-13-

5.4K 471 114
                                    

'Perché mi fissa?' Mi chiesi ripetutamente durante un'ora di lezione, come un'altra.

Sentivo il tuo sguardo puntatomi addosso, lo percepivo e mi dava fastidio. Era passata una settimana da quando avevo sentito te e Kirishima parlare, da quando io e Todoroki eravamo stati offesi da te ed era stata una settimana dura.

Perché? Perché sentirsi rifiutare dalla persona che ami, è orribile, doloroso e agonizzante.
Non mi hai del tutto rifiutato, non me l'hai mai detto apertamente, ma è quello che chiunque avrebbe intuito dato come hai definito Todoroki, e me.

Non nego il fatto di aver pianto, per almeno due o tre notti. A scuola cercavo in tutti i modi di evitarti e di non guardarti.
Sarei scoppiato a piangere in aula, e non volevo attirare attenzioni.
Volevo sopportare il mio dolore da solo, senza troppe persone che sapessero di te, di me, di Todoroki e della nostra situazione.

Probabilmente te ne eri accorto, ecco perché mi fissavi intensamente a lezione.

Un tempo ero io quello che ti guardava, che ti cercava e che non staccava mai gli occhi di dosso da te.
Ma cambiarono un po' di cose, in quella settimana.

Decisi di non prendere più l'autobus alla mattina, e al pomeriggio, andavo e tornavo a scuola a piedi. Era faticoso, noioso e scomodo, ma almeno non ti incontravo.
Decisi di non mangiare in mensa, ma nel cortile della scuola. Era brutto e triste, mangiare da soli, ma almeno non ti incontravo.
Decisi di non parlarti e di non rivolgerti nemmeno un saluto, era frustrante, ma almeno non ti incontravo.

E sopratutto decisi di non amarti più, era orribile, doloroso ed impossibile, infatti non ci riuscii.
Se non ti incontravo concretamente, allora i miei sogni ed i miei pensieri decidevano di farti comparire nella mia testa.

Ed odiai me stesso perché non riuscii a dimenticarti. Dovevo farlo, avevi ferito il mio migliore amico, era il minimo che potessi fare per lui.
Ma non potevo proprio non amarti.

Mi ritrovai a pensare, durante quella lezione, a me stesso nel cortile della scuola.
Stavo pranzando, quando mi tornò in mente il tuo dialogo con Kirishima.
Ero seriamente sul punto di gridare dal nervoso, ma, per ovvi motivi, mi limitai a farlo interiormente.

Mentre cercavo una soluzione per non rischiare guai se avessi deciso di prenderti a pugni, mi tornarono in mente le parole del professor Aizawa.

Allo Yuei, ogni anno, si svolge il Festival dello Sport, e date le informazione ricavate da quelli precedenti, mi ricordai che una delle possibili sfide era quella di combattere contro un compagno dello stesso anno.

Sorrisi.
Arrivato il Festival avrei potuto sfogare tutta la mia rabbia, su di te, e farti capire come possa essersi sentito Todoroki dopo quegli insulti.
Non vedevo l'ora.

La lezione era finita, così, velocemente, raccolsi le mie cose infilandole nello zaino.
Volevo allontanarmi dall'aula e dai tuoi occhi, i quali continuavano a tenermi sotto controllo.

Mi diressi verso la porta, ma una voce mi costrinse a fermarmi.
Era Kirishima.

-Midoriya, posso rubarti cinque minuti?- Chiese sorridendomi.

Naturalmente accettai, il mio periodo di gelosia nei suoi confronti era passato e Kirishima è simpatico.
Lo raggiunsi al suo banco, non rendendomi conto che tu eri seduto nel tuo.
E voi due siete vicini di banco.

'Sono decisamente sfortunato.' Pensai tra me e me, percependo i tuoi occhi depositarsi su di me.

-Domani sera ci sarà una festa a casa mia, per festeggiare il mio compleanno. Ti va di venire?-

Oltre a non sapere che il suo compleanno era in quel periodo, non sapevo nemmeno se tu ci saresti andato.
Ed avrei preferito che tu non venissi, ma eravate troppo amici. Era ovvio che tu ci andassi.

Accettai, non volevo passare per maleducato e quel sabato sera non avevo nulla da fare.

-Forte! Allora domani sera alle 20, ti aspetto.- Sorrise lasciandomi un abbraccio ed una pacca sulla spalla.

Ricambiai la stretta salutandolo, Kirishima si diresse verso la porta dell'aula dopo averti salutato.
Ed io mi ritrovai solo con te.

Non ci pensai due volte e corsi fuori dall'aula, senza ascoltare la tua voce che chiamava il mio nome, o meglio, il mio soprannome.

Se fossi rimasto lì chissà cosa sarebbe successo, e chissà cosa sarebbe successo al compleanno di Kirishima.
Chissà se anche Todoroki ci andava.

Tuttavia, come il mio presentimento suggerì, quel compleanno non fu per niente bello. Non per me, non per te e non per Todoroki.
Ed avrei preferito che tu non fossi venuto.

Pazienza.
Vorrei dirtele queste cose, ma se dopo averle sapute tu non partecipassi più ai compleanni, pensi davvero che mi sentirei felice?
Non conterebbero nulla quelle serate senza di te, saresti solo costretto.
Perché questo non era ciò che volevi tu, Kacchan.

Isn't That What You Always Wanted, Kacchan?  //BakuDeku\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora