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Volevi davvero parlarmi? Perché dopo quel compleanno, che ripeto è stato un disastro, hai tentato più volte di fermarmi tra una lezione ed un'altra o dopo la scuola.

Eri fuori di testa, se pensavi che mi sarei messo ad ascoltarti o a perdonarti. Ce l'avevo con te, Kacchan, e quella volta sul serio.
Io e Todoroki ci siamo scambiati, più volte, dei pareri sul perché alla fine non mi avessi detto nulla.

E nemmeno lui ha trovato una spiegazione, eppure, a parer suo, qualcosa dovevi dirmi. Chissà.
Io posi una domanda a Todoroki.

-Chi ha voluto prendersi gioco di noi due?-

Normalmente se si obbliga  qualcuno a baciare un tuo 'amico' o a 'metterlo in imbarazzo', devi stare sulle scatole a quella persona.
Quindi, ho pensato che qualcuno ce l'avesse sia con me, che con te.
E dubito che Kirishima possa aver pensato a quell'idea.

Sinceramente, chiunque esso sia, non mi interessa. Tu non dovevi accettare o, quanto meno, potevi baciarmi. Sarebbe stata una presa in giro? Si, ma almeno un bacio l'avrei ottenuto.

Invece, per citare le tue parole, non ce l'hai fatta.

Complimenti, Kacchan...

Un pomeriggio mi accorsi di te, perché quel giorno pioveva, e tu di conseguenza sei più tranquillo.
Mi seguivi con la testa bassa, mentre io uscivo da scuola da solo.
Quella mattinata Todoroki non era venuto a scuola, andava da sua madre, ed io ne approfittai per restare con Uraraka e Iida.
A loro non ho mai detto nulla di questa situazione.

Ultimamente si stavano allenando parecchio, quei due, e non a mantenere lo sguardo fisso sull'altro, ma con il loro quirk.
Io non molto, invece.

-Deku!- Hai esclamato attirando l'attenzione, prima di Kirishima e di qualche altro compagno vicino a te, e poi la mia.

Mi sono fermato in mezzo al corridoio, aspettandoti.
Ti sei avvicinato, sempre con lo sguardo abbassato, come se ti sentissi in colpa o volessi apparire come una brava persona pentita, e far passare me come un bastardo.

-Cosa c'è?- Ti ho chiesto acidamente, non avevo alcuna intenzione di stare insieme a te, ma gli altri passavano lì vicino e io non volevo sembrare maleducato.

-Ti devo parlare.- Hai ammesso.

Trattenni una risatina nervosa, ma non qualche lacrima.

-Come l'ultima volta?- Ho domandato a bassa voce, rivolgendo verso di te il mio sguardo.

Ho percepito la tua preoccupazione, e la tua agitazione, poi mi hai afferrato il polso. Stava succedendo di nuovo? Volevi 'parlarmi' come al compleanno di Kirishima?

-Lasciami stare.- La mia voce usciva spezzata, ma dentro di me ero infuriato.

-Ti devo parlare.- Hai ripetuto come se prima non ti avessi sentito.

-Io non voglio.-

Sembravo un bambino, ma non importava. Tu mi stavi costringendo a fare qualcosa che non volevo, e oltretutto non riuscivo a capire dove stessimo andando.
Fuori pioveva e avevi preso la direzione della nostra classe.

Ed è li che mi hai stupito.

Hai richiuso la porta della stanza, appoggiandoti con la schiena e mi hai rivolto lo sguardo.
Mi sono perso nei tuoi occhi rossi, mentre le mie lacrime non smettevano di scendere.

E poi sei scoppiato in un pianto silenzioso, pure tu.
Ero sorpreso.

Mi sono avvicinato a te, senza che mi importasse cosa mi avevi fatto o detto, e ho appoggiato la mia testa sul tuo petto. Sentivo il tuo cuore battere, mentre le mie lacrime si infrangevano sulla tua maglietta.

Titubante, per una tua possibile sfuriata, ho avvolto le mie braccia ricoperte di piccolo tagli e qualche ferita, dovute dal mio quirk, intorno alla tua vita. E mi sono stretto ancora di più, a te.

Non so quale espressione abbia assunto il tuo volto, ma non mi hai bloccato o respinto. Ed io ero, in qualche modo, felice.

-Deku?- Hai mormorato con la voce incrinata dal pianto.

-Dimmi.-

Sì. Volevo sapere cosa dovevi riferirmi e cosa avevi bisogno di dire.

Ho percepito le tue mani tracciare una scia sulle mie braccia, fermarsi attorno al mio volto e asciugarmi le lacrime. Tu ancora piangevi, ma eri sempre bellissimo.
Hai sospirato, per poi piegarti sulla mia spalla destra costringendomi a lasciare la presa attorno a te.

Sentii le tue calde lacrime scendermi lungo il collo, avevi bisogno di sfogarti e di parlare. Ma sopratutto di sfogarti, per cui ti avrei lasciato tutti il tempo necessario pur di farti calmare.
E poi ti avrei ascoltato.

-Quel giorno ho agito di impulso...- Hai farfugliato, e non riuscivo a capire a quale giorno ti riferissi. -Gli ho detto delle cose orribili.-

E dopo la tua seconda frase, ho capito che ti riferivi a Todoroki e al suo orientamento sessuale.

-Ma... vorrei che tu gli chiedessi scusa da parte mia.- Hai aggiunto.

Sicuramente il tuo lato orgoglioso ti impediva di andare dal mio amico, ma almeno ti dispiaceva. Ed era già un inizio.

-Perché gli hai detto di starmi lontano? Lui è un mio amico e non ci sta provando con me.- Ti ho risposto riferendomi alle domande della sera del compleanno di Kirishima.

Non hai risposto.

-Deku scusami per l'altra sera.- Hai sorvolato la domanda e non ho capito il motivo, nemmeno adesso.

-Per il tuo comportamento? Per il gioco? Per la presa in giro? Per che cosa, io, ti devo perdonare?- Ho chiesto, irritato dall'argomento di cui sicuramente avremo parlato.

-Per tutto.- Hai semplificato tu.

-Kacchan mi sono sentito preso in giro. Ti stavi divertendo, per caso? E perché non hai rifiutato immediatamente?-

Ho sentito che lentamente ti spostavi dalla mia spalla, hai cercato i miei occhi mentre con una mano ti asciugavi le lacrime.

-Ero convinto di riuscirci.- Hai risposto appoggiando entrambe le mani sulle mie spalle. -Ero solo un bacio.-

'Solo un bacio?!' Ripetevo dentro di me.

Tu non sai cosa significa credere che, per te, sarebbe stato 'solo un bacio'.
Quel 'solo un bacio' era tutto ciò di cui avevo bisogno. Tutto quello che desideravo e che pregavo di ricevere, almeno una volta.
E per te era 'solo un bacio'.

-Non ce l'ho fatta. Avevo appena ammesso che Todoroki non mi piaceva, per via del suo orientamento sessuale, e tu lo sapevi. Se ti avessi dato quel bacio, sarebbe stato un controsenso.- Hai spiegato, effettivamente avevi ragione. -E poi, una volta datotelo, cosa ti avrei detto? Cosa avrei fatto? Come avresti reagito? È stato molto più semplice così.-

'Più semplice?!' La mia testa aveva cambiato frase, da ripetersi.

Anche quella era fastidiosa, odiosa e devastante. Tu trovavi più semplice lasciarmi lì? Con la mia voglia insoddisfatta e la mia confusione, per giunta?
Anch'io mi sono chiesto cosa avrei fatto dopo il tuo 'solo un bacio', magari ti avrei baciato un'altra volta, ed avrei scoperto che era solo un gioco.

E tu avresti odiato anche me, per il mio orientamento sessuale?
Sicuramente si, ma ecco che quella giornata ti scusi per le cose che avevi detto a Todoroki. Forse nemmeno le pensavi, ma non te l'ho chiesto.
Non volevo porti una domanda per non ricevere risposta, come poco prima.

Pazienza.
Vorrei dirtele queste cose, ma se dopo averle sapute tu cambiassi idea, pensi davvero che mi sentirei felice?
Non conterebbe nulla il tuo nuovo pensiero, saresti solo costretto.
Perché questo non era ciò che volevi tu, Kacchan.

Isn't That What You Always Wanted, Kacchan?  //BakuDeku\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora