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Che sia stato un caso, o meno, l'incontro con Shinsō fu l'inizio della fine.
Non è colpa sua, se io me ne sono andato, ma dalla prima volta in cui gli ho rivolto la parola, tutto è cambiato.
Drasticamente.

Per esempio: Todoroki ed io non ci parlavamo quasi mai, dopo la notte a casa sua. A te non piaceva la mia nuova amicizia. Io ero felice anche senza il mio migliore amico e te.

Potrà sembrarti negativo, tutto ciò, ma credimi ci fu qualcosa di peggio.

Ho conosciuto Shinsō una settimana dopo la notte a casa di Todoroki, io ed il mio migliore amico faticavamo a salutarci. All'inizio pensavo fosse colpa mia, o che il suo stato d'animo dipendesse da me, ma non era quello il problema.

Durante la pausa pranzo, non sapevo dove sedermi. Non vedevo né Iida e nemmeno Uraraka, la quale solitamente mi aspetta sempre.
Forse aveva da fare.

Sedermi al tuo tavolo, con Kirishima, era fuori discussione. Ero ancora in imbarazzo per la notte passata insieme, e quella giornata non pioveva. Forse eri persino arrabbiato, perciò volevo evitarti.

Anche Todoroki era escluso, indirettamente mi aveva fatto capire di aver bisogno di spazio, così glielo concessi. Ero rimasto solo, però.

Trovai un tavolo, per due, vuoto. Preferivo starmene da solo, in un angolo della mensa dove non c'erano i nostri compagni di classe o mi avrebbero chiesto di unirmi a loro.
Stare solo non fu male, ma volevo qualcuno con cui parlare.

Non, per forza, parlare di te, Kacchan. Volevo parlare a qualcuno, come facevo con Uraraka ed Iida, o come tu facevi con Kirishima.
Mi sono sempre chiesto quale fossero i vostri argomenti, nelle conversazioni dove non parlavi del mio migliore amico.

E, ancora adesso, non lo so.

Tenevo la testa china sul mio piatto, non ricordo cosa stessi mangiando, poi ho sentito la sedia difronte a me spostarsi.

Pensai fosse Todoroki, o tu, ma alzando lo sguardo, incrociai gli occhi di un ragazzo mai visto prima.
O, se l'avevo visto, era stato di sfuggita, senza dargli troppa importanza.

Mi ricordava il professor Aizawa, se devo essere sincero. Eppure era diverso.
Aveva i capelli viola, come gli occhi, con le pupille bianche, contornati da occhiaie. La particolarità dei suoi occhi mi portarono a pensare al suo quirk, e a quale fosse.

Ma, prima di questi pensieri, mi posi una domanda.

'Perché si è seduto qui?'

-Scusami, non ci sono altri posti liberi.- Mi ha risposto, leggendomi nel pensiero.

-Certo... capisco.- Ero agitato, di fronte al ragazzo che sicuramente aveva la mia età.

Mi rimisi a mangiare, ogni tanto alzavo lo sguardo dal mio piatto a lui. Speravo di beccarlo, mentre utilizzava il suo quirk.
Ma nulla.

Mi balenò in testa, persino, l'idea che fosse un senza-quirk. Ma cosa ci faceva allo Yuei, allora?
Tuttavia lui, di per se, sembra una persona normale, come lo ero io un tempo.

Se qualcuno mi vedesse, non penserebbe mai che abbia ereditato il potere di All Might, no?
E così anche per lui.

Poi mi pose una domanda.

-Ti interesso io o il mio quirk?- Mi chiese inarcando un sopracciglio.

Arrossii. Forse sembravo troppo incuriosito, o forse ero decisamente sospetto, con le mie occhiate.

-Entrambi...- Ho mormorato imbarazzato pensando di averlo offeso o che se la sarebbe presa, per via della mia risposta.

Invece no. Ha sorriso.

-Dovrai aspettare il Festival dello Sport.-

Annuii sorridendo a mia volta. E rispondendo che nemmeno lui, l'avrebbe scoperto prima di quel giorno.
Forse conosceva già il mio quirk, ma non me lo disse mai.

-Come ti chiami?- Gli chiesi, rendendomi conto che stavamo parlando da qualche minuto, e che ancora non ci eravamo presentati.

-Hitoshi Shinsō, della 1-C.- Mi rispose, ma anche conoscendo il suo nome, non mi suonava familiare. -Tu sei nella A?-

-Si.- Ho annuito, porgendogli la mano. -Piacere, Izuku Midoriya.-

Mi ha stretto la mano, e senza rendercene conto siamo finiti per parlare per tutta la pausa pranzo.

Ho scoperto che ha avuto, fin da piccolo, il desiderio di diventare un Hero, ma che per via del quirk non è riuscito ad entrare nella mia sezione.
E che i suoi compagni alle medie, non erano stati troppo gentili con lui.

Dicevano che col quirk che si ritrovava aveva un futuro da Villain, invece che da Hero.
E, confesso, mi ha incuriosito, ma anche intimorito. Doveva essere fortissimo.

Anch'io gli ho raccontato che alle medie non me l'ero spassata, ma non gli ho detto che ero un senza-quirk. Non volevo che sapesse tutta la questione di All Might, e poi, non ci avrebbe nemmeno creduto. Forse.

Ci rendemmo conto che era ora di tornare in classe, e che stavamo facendo tardi.
L'ho salutato ripromettendogli di vederci ancora, per pranzo.

Poi ti vidi.
Eri rimasto da solo, al tuo tavolo, aspettando che io uscissi dalla mensa.
Perché?

Sono dovuto passare vicino a te, per uscire ed ammetto di averti guardato.
Hai alzato lo sguardo, sentendoti osservato, senza dire niente, se non sbuffare.

Ho sentito il mio polso essere stretto dalla tua mano calda. Ti ho guardato, ma tu mi hai lasciato andare e ti sei alzato, per uscire.

-Niente... lascia stare.- Hai detto lasciandomi in mezzo alla mensa, ormai vuota, confuso.

Volevo sapere cosa dovessi dirmi, e perché fossi rimasto lì e mi osservassi quando avevo parlato con Shinsō.

Pazienza.
Vorrei dirtele queste cose, ma se dopo averle sapute mi rivelassi ciò che dovevi dirmi quel giorno, pensi davvero che mi sentirei felice?
Non conterebbe nulla la tua confessione, saresti solo costretto.
Perché questo non era ciò che volevi tu, Kacchan.

//Domanda originalissima(😂): Qual è (o quali sono) il vostro personaggio preferito, in My Hero Academia?

I miei: Kacchan💥, Dabi🔥, Tomura🙌🏻 e Tsuyu🐸\\

Isn't That What You Always Wanted, Kacchan?  //BakuDeku\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora