24. Vita reale

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Matteo è di cattivo umore durante tutta la cena, ma non lo da a vedere. Maschera tutto con sorrisi dolci e baci a fior di labbra, forse pensa che non si noti, ma dal modo in cui tiene la forchetta e dal tono in cui parla, si nota che c'è qualcosa che non va.

Vorrei capire, ma non vorrei rovinare la serata.

Mi sento un po' scomoda nel vestito rosso che indosso, avrei volentieri messo dei jeans, ma a quanto pare mia madre ha deciso cosa dovessi indossare e quindi non avevo altra scelta.

Matteo:-Smettila di agitarti sulla sedia, sembri nervosa- dice risvegliandomi dalla realtà, con la forchetta in mano.

Io:-Questo vestito è scomodo- ammetto, tentando di abbassare un lembo della gonna verso il basso

Matteo:-In realtà trovo che tu sia bellissima- ammette lui, facendomi l'occhiolino.

Io:-Grazie- rispondo solo, mordendomi il labbro inferiore per l'imbarazzo, penso di essere arrossita ma faccio finta di niente.

Mangiamo, quasi per tutto il tempo circondati solo dal rumore tipico dei ristoranti, le posate che vengono sbattute sui piatti, i camerieri che fanno avanti e indietro fra i tavoli. Il leggero caos attorno a noi sparisce, ci estraniamo da tutto e tutti, ma so che il clima non è quello che vorremmo.

Quando finiamo, paga velocemente quasi trascinandomi via, giustificando la sua fretta dicendomi che vuole portarmi in un posto.

Io:-Dove stiamo andando?- gli chiedo, mentre tento di stare al passo, nonostante le mie scarpe eleganti mi proibiscano di correre su questa sabbietta.

Non mi risponde e in poco tempo arriviamo al molo. Si siede sul bordo, in silenzio, ed io lo raggiungo, nella quiete più totale.

Matteo:-Scusa, ultimamente non va niente come pianificato- mi dice, guardando il porto

Mi siedo anche io, levo i tacchi, poggiandoli alla mia sinistra e metto i piedi nell'acqua, sussultando quando mi risulta gelida.

Io:-Va tutto bene, ma hai detto tu stesso che era una fuga dalla realtà, smettila di pensare alla vita reale e goditi quest'isola fino a domani mattina- gli rispondo, toccandogli una spalla quasi in segno di conforto.

Sorride, un sorriso genuino, sollevato, invitante. Così mi avvicino a lui, che si gira a guardarmi. Non so chi dei due abbia fatto il primo passo, ma le nostre labbra si toccano, una volta, due volte, tre, fino a scottarsi.

Potremo sembrare felici, uniti, mentre in realtà nell'ultimo periodo c'è solo un muro. Un muro, una barriera insuperabile, indistruttibile se non con un bacio, uno di quelli che ci stiamo scambiando in questo preciso momento, mentre le dita delle nostre mani si intrecciano e le nostre anime sperano che questo non finisca mai.

Ci stacchiamo solo per raggiungere l'hotel. Quando arriviamo in camera, è sera inoltrata.

«Grazie» sussurra abbracciandomi. Colta alla sprovvista, mi ci vuole qualche secondo per ricambiare la stretta.

Sento il suo fiato caldo sul mio collo e quando posa un bacio sotto il mio orecchio, decido di lasciarmi andare, per una sera, senza pensare alle conseguenze, senza pensare alla vita reale.

Mi godrò questa serata come fosse l'ultima.

***
Un profumo di caffè e cioccolata stuzzica le mie narici fino a farmi lentamente aprire gli occhi. Ciò che mi trovo davanti è Matteo, con un vassoio nero in mano, che mi guarda e mi sorride.

Matteo:-Buongiorno- mi dice sorridendo, avvicinandosi per stamparmi un bacio sulla fronte.

Io:-'Giorno- biascico, sedendomi sul letto.

Poggia il vassoio pieno di cibo al centro del letto, per poi sedersi accanto a me. Solo ora, mi rendo conto di essere ancora completamente nuda, coperta solo da un misero lenzuolo di lino.

Mordo il labbro superiore imbarazzata, mangio qualcosa e bevo il caffè che mi ha portato.

Matteo:-Dormito bene?- chiede sorridendo quando finiamo, occupato a spostare il vassoio sul comodino.

Io:-Dormito?- domando ironica, trattenendo una risata

Matteo:-Per lo meno non hai pensato molto alla realtà, stanotte- mi risponde, facendo spallucce, così mi limito semplicemente a fargli una linguaccia, che non fa altro che stimolare la sua risata.

Mi costringe ad alzarmi dal letto per prepararmi, dato che abbiamo deciso di prendere il traghetto delle 9 e non quello delle 11, così da arrivare prima a Bologna. In tutta fretta, faccio una doccia e mi vesto. Andiamo via dalla camera, lasciando dentro sorrisi e ricordi di una nottata bellissima, per dirigerci verso la vita reale di sempre.

Traghetto, macchina, sosta in autogrill, di nuovo macchina e finalmente casa! Ricordo il mio piano, così lo invito a salire nel mio appartamento, dove, come pianificato, troviamo mia madre intenta a ispezionare il salotto.

Io:-Accomodati- dico a Matteo, invitandolo ad entrare in casa. Mi sorride ed entra, ignaro della presenza di mia madre.

Mamma:-Oddio, Matteo, Francesca, non vi avevo sentito entrare- inizia

Bugiarda.

Io:-Ciao mamma- la saluto con un bacio sulla guancia, ma lei mi sorride maliziosa.

Matteo:-Hey Sofia- la saluta con un sorriso, ma lei lo travolge con un abbraccio.

Mamma:-Beh, vi siete divertiti?- ci chiede prendendo con la mano sinistra la mia mano e con la mano destra la sua.

Ci trascina in cucina, lascia la presa e ci fa sedere a tavola dove è apparecchiato per tre.

Matteo:-Ma tu non vivevi sola?- sussurra al mio orecchio quando mia madre si allontana verso i fornelli

Io:-È Giovedì. Il giovedì io e lei pranziamo sempre insieme- rispondo sorridendo

Matte:-E così era questa la tua vendetta?- mi chiede regalandomi un'occhiataccia

Rispondo solo con un occhiolino ed un sorriso, dato che mia madre mette la pasta in tavola. Mangiamo quasi in silenzio, in casa si sentono solo i miagolii dei gattini.

Io:-Devo dare da mangiare ai gatti!- esclamo alzandomi, ma mia madre mi blocca per un braccio.

Mamma:-Stanno solo fingendo di non aver mangiato, gli ho dato del tonno mezz'ora fa- mi tranquillizza lei, facendo ridere Matteo.

Io:-Okay- sussurro tornando a sedermi.

Mamma:-Allora, com'è andato il vostro piccolo viaggio?- ci chiede dopo qualche minuto di silenzio.

Matteo:-Bene, sì, direi benissimo, vero amore?- dice e si gira a guardare me.

Amore? Non mi aveva mai chiamata così...

Io:-È stato un viaggio bellissimo- dico nascondendo il nervosismo

Ci scambiamo un sorriso, poi mia madre decide di rovinare il momento.

Mamma:-E oltre alla camera da letto avete visto qualcosa di interessante?- chiede di getto, con un'espressione neutra sul volto.

Io:-Mamma!- esclamo sconvolta

Mamma:-Era solo una domanda, cara, non ti offendere- dice accompagnando la frase da un occhiolino.

Matteo resta in silenzio, le labbra strette nel tentativo di reprimere una risata e le mani in vista sul tavolo.

Io:-Sono le 3 del pomeriggio mamma, tu non avevi la parrucchiera alle 4?- le chiedo, sperando di mandarla via.

Mamma:-Oddio, è tardissimo!- esclama letteralmente scappando via, lasciando in casa solo me, Matteo e i gattini.

Matteo:-Sofia è fuori di testa- dice non appena mia madre sbatte la porta

Io:-Già... ci vediamo un film?- gli chiedo alzandomi

Matteo:-Vada per il film- dice seguendomi in soggiorno.

Indipendence (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora