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Ricordo quando hai trattato male le altre sezioni davanti alla nostra classe. Forse lo facevi per difenderci, o perché tu sei fatto così.
Comunque, insultare Shinsō è stata una pessima mossa.

Eravamo in classe, stavano per terminare le lezioni e nel pomeriggio non ne avremo avute.
Io e Shinsō ci eravamo dati appuntamento per uscire e, non so come, ma tu l'hai scoperto.

Aperta la porta della nostra classe, per uscire, siamo stati travolti da una mandria di studenti ammassati tra loro.
Non si riusciva bene a capire cosa stessero dicendo, ma uno dei ragazzi prevalse sugli altri.

Ricordava Kirishima, per quanto riguarda il carattere e l'aspetto fisico. C'erano delle differenze, in quanto capelli, occhi e lineamenti, ma per il resto parevano fratelli.
Più tardi ho scoperto che i loro quirk erano simili.

Si chiamava Tetsutetsu Tetsutetsu, rappresentava la sezione B, e aveva giurato di volerci battere.
Non credo l'avesse detto con cattiveria, era una rivalità naturale che un po' tutti sentivano contro di noi.

Poi, persino altri ragazzi, cominciarono a dire la loro ed alla fine anche Shinsō.
Decise di spiegare perché la maggior parte, degli studenti, fosse lì riunita davanti a noi.

-Molti di noi, avrebbero desiderato far parte della A. E questa potrebbe essere l'occasione che aspettiamo.-

E fu dopo le sue parole che tu hai perso la pazienza. E, per l'ennesima volta, hai esagerato.

-Se non fate parte di questa classe, è perché non dovete farne parte.- Hai risposto guardandolo male. -E non serve a nulla lamentarvi con noi.-

-Credi?- Ha incalzato Shinsō, minimamente turbato.

-Tu no?- Hai guardato gli altri ragazzi sghignazzando. -Io lo credo. Ora toglietevi.-

Ti sei fatto largo, avvicinandoti a Shindō. Naturalmente non ti bastava avergli risposto, dovevi infierire, come con Todoroki.

-Stagli lontano.- Gli hai detto.

E devi smetterla, Kacchan.
Smettila di minacciare gli altri di stare con me. Non puoi. Non ne hai diritto.
Ovviamente davanti a tutti gli altri, non avevo udito ciò che gli avevi detto.

C'era confusione e tu l'hai mormorato appoggiandogli una mano sulla spalla, ma nel pomeriggio lui me l'ha rivelato.

Mi sono avvicinato a Shinsō chiedendogli di andare, volevamo passare la giornata insieme.
Così prima siamo andati in un bar a prenderci da bere.

-Ti chiedo scusa, per il comportamento di Kacchan.- Mi sono scusato io, per te.

-Perché lo fai?- Mi chiese lui, meravigliato.

-Che cosa?-

-Perché ti scusi, per lui?- Ha specificato, Shinsō.

Ho fatto cenno di no col capo, nemmeno io lo sapevo il motivo.
Io volevo solo sistemare le cose, o non farlo stare male, o sperare che si dimenticasse del tuo comportamento.

-Perché... gli voglio bene.- Ho confessato al ragazzo, che stupito, mi guardava.

-Gli vuoi bene...- Ha ripetuto destabilizzato.

-È strano, lo so, ma... è mio amico fin da quando eravamo piccoli e... e non riesco ad odiarlo.- Ho continuato imbarazzato, abbassando lo sguardo sulle mie mani unite.

-Non avevo dubbi su questo, pensavo che forse non gli vuoi solo bene.- Ha ammesso Shinsō, lasciando me sconvolto, questa volta.

-Cosa?!- Ho esclamato un po' troppo ad alta voce.

-Prima sembrava geloso di te, dalla frase che mi ha detto, e ti capita spesso di fare riferimenti a lui o di guardarlo, mentre parliamo io e te.-

Le parole del mio amico mi hanno lasciato di sasso, credevo di non averlo nemmeno nominato con lui, invece non era così.
Credevo che i miei sentimenti per te fossero più segreti, invece erano intuibili da chiunque.
Ma non da te, Kacchan.

-Diciamo che... non credo di essere io, il ragazzo che gli piace, ma non so perché possa averti detto quella frase.- Nemmeno io avevo in mente un'idea.

Volevo pensare e credere che tu fossi geloso, di me, ma non era possibile. Perché dovresti esserlo?
Forse era quello che dovevi dirmi a mensa qualche giorno prima?

Troppe domande e ancora nessuna risposta.

-Però... mi piace, si.- Ho confessato alla fine.

Shinsō ha annuito, poi mi ha sorriso. Era la seconda volta che lo vedevo sorridere, è un bel ragazzo anche lui, sai?

-Se ti piace devi dirglielo.-

-Sarebbe semplice, se il ragazzo non fosse Kacchan.- Ho commentato sarcastico, causandogli una risatina.

Abbiamo cambiato discorso velocemente, passando un bel pomeriggio insieme. Siamo arrivati a parlare di Hero, ed io gli ho rivelato che il mio preferito era All Might.

Poi abbiamo deciso di separarci e di tornare a casa, dovevamo prepararci per il Festival dello Sport.

Seduto sul mio letto ho ripensato alle parole di Shinsō.
Dovevo dirti che ti amavo, Kacchan.

Successivamente, mi ricordai di te e Todoroki, di noi due e di tutte le occasioni sprecate.
Mi venne da piangere.
Potevo dirtelo tante volte, ma non ho sfruttato neanche una possibilità.

E perché avevo paura di un rifiuto, di un umiliazione. E questo a causa del tuo carattere.
Ma se tu non fossi così, io non ti amerei, Kacchan.

Tuttavia non ti dissi mai del mio amore, nonostante gli altri mi dicessero di tentare.

Pazienza.
Vorrei dirtele queste cose, ma se dopo averle sapute non mi rifiutassi e ti innamorassi di me, pensi davvero che mi sentirei felice?
Non conterebbe nulla il tuo cambiamento, saresti solo costretto.
Perché questo non era ciò che volevi tu, Kacchan.

Isn't That What You Always Wanted, Kacchan?  //BakuDeku\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora