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Dopo l'attacco dei Villans fui ricoverato in infermeria, insieme ad All Might.
Ero ferito ed ero avvolto da numerose bende, ma non tante come quelle del professor Aizawa.

Non ci furono morti, per fortuna.

Disteso sul letto dell'infermeria ascoltavo le voci dell'amico poliziotto di All Might e dell'eroe numero uno al mondo, mentre si scambiavano informazioni.

Io ero distratto. Non tanto dall'attacco dei Villans, ma più per il tuo comportamento. Kacchan io non ti capisco. Un momento mi odi, ed il momento dopo mi proteggi.

Se potessi sentire i miei pensieri risponderesti che è il tuo dovere in quanto eroe.
Però mi risulta lo stesso strano.
Forse sotto sotto ci tieni a me, o forse sono io che esagero con i miei complessi mentali.

Ho chiuso gli occhi immaginando te entrare dentro la stanza dov'ero ricoverato, avvicinarti a me con le lacrime agli occhi ed abbracciarmi.
Anche in quel momento desideravo un tuo abbraccio.

Ma non fu così. Ovviamente.

Sentii All Might avvisarmi che doveva uscire per parlare col poliziotto, ed io rimasi solo insieme alla Recovery Girl.
Calò il silenzio. Era rilassante.

Non si sentiva alcun rumore, ma ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
La voce della Recovery diede il permesso alla persona di entrare.

'Kacchan? Dimmi che sei tu.' Pregai tra me e me, ancora ad occhi chiusi.

-Midoriya!- Esclamò una voce diversa dalla tua.

Non eri tu, chiaramente, non solo per la voce, ma anche per come quella persona mi aveva chiamato.

Di scatto aprii gli occhi riconoscendo la figura di Todoroki, sembrava triste e felice.
Ero confuso.

Quel ragazzo è la persona più solitaria e silenziosa, a detta di tutti, ma anche il più forte della classe ed il più bello.

Recovery Girl uscì dall'infermeria, probabilmente avrà pensato di lasciarmi solo con un mio amico.
E Todoroki si avvicinò.

Prima di quel giorno non avevo mai avuto modo di parlargli, forse di mattina mi trapelava un 'ciao' dalle labbra, ma niente di più.

Todoroki divenne uno dei miei migliori amici.
Sai... lui mi ha da subito affascinato per come il suo quirk sia ben visibile anche solo scrutando il suo volto.

Ha preso da entrambi i genitori la loro unicità, ma fino a qualche giorno fa utilizzava solo quella della madre.
Mi piacciono i suoi capelli, una parte bianchi ed una parte rossi. Così come mi sono incantato a guardare i suoi occhi. Uno grigio, e l'altro azzurro.

Ed ero così curioso da voler scoprire cosa fosse successo alla sua parte di volto, che comprendeva i capelli rossi e l'occhio azzurro. 
Perché era ustionato? Cosa era successo? Non gliel'ho mai chiesto, ma alla fine me l'ha detto lui stesso.

Non voglio descriverti ulteriormente Todoroki. Anche perché lo conosci bene.
Ed anche perché, chissà, magari sei geloso da come ne parlo.

Una volta entrato nell'infermeria, rimasti da soli, tornò il silenzio.
Io guardavo lui in piedi accanto al mio lettino, mentre Todoroki guardava in basso.

Chissà a cosa pensava. Chissà perché era lì. E chissà perché era così strano, in quel momento.
Non ho avuto il tempo di porgli quelle domande, perché lui mi ha preceduto rispondendomi.

-Ero preoccupato, Midoriya.- Disse inizialmente.

Ci furono altri attimi di silenzio, che pensavo fossero dovuti alla quantità di pensieri che Todoroki doveva riordinare nella propria mente.
Non era per quello.

Si stava trattenendo dal piangere. Ho visto i suoi occhi lucidi, l'ho visto tremare e l'ho visto balbettare prima di riprendere a parlare.
Non volevo farglielo notare, non volevo offenderlo o metterlo in imbarazzo.

-Sono contento che tu stia bene.- Ammise cercando i miei occhi.

I suoi erano lucidi, ma non si era preoccupato di mostrarsi così difronte a me. Che, fino a quel momento, non ero altro che un semplice compagno di classe.

Avevo avuto l'occasione di vederlo in lacrime, di sapere cosa pensasse e di capire qualcosa in più su di lui.
Perché lui me l'aveva permesso.

Nonostante tu non sia Todoroki, in quell'istante, mi lasciai abbracciare da lui. Pensai, solo per un secondo, che lui meritava la mia amicizia, le mie attenzioni e il mio cuore.

Eppure non sono riuscito ad innamorarmi di Todoroki.

Le sue braccia mi strinsero al suo petto, io lo lasciai fare, avevo bisogno di qualcuno che mi abbracciasse.
Quel qualcuno dovevi essere tu, ma non fu così.

E mi fa arrabbiare, e mi fa male, pensare che una persona come Todoroki abbia sofferto per colpa mia.

E mi fa arrabbiare, e mi fa male, pensare che uno come te, Kacchan, abbia sofferto per colpa tua.

E mi fa arrabbiare, e mi fa male, pensare che io non sia riuscito a voler bene a Todoroki e a parlarti di persona di tutto questo.

A parte ciò, i suoi abbracci mi piacciono.
Kacchan, dovresti imparare da lui. Da come abbraccia a come esterna i propri sentimenti.

Pazienza.
Vorrei dirtele queste cose, ma se dopo averle sapute tu ti mettessi a piangere o mi rivelassi tutto di te, pensi davvero che mi sentirei felice?
Non conterebbero niente quei sentimenti e quelle lacrime, saresti solo costretto.
Perché questo non era ciò che volevi tu, Kacchan.

Isn't That What You Always Wanted, Kacchan?  //BakuDeku\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora