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Mi presentai al compleanno di Kirishima con dieci minuti di ritardo, e questo non perché non ricordavo dove abitasse, ma per non incrociare te per strada.
Così alle otto e dieci di sera suonai il campanello di casa sua.

Passò un minuto esatto, prima che Kirishima mi aprisse la porta. Ed in quel minuto non avrei mai immaginato tutto quello a cui sarei andato incontro, attraversando quella porta.
Una strana sensazione mi invase il corpo, per mezzo secondo, e pensai di andarmene, tanto ancora non mi aveva aperto la porta.

Ma scossi la testa, dandomi del vigliacco.
Se tu c'eri, e c'eri, non dovevo avere paura. E poi di cosa?
Tu sei un ragazzo come un altro, e non mi avresti mai fatto nulla o detto nulla davanti a tutti.
Ma la differenza, tra te e tutti gli altri ragazzi, è che io sono innamorato di te.

Kirishima mi fece entrare sorridendo, mi abbracciò ed io gli feci gli auguri.
Dentro casa sua riconobbi praticamente tutti i nostri compagni di classe, e questo mi mise a mio agio.

Raggiunsi Uraraka e Iida, molto concentrati a guardarsi negli occhi, il primo che avrebbe abbassato lo sguardo avrebbe perso. Ed avrebbe scontato una penitenza, che nemmeno ricordo quale fosse.

Li salutai, ma loro continuarono a guardarsi negli occhi seppur parlandomi.

-Scusa Deku, ma non ho alcuna intenzione di perdere.- Ammise Iida.

-Nemmeno io!- Esclamò sorridendo Uraraka.

Sorrisi, era da un sacco di tempo che non stavo con loro e mi mancavano. Persino restare a guardare loro due, in silenzio, mi andava bene. Loro sono le prime persone che mi hanno parlato, e che ho considerato amici.

Intanto che attendevo che la loro sfida terminasse, mi guardai intorno alla ricerca di te o di Todoroki.
Non vi avevo visti appena entrato, perciò mi chiesi dov'eri tu e dov'era lui.

E mi assalì un dubbio.

-Avete visto Todoroki o Kacchan?- Domandai talmente piano che la musica sovrastò la mia voce, impedendo ai miei due amici di udirmi.

In quell'istante, quasi tu avessi sentito me, sei apparso dal corridoio.
Eri solo.

E, nuovamente, mi chiesi dov'era Todoroki, ma sopratutto se tu e lui avevate 'parlato'.
Ho incrociato, erroneamente, il tuo sguardo. Eri sorpreso, forse perché non mi avevi visto quando eri arrivato. O perché pensavi che non sarei venuto, alla fine.

Spostai lo sguardo di nuovo su Iida ed Uraraka, quest'ultima stava per perdere.

'Quanta pazienza hanno?' Mi chiesi, dato quanto tempo stava portando via ad entrambi, quel gioco.

Con la coda dell'occhio ti ho visto avvicinarti a noi, e mi preoccupai.
Era dal giorno precedente che, sicuramente, volevi parlarmi, ma io non riuscivo a reggere il tuo sguardo o la tua presenza.

Cercai un modo per sfuggire a quell'incontro.

-Ragazzi... sapete se Todoroki viene?- Chiesi ai due, rendendomi conto che la sfida era appena terminata, con la vittoria di un Iida fiero e orgoglioso di se stesso.

-È arrivato poco dopo di noi, dovrebbe essere qui in giro.- Rispose Uraraka, amareggiata dalla sconfitta e dalla penitenza.

Si guardò intorno indicandomi un punto, dall'altra parte della stanza, dove sedeva Todoroki solitario.

-Lo raggiungo, ci vediamo dopo.- Sorrisi ai miei amici, salutandoli con un cenno.

Riuscii a scampare a te, che per poco non mi avevi raggiunto.
Se fossi stato in un luogo senza tante persone, forse, avresti gridato il mio nome o mi avresti racchiuso in un cerchio di fuoco con il tuo quirk. Ma dentro la casa di Kirishima, non lo avresti fatto.

Isn't That What You Always Wanted, Kacchan?  //BakuDeku\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora