Entro in ufficio con la mia solita calma apparente, appendo il cappotto all'appendiabiti, poggio la borsa vicino alla scrivania e mi siedo davanti al computer, in attesa di una visita.
Con la crisi economica del 2009 purtroppo i ristoranti hanno avuto un calo dei guadagni e non appena i proprietari delle grandi catene se ne sono accorti, cercano in ogni modo di portarmi via tutto ciò che ho.
Così oggi mi ritrovo ad aspettare un riccone bavoso per dirgli che il mio ristorante non è in vendita e non cederò in alcun modo.
Mi guardo intorno per verificare che sia tutto in ordine, la luce che entra dalla finestra illumina tutta la stanza togliendo il bisogno di dover accendere la luce, sul tavolino c'è un vaso di fiori e i divani sono perfettamente in ordine, il pavimento in finto legno chiaro è stato spazzato ieri notte.
Io invece indosso una camicia bianca di raso e un pantalone nero, sotto un paio di tacchi neri non troppo alti. Preferisco sembrare elegante durante i colloqui di lavoro, soprattutto con le persone che vogliono rovinarmi, devono vedere che cammino a testa alta e non ho paura di loro.
Sento bussare, dico "è aperto" poco prima di vedere la porta aprirsi ed un uomo avanzare verso di me.
Per educazione mi alzo dalla sedia e gli stringo la mano, nascondendo la mia sorpresa.
Non è affatto un vecchio bavoso, anzi, avrà si e no trent'anni, la barba curata corta, i capelli scuri mossi e due occhi azzurri apparentemente sfacciati. Indossa una camicia bianca e un paio di jeans, non vedo le scarpe perché siamo divisi dalla scrivania.
Lo invito ad accomodarsi e mi siedo anche io.
X:-Francesca Olivieri, giusto?- dice con un sorrisetto
Io:-Si è informato vedo, lei è?- chiedo giusto per capire con chi sto parlando
X:-Matteo Farro- dice orgoglioso, mentre io cerco di capire se Farro è realmente il suo cognome o sta scherzando, trattengo a stento un sorriso divertito
Io:-Bene signor... Farro, mi dica come mai è qui- dico cercando di risultare educata
Farro:-Sa bene perché sono qui, non penso di essere il primo a farle visita per proporle un offerta in cambio dei suoi ristoranti-
Io:-Perspicace, immagino saprà anche come ho liquidato ognuno di loro, dicendo che i locali non sono in vendita- dico incrociando le mani sulla pancia in segno di chiusura
Farro:-Signora- dice ma lo interrompo, cercando di non essere offesa
Io:-Signorina- sorrido nel modo più finto possibile
Farro:-Signorina, sappiamo entrambi che i suoi ristoranti stanno per fallire- inizia e lo interrompo una seconda volta
Io:-Non stanno fallendo, un calo del 5% non può definirsi fallimento-
Farro:-Mi ascolti signorina, sa bene che è difficile tenere due ristoranti in questo periodo di crisi, io le offrirei quanto basta per vivere per un po', si cerchi un altro lavoro che non le pesi in quanto a tasse e responsabilità- dice come se mi stesse offrendo di vivere tutta la vita nella casa bianca
Io:-Io non vendo- dico seria, non mi arrenderò facilmente
Farro:-Le lascio il mio biglietto da visita, anzi oltre a questo la invito nel mio ristorante di punta, giusto per farle vedere come potrebbero diventare i suoi ristoranti una volta integrati nella mia catena- dice poggiando il suo biglietto sulla scrivania, per poi alzarsi e andar via
Se quest'uomo, per quanto affascinante sia, pensa di abbindolarmi, non ha capito proprio niente. Prendo il suo biglietto da visita e lo abbandono nel primo cassetto della scrivania, dubito che mi servirà, ma sempre meglio conservarlo, potrebbe servire a qualcuno un giorno.
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Indipendence (Completata)
ChickLitFrancesca Olivieri è una venticinquenne proprietaria di due ristoranti che si ritrova messa all'angolo da diversi proprietari di catene di ristoranti. Fra le offerte Francesca riceverà un invito a cena di Matteo, un affascinante proprietario di dive...