tenerlo segreto...
Prendo dei respiri profondi, senza farmi notare, per calmare il battito cardiaco che stava per far uscire il mio cuore dal petto.
"Anche se fosse? Cosa significherebbe ciò?" voglio sapere cosa potrebbe accadere in caso io dica la verità.
"Non importa ciò che accadrà,importa ciò che farai e dirai ora." dice serio, come se fosse stufo di dover ancora aspettare per una mia risposta.
"Si,ma non da quando sono qui. Principalmente vedo cose che accadono a me e che mi riguardano in prima persona." mi mordo l' interno della guancia, guardando però seria e parlando con un tono deciso, non mi succede nulla, e lui sembra credere a ciò che ho detto, infatti inizia a scrivere di nuovo su quei fogli.
"Ed Achille che mi ha fatto portare questa fialetta in caso tu non avessi voluto collaborare. Continuiamo. Hai mai provato a contattare qualcuno per farti trovare e quindi farti portare via da qui?" appena mi pone la domanda, la parola "Accidenti", si stampa a caratteri cubitali nella mia mente.
"No..." questa volta non ho lo stesso tono di prima e subito mi guarda, come se lui fosse un padre deluso da una brutta azione che ha compiuto la figlia.
"Non avrei voluto farlo. Ma mi hai obbligato." mi dice lui. Allora lo guardo confusa e preme un piccolo bottoncino che non avevo visto,ma che aveva tra le mani.
Una leggera scarica elettrica parte dal polso, per poi arrivare in tutto il mio corpo. Come se un fulmine in miniatura, si fosse generato dal mio polso. Ma mi ricorda soprattutto quando uno dei miei fratelli mi dava un pizzico sul braccio. Ecco. La sensazione che mi ha dato è stata proprio quella. Come tanti pizzicotti sotto pelle in tutto il corpo. Veramente orrenda, non credevo fosse così prendere una piccola scossa...
Non credevo potesse arrivare a ciò, ma a quanto pare mi sono sbagliata su di lui. Può tranquillamente fare una cosa simile.
Rivolgo uno sguardo di fuoco all' uomo davanti a me, ma per lui è come se non ci fossi.
"Ora vuoi dirmi la verità Thaurel?" quando pronuncia il mio nome, una sensazione di fastidio mi pervade. Se qualcuno che non mi sta simpatico mi chiama per nome, mi da fastidio, non so bene perché, ma sono così.
"Io non ho provato a fare nulla. Non ho nemmeno il telefono." ed in parte ciò che sto dicendo è vero. Io non sapevo di poter 'contattare' qualcun altro durante il sonno. Quindi non devo avere paura, ho totalmente ragione.
"Non mi convinci. Probabilmente ci sta qualcosa che ti stai trattenendo dal dirmi. L' importante però è che tu non dica bugie. Comunque, ho finito. Per ora, quindi, è stato un piacere. Alla prossima." si alza dalla sedia e mi fa un piccolo sorriso di pura cortesia, prima di girarsi ed uscire dalla stanza.
Io però passo il mio sguardo dalla porta ormai chiusa, al mio polso.
Ha lasciato il bracciale al mio polso...

So che la maggior parte di voi non lo farà,ma vi prego di leggere qui sotto👇🏻
Eccoci qua ragazzi con un nuovo capitolo finalmente! Probabilmente mi state per uccidere perché ci ho messo tanto a scrivere e pubblicarlo, ma è stato un periodo un po',passatemi il termine,di merda. È successa una cosa che mi ha demoralizzata particolarmente, perché è morto mio nonno pochi giorni fare non si sa nemmeno tanto bene il perché o come, perché è stata una cosa alquanto improvvisa. La settimana prima sono andati mia sorella con il suo ragazzo, e mio fratello con la ragazza,ovviamente accompagnati da mio padre, e stava benissimo, voleva camminare persino senza bastone. Il venerdì successivo, lo hanno portato d' urgenza in ospedale, ed il giorno dopo poi è morto. Come ho già detto, sono rimasta molto colpita da tale avvenimento, anche a scuola sono molto più sensibile, ma si deve andare avanti. Ho pensato che non avrei potuto di certo lasciare la storia. Quindi eccomi finalmente qui,di nuovo tra di voi.
Volevo ringraziare appunto IAmAProFanGirl e meetdybala , e dedicare loro questo capitolo, anche se forse non so se leggeranno questa parte😂. Comunque lo faccio perchè mi hanno aiutata tantissimo con questa situazione particolare. Ovviamente ringrazio anche voi, che leggendo la mia storia mi rendete molto felice con le vostre letture, perché significa che vi sta piacendo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e come sempre vi chiedo di lasciare un commento ✍🏻 e una stellina 🌟. Questo mi renderebbe molto felice.
Grazie a tutti,
~Izzy ❤️

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