Non ricordo come sia successo, ma un giorno mi ritrovai a parlare con Todoroki.
Parlava di sua madre.L'argomento sembrava molto delicato, ed infatti dopo nemmeno la conclusione della prima frase, Todoroki piangeva.
È stato più forte di me.L'ho abbracciato.
Lui ha tuffato il volto nella mia spalla destra abbracciandomi a sua volta, le sue lacrime calde e fredde bagnavano la mia tuta. Non mi importava se qualcuno ci avesse visto.
Lui stava male, ed io sono un suo amico. Dovevo fare qualcosa.
Avvolsi le mie braccia dietro al suo collo accarezzandogli, poi, i capelli.Lo sentivo mormorare qualche parola, che difficilmente compresi. Ma in quel momento riflettei su Todoroki, aveva una vita più complicata della mia.
E sua madre non era come la mia, erano due donne diverse e se mi fossi ritrovato nella sua situazione non so bene come mi sarei comportato.Todoroki è molto forte, non solo fisicamente.
Eppure quel giorno ha avuto un crollo. Lo capisco, a modo mio.-Ogni volta che penso a mia madre... lei piange.- Sono riuscito a sentire, ad un tratto.
Quella frase risuona nella mia testa tutt'ora, e sopratutto mentre abbracciavo Todoroki.
Non sapevo cosa dire. E non perché mi sentivo in imbarazzo, o perché non mi importava di lui, ma perché la sua situazione era qualcosa di 'difficile' per me. Non sapevo con quale parola avrei potuto ferirlo e quale desiderava sentirmi dire.
E sopratutto ero diventato suo amico da poco tempo, mi sono chiesto perché lui lo raccontasse proprio a me. Non sapevo se le mie parole potevano peggiorare la nostra amicizia.
-Grazie Midoriya.- Mi ringraziò ad un tratto.
Gli chiesi il motivo di quel grazie. Non avevo detto nulla o fatto niente.
Todoroki si separò dalla mia spalla, continuando ad abbracciarmi stringendomi per la vita.-Hai fatto molto di più di quel che pensi.- Ammise sforzando di non piangere e tentando un sorriso.
Non capii lo stesso, lo avevo solo abbracciato.
Avvicinai le mie mani sulle sue guance rendendomi conto che una era più calda dell'altra.
Gli sorrisi asciugandogli le lacrime.Penso di essere arrossito, ma sono sicuro che lui l'abbia fatto.
Poi ho sentito la porta aprirsi. Dopotutto eravamo in classe, era normale che un professore o un nostro compagno rientrasse.
Ma non tu.
Non proprio te, Kacchan.
Tu non dovevi entrare.Non avevamo ancora fatto pace da quando avevamo litigato in mensa, ma forse non ti interessava riappacificarti.
Ci hai guardato sollevando un sopracciglio, mentre io e Todoroki ci allontanavamo.
Non sapevo se salutarti, tu non l'avresti fatto e probabilmente nemmeno Todoroki. Tra l'altro tra voi due c'era tensione, almeno dalla tua parte.
Ti sei seduto nel tuo banco, nonostante per quel giorno le lezioni erano finite.
Cercai di evitare di guardarti e tornai a concentrarmi su Todoroki.-Ti senti meglio?- Ho chiesto un po' più a bassa voce.
Lui ha annuito, udendo te sbuffare. Era impossibile non sentirti.
-Io vado. Voglio andare da lei.- Ha ammesso salutandomi.
Ricambiai il saluto, rendendomi conto di essere rimasto in aula da solo con te.
Avrei fatto meglio ad uscire con Todoroki e poi tornarmene a casa. Perché non l'ho fatto?Cercai il mio zaino, dovevo andarmene. Avevo i tuoi occhi addosso e mi dava fastidio.
Lo ammetto, Kacchan. In quel momento, odiavo il fatto che mi osservassi.-Di cosa parlavate?- Hai domandato sempre fissandomi.
Perché me lo hai chiesto?
E sopratutto... perché non trovavo il mio zaino?-Non ti riguarda.- Ho risposto dimenticandomi per un instante di star parlando con te.
-Rispondimi!- Hai esclamato.
-Non posso.-
Ed era vero. Non potevo raccontare a chiunque di Todoroki, e della sua situazione. Oltretutto a te non doveva importare.
-Di' addio al tuo zaino.- Ti ho sentito mormorare minaccioso.
Ho guardato nella tua direzione e visto che avevi il mio zaino in mano.
-Ridammelo.-
Ti sei messo a ridere.
-Rispondimi.-
Mi stavi ricattando? Perché? Cosa ti cambiava sapere che parlavo della madre di Todoroki, con quest'ultimo? Volevi prendere di mira anche lui? O era una vendetta? Oppure volevi separare me e Todoroki?
Per quante ipotesi mi balenavano in testa, non sapevo quale potesse essere la più credibile.
-Parlavamo di mia madre.- Rispose una terza voce entrando in classe.
Sgranai gli occhi vedendo Todoroki entrare.
Si avvicinò a te allungando una mano.-Cosa vuoi?- Hai sbottato tu guardandolo storto.
-Lo zaino.-
Gliel'hai passato alzandoti dal banco, imprecando sottovoce ed uscendo dall'aula infuriato.
La risposta l'avevi ottenuta e sicuramente ti infastidiva la presenza di Todoroki.Ma perché lui era lì?
-Avevo dimenticato la giacca.- Mi rispose uscendo da scuola insieme a me, ma senza alcuna giacca.
Chissà tu dov'eri andato. Se ti eri calmato. E se ti sentivi un minimo in colpa.
Perché ti eri comportato così Kacchan?Pazienza.
Vorrei dirtele queste cose, ma se dopo averle sapute tu non mi trattassi più male, pensi davvero che mi sentirei felice?
Non conterebbe nulla la tua gentilezza, saresti solo costretto.
Perché questo non era ciò che volevi tu, Kacchan.
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Isn't That What You Always Wanted, Kacchan? //BakuDeku\\
Fanfiction'Ciò che desideravo io te l'hanno detto. Me ne sto andando, per sempre...' -Non era questo ciò che hai sempre voluto, Kacchan?- - La storia non è completamente uguale all'opera originale!! Anime: My Hero Academia Ship: BakuDeku (Kacchan x Deku) BOY...