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15 Luglio. Sai che giorno è? Te lo ricordi?
Il mio compleanno.
Probabilmente non te ne importa, dato che non mi hai mai detto 'auguri' o 'buon compleanno'. Oppure il tuo 'crepa' lo devo interpretare come un augurio di buon compleanno?

Tuttavia c'è stato un anno, in cui mi hai reso felice, a modo tuo. È stato quando ho compiuto cinque anni.
Ci conoscevamo da nemmeno un anno, ma quel 15 Luglio tu mi hai fatto passare il miglior compleanno.

Ero venuto a casa tua, come tutti i giorni, ma i tuoi amici non c'erano. Forse fu una casualità o forse tu non li chiamasti.
Eravamo solo io e te.

Misi piede in casa tua e subito mi hai costretto ad uscire. Volevi andare al parco con me.
Abbiamo indossato le scarpe, velocemente, e per poco non ti sei dimenticato di allacciarle.
Non ho ancora ben chiara una cosa.

Perché quel giorno eri così felice?
Eravamo insieme da una mezz'oretta ed ancora non mi avevi urlato contro, non ti eri comportato da sbruffone e non mi avevi umiliato.
Ho amato quel giorno, anche per questo.
E l'ho adorato ancora di più, quando hai avvicinato la tua mano alla mia.

Eri agitato, ho percepito l'insicurezza trapelare dalle tue dita, solitamente, infuocate.
Ho sorriso imbarazzato e confuso dal tuo timido gesto.
Poi all'improvviso ti sei fatto coraggio e hai stretto la mia piccola mano nella tua.

-Anche i senza quirk festeggiano il compleanno, Deku?-

Non riuscivo a capire il senso della tua domanda. E nemmeno ora. Mi sono fatto mille complessi sul cosa intendessi dire o dimostrare.
Ho percepito solo il tuo sentirti superiore a me, e a chiunque altro, ma ho sorvolato.

A modo tuo mi avevi fatto gli auguri e mi stavi ancora stringendo la mano!
Ci siamo seduti sotto un albero, al parco. Tirava un leggero venticello, ma si stava bene.

-Rispondimi!- Hai esclamato dopo dieci minuti da quella domanda, della quale pensavo non ti interessasse la risposta o che fosse una domanda retorica.

-A quanto pare, si.- Ho sussurrato abbassando lo sguardo.

-Ti farai regalare un'unicità, Deku?-

Nuovamente ti stavi comportando da sbruffone. Chissà se riesci a capire che le parole che dici hanno un effetto sugli altri.

-Non sarebbe male.- Ho provato a scherzare, io.

-Purtroppo oggi compi cinque anni.-

Si, lo sapevo. Grazie davvero, Kacchan. Sapevo che il mio sogno, di possedere un quirk, era andato in fumo. Perché infierivi ancora di più?

Non mi ero reso conto che tu avevi tirato fuori un cupcake con una candelina sopra, ero troppo preso dai miei ragionamenti.

-Per te.- Hai sussurrato talmente piano che ho faticato a sentirti.

Hai acceso la candelina grazie al tuo quirk, sotto il mio sguardo confuso.

-Da... da dove arriva?- Ti ho chiesto indicando il cupcake, causando una risata a te.

-L'ho sempre avuto con me. Lo tenevo in mano, Deku.- Hai risposto, probabilmente, considerandomi un idiota per non essermene accorto.

Ero concentrato sulle nostre mani unite, non potevo badare a tutto il resto. Se fosse passato All Might, in quel momento, davanti a noi due, non l'avrei notato.

Era buono il cupcake.
Grazie, Kacchan.

E perché l'anno dopo non mi hai più portato al parco?
Perché l'anno dopo i tuoi amici c'erano a casa tua?
Perché l'anno dopo non mi hai preso per mano?
Perché non mi hai mai più fatto gli auguri di buon compleanno?
Quel 15 Luglio avevo ottenuto troppo da te, tanto da non meritarlo più?

Non pretendevo mica un altro dolcetto, bastavano due parole.

Pazienza.
Vorrei dirtele queste cose, ma se dopo averle sapute tu mi augureresti 'buon compleanno' ogni 15 Luglio, pensi davvero che mi sentirei felice?
Non conterebbero niente quelle parole, saresti solo costretto.
Perché questo non era ciò che volevi tu, Kacchan.

Isn't That What You Always Wanted, Kacchan?  //BakuDeku\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora