La domenica è quel giorno in cui tutti dormono beatamente tutta la mattina, si svegliano all'ora di pranzo e passano il pomeriggio in famiglia o a far passare la sbronza della sera prima. Ma poi c'è chi lavora o possiede un ristorante, che di domenica non se ne gode una dai tempi della prima comunione. Ore e ore di lavoro con il ristorante pieno di persone e si sa, più persone più problemi. Assentarsi non è una buona idea. Quindi, ho deciso di tornare a lavoro senza fermarmi nemmeno un attimo, faccio avanti e indietro fra i due ristoranti temendo che prima della fine della giornata finirò la benzina. Il ristorante principale è così pieno che ho fatto aggiungere dei tavoli, i camerieri fanno avanti e indietro e in cucina regna il caos. Mi sono messa a lavoro anche io e con tutte le cose che ci sono da fare, l'unica cosa che mi solleva è pensare che la parola clienti porta come conseguenza diretta denaro.
Mando Luca ad aiutare i camerieri, io parlo con i clienti e aiuto Alysia al piano bar. Clara passa a trovarmi, dice che passa nel mio ufficio a prendermi le noccioline e poi torna al piano bar. Ormai questa ragazza fa come se fosse a casa sua, ma non posso biasimarla.
Clara:-Allora, Luca mi ha raccontato, stai bene?- mi domanda con un'espressione preoccupata, seduta su uno degli sgabelli del piano bar.
Io:-Ora sì, ma ancora non sono tornata a casa, ho paura di tornarci- rabbrividisco, mentre lucido un bicchiere con un panno di stoffa.
Clara:-Se vuoi che io ti accompagni, sai che ci sono- sorride, mangiando delle noccioline.
Io:-Ti ringrazio- sorrido realmente grata, averla vicina mi aiuta a sentirmi meglio.
Continuo a lucidare bicchieri mentre Clara mangiucchia, Alysia è molto rigida, seria, non apre bocca, è strana, ma penso che magari è solo stanca dalla pesante giornata di lavoro. La osservò fissare il vuoto mentre prepara un Bloody Mary. Un Bloody Mary a mezzogiorno, ormai non mi stupisco più di nessuna richiesta dei clienti. Mi volto verso l'uomo che l'ha ordinato, seduto su uno sgabello con la mano che sorregge la testa, sbuffa pensando forse alla sua vita, quando arriva il cocktail lui lo manda giù come succo di frutta e ne chiede un altro.
***Dopo una lunga giornata di lavoro, non c'è niente di meglio di un bel bagno caldo. Sono circa le tre del mattino, sono rientrata a casa di Matteo dieci minuti fa dopo tutta la giornata, mi ha lasciato le chiavi sotto al tappeto.
Ha detto di fare come se fossi a casa mia, così inizio a preparare il bagno. Nel frattempo vado a cercare in camera sua dei suoi vestiti per indossarli poi. Apro le ante dell'armadio e inizio a cercare qualcosa che possa starmi, tiro una maglietta verde da una pila e da queste scivola un pezzo di carta che cade fino a poggiarsi sul pavimento.
Mi inchino a raccoglierlo e noto che si tratta di una fotografia. Ritrae lui, sua sorella e Carlo. Lui e sua sorella si abbracciano mentre Carlo finge di star vomitando alla loro destra, l'atmosfera sembra spensierata e i loro volti sono divertiti. Rimetto a posto la fotografia e porto la maglietta in bagno. Immergermi nell'acqua calda mi da subito una sensazione di sollievo e come una bambina, inizio subito a giocare con la schiuma.
Dopo un lasso di tempo imprecisato, sento un rumore di passi e subito entro in allarme, prendo lo spruzzino della vasca collegato al rubinetto e lo impugno come arma, i passi sono sempre più vicini. L'ansia sale quasi quanto l'adrenalina, la porta si apre e non sapendo che fare, mollo lo spruzzino e lancio una bottiglietta di bagno schiuma verso la porta.
Sento un lamento sofferente e vedo Matteo con una mano sulla faccia, confuso e dolorante.
Matteo:-Ma che diavolo fai?!- esclama allibito
Uhm, forse mi sono lasciata prendere dal panico.
Un pochino, giusto un pochino.
Io:-Scusa- sussurro con voce acuta, in preda all'imbarazzo, mentre una parte di me vorrebbe ridergli in faccia per l'espressione che ha in questo momento.
La voglia di ridere scompare quando si leva la giacca di dosso, togliendosi quella una parte della stanchezza sembra essersene andata, ma poi continua a togliersi i vestiti fino a che non mi ritrovo a fargli spazio nella vasca. Appoggiata con la mia schiena sul suo petto, gioco con la schiuma e penso.
Matteo:-Com'è andata la giornata?-, mi chiede premuroso, accarezzandomi le braccia.
Io:-Più pesante che mai, era da molto tempo che non regnava un caos simile a lavoro, clienti a frotte- gli racconto, un po' stranita dalla presenza così numerosa della gente. Va bene che era domenica, ma sembrava esserci mezza Roma lì nel ristorante.
Matteo mi accarezza le braccia pensieroso, passa qualche secondo prima che lui risponda.
Matteo:-Magari ti ha fatto bene, ma lo spavento che ti sei presa l'altra notte sta facendo male anche a me- dice, alludendo alla bottiglia di bagno schiuma.
Io:-Scusa- dico ridacchiando, girandomi per dargli un bacio a fior di labbra
Matteo:-Sono felice che a lavoro sia andata bene oggi, anche nei miei ristoranti c'era molta gente, ma è domenica.. è normale- dice dopo un po' e annuisco, senza dire nulla.
Io:-Sono passata a rubarti una maglietta poco fa, è caduta una foto e l'ho rimessa dov'era.. eravate tu e tua sorella.. con Carlo- confesso, morendomi il labbro inferiore.
I suoi muscoli si irrigidiscono leggermente, l'ho colto alla sprovvista.
Matteo:-Si, è lì da un po'.. l'abbiamo scattata una sera, giocavamo a fare foto stupide e quella mi era piaciuta particolarmente così l'ho fatta stampare. Sai, mi manca molto quel periodo, ma tornando in dietro credo che cambierei le cose, cambierei tutto- mi racconta, con lo sguardo fisso verso un punto impreciso del pavimento, con il tono basso di chi teme che dire certe cose a voce alta poi faccia diventare tutto reale.
Io:-Non eri felice?- gli chiedo, accarezzandogli una guancia
Matteo:-Tutto questo l'ha portata alla morte..- sussurra, chiudendo gli occhi per alcuni infiniti secondi e poi riaprendoli.
Io:-Ma è stato un incidente..- sussurro, non sapendo come confortarlo
Matteo:-Prima o poi dimostrerò il contrario.-
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Chissà che cosa intende dire! Lo scoprirete nel prossimo capitolo:)~Nenne23
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Indipendence (Completata)
ChickLitFrancesca Olivieri è una venticinquenne proprietaria di due ristoranti che si ritrova messa all'angolo da diversi proprietari di catene di ristoranti. Fra le offerte Francesca riceverà un invito a cena di Matteo, un affascinante proprietario di dive...