28. Dimmi la verità.

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Ci sono notti in cui sei stanca, ma non dormi. In cui vorresti solo chiudere gli occhi e risvegliarti dieci ore dopo, ma non riesci proprio a chiudere occhio. Ti rigiri nel letto, disperata, ma non concludi niente. Fissi il soffitto nel buio della notte, il tuo cervello inizia a pensare.

Matteo ha qualcosa per la testa, mi nasconde qualcosa, le cose che non tornano iniziano a diventare troppe, ma non so che fare. Ho paura di non sapere niente e ho paura di scoprire quello che non so. Quel che è certo, ragionando, è che ci sono diverse persone al corrente della questione. In pratica, sono l'unica allo scuro di tutto... Ma perché? Perché tacere? C'entro forse qualcosa?

Fisso il soffitto, è tutto buio, ho sonno, ma non riesco a dormire. Continuo a rimuginarci sopra. Guardo l'orologio a neon sul comodino, sono le 03:24. Sbuffo, sapendo che sto perdendo ore di sonno preziose. Ma poi penso che Alysia c'entra qualcosa. Che Marco è nervoso in presenza di Carlo. Che Alysia e Matteo discutono di nascosto. Che Carlo era su quella macchina con lei ed è sopravvissuto, tornando da me come se niente fosse. Che la sua doppia vita un po' mi ha fatto male, ma che se Matteo mi deludesse io non lo so come reagirei, perché lo amo e le delusioni di certe persone fanno più male di altre.

Chiudo gli occhi, respirando profondamente, sbadiglio. Quando mi addormento, sembrano essere passate delle ore.

***
Apro gli occhi lentamente, accecata dalla luce, mi giro e il letto è vuoto. Arrivo in cucina e lui è lì, che beve una tazza di caffè. Cammino fino alla porta e mi appoggio allo stipite, mettendo le braccia conserte.

Io:-Non mi prepari la colazione?- chiedo scherzosamente sorridendo

Matteo:-Non siamo in un film- ride, ma si alza dal tavolo e mi versa una tazza di caffè.

Sorrido e mi avvicino a prendere la tazzina, approfittandone per dargli un bacio a fior di labbra come buongiorno. Lo vedo sorridere e mi prende per i fianchi, ma il suo sorriso è spento. Il mio sguardo cade sul suo cellulare poggiato sul tavolo, con lo schermo verso la superficie di legno.

Io:-Tutto bene?- gli chiedo.

Matteo:-Sì, sono solo un po' stanco, tu piuttosto? Non hai chiuso occhio..- risponde preoccupato

Io:-Sto bene- sorrido

Matteo:-Se vuoi faccio un salto da te e ti prendo dei vestiti, così magari andiamo al parco- propone e annuisco in segno di accordo

Io:-Più tardi però vado a lavoro, dai del cibo ai gattini per favore- gli dico, preoccupata

Non posso smettere di lavorare solo perché mi sono innamorata e non posso abbandonare quei poveri cuccioli solo per un po' d'ansia.

Lui va a prepararsi e dieci minuti dopo sento la porta di casa sbattere. Io invece verso un'altra tazzina di caffè, nella speranza di svegliarmi del tutto.

Ho bisogno di sapere la verità, sento di impazzire, starò diventando paranoica, ma non ce la faccio proprio ad andare avanti così.

***
Controllo l'orologio, dopo aver finito il gelato su una panchina del parco. Matteo mi sembra spensierato e mi sento quasi in colpa quando di impulso, sento il bisogno di chiedergli di sapere cosa nasconde. Sono combattuta, alla fine resto zitta e faccio finta di nulla.

Ma sono una pessima attrice da sempre.

Matteo:-A che pensi?- mi chiede, osservandomi attentamente

Mordo il labbro inferiore, sputo il rospo o faccio finta di niente?

Io:-Niente- rispondo e mi maledico per aver usato un tono da cui traspare fin troppo nervosismo.

Matteo in risposta alza un sopracciglio, trattenendo un sorrisetto. Non mi ha creduto minimamente, sbuffo, forse è il momento di parlare... O di farlo parlare.

Io:-Mi nascondi qualcosa ed io voglio la verità. Ci sono un sacco di cose strane, ho l'impressione che tu mi stia nascondendo qualcosa e ho anche l'impressione di essere l'unica allo scuro di tutto. Non riesco più ad andare avanti sapendo che tu non sei del tutto sincero, ho bisogno di sapere- gli dico velocemente tutto d'un fiato, temendo la sua reazione.

Matteo:-Vedi Francesca, ci sono alcune cose del passato che non ti ho detto.. e che non credo che sia il caso dirti né ora né mai- dice serio, sembra combattuto, sbuffa, non vorrebbe dirmi così ma c'è qualcosa che lo spinge a non dirmi nulla.

Io:-Matteo, se non mi dici cosa mi stai nascondendo non ho intenzione di passare un minuto in più con te.- dico dura, non vorrei trattarlo così, ma è l'unico modo che ho per farlo parlare.

Matteo:-Francesca... Carlo e Chiara, mia sorella, si dovevano sposare. Io in quel periodo, prima del matrimonio, frequentavo una ragazza.. Alysia- inizia a raccontare e io sgrano gli occhi

Io:-Allora è vero che te la portavi a letto!- esclamo interrompendolo, sconcertata.

Matteo:-No! Lasciami parlare, ora ti spiego, ma devi sforzarti di stare zitta- mi dice ed io lo fulmino con lo sguardo.

Io:-Parla- dico soltanto, mettendo le braccia conserte.

Matteo:-Dicevo, prima del loro matrimonio io ed Alysia ci frequentavamo molto, uscivamo molte sere e una di queste, ti incontrammo.. con Carlo. Ovviamente, facemmo in modo di non farci vedere, ma vi seguimmo. Così scoprii del suo doppio gioco, sapevo che Carlo stava con te e con Chiara contemporaneamente. Non sapevo che fare, Alysia voleva raccontare tutto a Chiara mentre io speravo che Carlo ti lasciasse e non vi ingannasse ancora, non volevo essere io a dire la verità.. mia sorella mi avrebbe detestato per aver distrutto il suo matrimonio. Alysia ed io litigammo molte volte per questo, una volta arrivò a colpirmi, ma davanti a Marco, che vide la scena per puro caso, ci inventammo su due piedi una finta tresca e tutt'ora non mi sopporta. Comunque, tornando alla storia principale, arrivò presto il giorno del matrimonio, io ero nervoso, Alysia continuava a implorarmi di dire tutto quanto a Chiara, ma non ne trovai il coraggio. Il matrimonio si svolse e dopo la cerimonia, salirono sulla macchina. Non li vidi più. Escluso Carlo, anni dopo. Li credevamo morti entrambi, la macchina era uscita fuori strada e i corpi mai ritrovati, ci dissero semplicemente che erano caduti da un dirupo così alto che non c'era nessuna probabilità di ritrovare vivo nessuno dei due. Il mondo mi crollò addosso, ma Alysia peggiorò le cose, incolpandomi della morte di mia sorella. A volte penso che abbia ragione, che se avessi detto tutta la verità ora mia sorella sarebbe ancora qui. Altre volte penso che Carlo abbia finto l'incidente, che l'abbia spinta giù dal dirupo assieme alla macchina e che si sia finto morto per tornare da te. Voglio recuperare l'auto e far fare una perizia. Dimostrare che l'incidente non c'è stato o è stato calcolato. Voglio dare giustizia a mia sorella, perché so che è stato lui e non mi perdonerò mai di non avergli impedito di sposarla- mi confessa, ed io sono sconvolta.

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Boh mi sento ispirata stanotte ma ovviamente sono le 02:02, perché a me scrivere durante il giorno non piace proprio rip.

~Nenne23

Indipendence (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora