-6-

7K 542 533
                                    

Il giorno dopo l'abbraccio di Todoroki, non sei venuto a scuola.
I professori ci hanno informato che ti eri sentito male, e che probabilmente saresti tornato il giorno successivo.

Nessuno sospettò niente. Poteva essere vero, magari eri ancora terrorizzato dai Villans, oppure ti eri ferito mentre li combattevi.
Ma qualunque spiegazione mi balenava in testa, nessuna avrebbe giustificato il tuo restare a casa.

Tu non ti spaventi così facilmente e non ti saresti mai perso un giorno allo Yuei. Per cui mi chiesi: "Perché oggi Kacchan non è venuto?"

Dopo le lezioni andai a pranzare alla mensa, ma non con Iida e Uraraka.
Ci andai con Todoroki.
Tutti i nostri compagni di classe, e forse altri studenti del primo anno, rimasero sorpresi nel vederci così uniti.

Todoroki è simpatico.

Non parlammo di nulla di importante, i soliti commenti tra ragazzi riguardo il nostro Hero preferito, e i nostri pensieri sugli altri compagni.
Ho scoperto che lui era uno degli studenti entrati tramite raccomandazione, insieme a Yaoyorozu.

Ed in quel momento, mi resi conto che il giorno dell'esame d'ammissione lui, e lei, non erano presenti.

Mi sono divertito in sua compagnia, lo sai?

Il giorno successivo sei tornato. Eri sempre te stesso. Vederti sul tram mi fece piacere, ma restai alla larga da te, mi avresti sicuramente gridato qualcosa se mi fossi avvicinato.

In classe ti sei seduto senza rivolgermi nemmeno un'occhiataccia. Cosa ti era preso?

Seguii le lezioni distratto, ti guardavo. Speravo di incrociare il tuo sguardo, dai tuoi occhi riesco a capire cosa pensi.
Più o meno.

Ed ad un tratto l'hai fatto. Mi hai guardato.

Per quanto ne fossi felice, restai sbalordito.
Il tuo volto era triste.
Perché?

Un dolore lancinante invase il mio corpo, depositandosi nel cuore. I tuoi occhi minacciavano lacrime, le tue labbra erano incurvate all'ingiù e tu sprigionavi tristezza.

Ti sei voltato all'istante notando me, che ancora ti stavo guardando.
La lezione non la seguii per davvero.

Non sentivo nemmeno una parola trapelare dalla bocca del professore, avevo l'immagine del tuo volto stampata in mente.
Sarebbe stato impossibile concentrarmi.

Così decisi. Nella pausa pranzo ti avrei parlato.

-Kacchan?- Mi avvicinai a te, chiamandoti per nome com'ero solito fare.

Tu eri seduto da solo nella mensa, il tuo tavolo era vuoto e penso nessuno abbia mai avuto il coraggio di chiederti di sedersi, con te.

Mi ricordo che hai alzato il volto dal tuo piatto, squadrandomi. Il tuo sguardo era un misto di 'cosa ci fai qui?' e un 'vattene immediatamente'.
Te l'ho detto che capisco cosa provi guardando i tuoi occhi.

Ascoltai il tuo primo sguardo, rispondendo alla domanda che non mi avevi posto.

-Voglio parlarti.-

Hai semplicemente annuito ed io mi sono seduto davanti a te.
Quel giorno alla mensa avevano preparato il mio piatto preferito. In via del tutto eccezionale.

E, ovviamente, sono arrivato tardi e non sono riuscito a prenderlo. Avevo pure una gran fame, ed il katsudon mi piace parecchio.

Forse ti sei accorto che avevo fame, e che non mi sarei mai accontentato delle verdure che avevo preso.

-Lo vuoi?- Hai domandato indicando il tuo piatto ancora intatto.

-Ma... ma no... mangialo pure.- Ho balbettato non volendo passare per maleducato, ed anche perché non avevi preso altro da mangiare.

Ignorando la mia risposta hai spostato il piatto in mezzo, tra me e te.
Sussurrando qualcosa come 'mangiamolo insieme' o qualcosa del genere.

Sono arrossito. E non poco.
L'avevi fatto per me? Perché quel giorno eri così gentile?
Avrei dovuto porti quelle domande, ma mi limitai a ringraziarti e a mangiare con te.

Dopo attimi di silenzio, nel quale avevamo ascoltato le conversazioni dei nostri compagni in lontananza.
Ti ho visto irrigidirti. E non ho capito il motivo, almeno, non subito.

Passò accanto al nostro tavolo Todoroki, ed io lo salutai sorridendogli.
Naturalmente lui ricambiò.
Lo invitai a sedersi nel tavolo con noi, maledicendomi per averlo fatto.

Per quanto voglia bene a lui, in quel momento non doveva stare lì. Anche perché parlare con te sarebbe stato impossibile.

Ho notato con la coda dell'occhio te sbuffare e stringere una delle tue mani in un pugno.
Avevo fatto una cavolata.

-Grazie Midoriya, ma... troverò un altro posto.- Rispose con un sorriso.

Todoroki si allontanò, forse si era accorto anche lui della tua reazione. Ma in un certo senso fu meglio così.

Sono tornato a concentrarmi su di te, che ancora eri agitato e nervoso.

-Come mai non c'eri ieri?- Chiesi per farti calmare e non farti pensare a Todoroki.

-Chissà.- Dissi freddamente senza commenti acidi o in tuo stile.

-Ci hanno detto che ti sentivi poco bene.- Continuai io.

Non so perché quella frase ti fece innervosire.

-Se sai perché ieri non c'ero, che me lo chiedi a fare?!- Hai sbottato roteando gli occhi al cielo.

-Beh... Mi sembrava strano...- Ho sussurrato talmente piano che forse nemmeno mi hai udito.

-Perché ti sei seduto qui?- Mi hai domandato.

-Ti ha dato fastidio?-

-Si vedeva che avresti preferito la 'sua' compagnia.- Hai commentato abbassando lo sguardo sul piatto vuoto.

-Di chi?-

-Di quel bastardo diviso a metà!- Hai esclamato, forse un po' troppo ad alta voce.

Persino Todoroki avrà sentito, complimenti Kacchan.

-L'hai persino invitato a sedersi. Restare solo con me ti fa davvero così paura?- Hai continuato sghignazzando.

Ho capito cosa intendessi, ma non l'ho fatto per paura. E sopratutto quando sghignazzi vedi di non far trasparire il tuo dispiacere.

-Volevo stare insieme con voi. Non ho paura.- Ho ammesso infastidito. -E se non mi volevi potevi anche dirmi di andarmene.-

Mi hai guardato sbalordito, non ti aspettavi una risposta da me.

-E sei stato tu ad offrirmi da mangiare.- Ho aggiunto, quasi a volerti ricordare la tua dolcezza di poco prima.

-Se hai provato fastidio nel vedermi parlare con Todoroki, scusa. Ma non mi puoi impedire di avere degli amici.-

Avevi uno sguardo, a dir poco, sconcertato. Ti avevo fatto capire che, secondo il mio parere, eri stato geloso di Todoroki. E questo tu non potevi accettarlo.

Non secondo i miei calcoli.

-Scusa se mi preoccupo per te.- Ho concluso io, alzandomi dal tavolo.

Mi diressi all'uscita della mensa. Non avendo ottenuto risposte da te, ma solo una litigata.
Delle lacrime minacciarono di scendere, ma le ho trattenute. Passavano persone.

Ho desiderato tanto che tu mi corressi dietro, che mi trattenessi e che mi rispondessi.
Ma non l'hai fatto.

Pazienza.
Vorrei dirtele queste cose, ma se dopo averle sapute tu mi rispondessi alle mie domande, pensi davvero che mi sentirei felice?
Non conterebbero niente quelle risposte, saresti solo costretto.
Perché questo non era ciò che volevi tu, Kacchan.

//Voglio la terza stagione ora... non ce la faccio ad aspettare🙈😱\\

Isn't That What You Always Wanted, Kacchan?  //BakuDeku\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora