Mi volto nella direzione in cui guarda mia madre, sperando che Matteo abbia obbedito, ma ben presto resto spiazzata anche io.
Matteo, con soltanto un paio di pantaloni addosso, è appena sbucato fuori dalla mia camera e sorride imbarazzato a mia madre.
Mamma:-Oh cielo- sussurra portandosi una mano al cuore e squadrando il ragazzo davanti a se, come se dovesse fargli una lastra.
Io:-La tua maglia?- chiedo riprendendomi dalla visione magnifica
Matteo mi indica soltanto ed io abbasso lo sguardo, notando che, la sua maglia, l'ho indossata io.
Io:-Ops- sussurro
Matteo:-Buongiorno Sofia!- dice sorridendo, avvicinandosi a noi.
Mamma:-Matteo, ciao... vi ho disturbati?- chiede poi facendomi ripensare a ieri sera e a poco fa, arrossisco mordendomi una guancia, poi riprendo il controllo del mio corpo e parlo.
Io:-Ma che dici mamma! Avanti, andiamo in cucina, così pranziamo- dico alzandomi dal divano e, alla parola "cucina", mia madre si alza fiondandosi sui fornelli.
Io:-Ti avevo detto di non farti vedere- sussurro a denti stretti vicino all'orecchio di Matteo.
Matteo:-Non mi piace obbedire e poi, mi serviva la mia maglietta- ride, per poi abbracciarmi da dietro e darmi un bacio sul collo.
Io:-Corro in camera a vestirmi, così ti ridò la maglietta- dico sciogliendo l'abbraccio e andando in camera.
Indosso una maglietta estiva gialla e un jeans chiaro strappato, poi passo dal bagno per darmi una sistemata veloce ai capelli e poi porto la maglia a Matteo, che trovo in cucina intento a chiacchierare con mia madre.
Prima di entrare nella stanza, però, resto dietro la porta per capire di cosa stanno parlando.
Mamma:-Meno male che ci sei tu, Matteo, se no mia figlia non avrebbe combinato niente nella vita! Lavoro a parte, la sua vita sentimentale ha sempre fatto schifo e dopo Carlo, si è chiusa a riccio- gli dice, non la vedo, ma la sua voce è squillante ed entusiasta.
Matteo:-Io non sono Carlo- risponde soltanto e per un attimo, desidero di essere una mosca così da poter vedere la sua espressione.
Mamma:-Lo so perfettamente questo. Comunque, tifo per te, ho visto come vi guardate, già dall'ultima volta che vi ho visti. Vuole essere indipendente, penso tu l'abbia capito, ma ignorala quando insiste su certe cose, sa essere logorroica, quando vuole. Inoltre, è testarda, molto testarda.- dice e all'ennesima stupidaggine, decido di entrare in cucina, interrompendo il monologo di mia madre.
Io:-Di che parlavate?- chiedo facendo la finta tonta.
Lancio un'occhiata a Matteo, che trattiene un sorriso divertito, poi osservo mia madre con il contenitore dell'arrosto fra le mani.
Mamma:-Niente di importante, parlavamo dell'arrosto- dice soltanto, velocemente.
Trattengo una risata e lascio stare, aiutandola a riscaldare l'arrosto, mentre Matteo rimette la maglia e, dopo essersi lavato le mani nel lavandino, passa subito ai fornelli, proponendo la pasta al ragù.
Pranziamo quasi in silenzio, mia madre studia ogni nostro movimento, ogni nostra occhiata e osserva, con occhio critico, i miei capelli e l'ambiente circostante, quando però, il suo sguardo si sposta su Matteo, subito sul suo volto si forma un sorriso e la sua espressione torna rilassata e soddisfatta. Mia madre guarda Matteo quasi come se volesse mangiarlo. È inquietante.
Dopo aver mangiato e risistemato la cucina, mamma mi saluta e la accompagno alla porta.
Mamma:-Lasciamelo dire figliola, te lo sei scelto proprio bene- sussurra facendomi l'occhiolino, qualche secondo prima di andar via.
Trattengo una risata e la saluto, per poi chiudere la porta.
Io:-Sei un idiota- dico raggiungendo Matteo, poggiato sul divano con le mani in tasca.
Matteo:-Può darsi, ma a quanto pare, tu sei fissata sull'indipendenza, testarda e... ah già: logorroica- dice trattenendo una fragorosa risata.
Io:-Idiota- sibilo tirandogli un cuscino addosso.
Matteo smette subito di ridere, guardandomi negli occhi, capisco cosa sta per fare e inizio a correre verso la cucina, con lui dietro.
Matteo:-Come hai osato!- urla rincorrendomi e mi fermo dietro il tavolo per riprendere fiato.
Faccio un passo a sinistra, lui fa uno scatto alla sua destra finendo davanti a me, così prontamente scatto verso sinistra e lui si sposta alla sua destra. Facciamo questo giochetto un altro paio di volte, poi, durante un suo attimo di distrazione, corro verso la porta della cucina pronta a scappare in bagno. Lui si accorge di me e mi rincorre, ma scavalca il divano per guadagnare metri e poco prima che io riesca ad aprire la porta del bagno, sento una mano sul fianco che mi prende e mi butta all'indietro. Accorgendomi di stare cadendo, lo tiro con me, facendolo finire sopra di me.
Io:-Tregua?- sussurro col fiatone, guardandolo negli occhi.
Matteo:-Nah, solletico- dice e non mi da nemmeno il tempo di realizzare, che si mette a solleticarmi i fianchi e la pancia. Rido così forte che per un attimo nemmeno respiro, lo imploro di smettere ma non vuole sentire ragioni.
Io:-Basta- dico tentando di sembrare autoritaria, ma la mia risata rovina tutto, facendo ridere anche lui
Matteo:-Prometti che non mi tirerai mai più un cuscino- mi dice
Io:-Promesso- dico fra le risate, mentre incrocio le dita senza farmi notare.
Smette di farmi il solletico e non appena il mio respiro si regolarizza, posa le sue labbra sulle mie regalandomi un bacio casto ma pieno di passione. Si alza da sopra di me dandomi una mano e, dopo essermi resa conto dell'orario, corro a mettere le scarpe. Mi pettino legando i capelli in una treccia, poi mi trucco in modo leggero e prendo la borsa e la giacca in pelle.
Appena arrivo in sala, Matteo è pronto e perfettamente pettinato. Chiudo le finestre e usciamo, chiudo casa e scendo, diretta verso la mia adorata Giulia rosso ciliegia.
Matteo:-Non mi saluti?- chiede mettendo le braccia conserte, appoggiandosi sulla macchina.
Arrossisco, avvicinandomi a lui che, inaspettatamente, mi abbraccia. Mi regala un bacio sulla fronte e dopo avermi augurato una buona giornata, si dirige verso casa sua, che è praticamente vicina alla mia. Salgo in macchina proprio riflettendo su questo, insomma, come diamine ho fatto a non accorgermi di avere un vicino di casa così affascinante?
Scuoto la testa divertita e allontano i pensieri frivoli accedendo la radio e dirigendomi al secondo ristorante, dove ho il mio ufficio.
Mi fermo al piano bar dove chiedo il mio solito bicchiere di vino bianco, che ultimamente avevo smesso di bere, fra una cosa e l'altra, ci avevo perso l'abitudine. Nemmeno il tempo di ordinarlo che Luca, dopo avermi salutata, mi avvisa di una visita imminente. Bevo il mio bicchiere di vino in pochi secondi, senza godermelo veramente, poi entro in ufficio trovandoci dentro un uomo sulla quarantina, già seduto sulla sedia di fronte alla scrivania.
Io:-Buongiorno- esclamo poggiando borsa e cappotto sul divano, poi mi avvicino per stringere la mano dell'uomo, che si alza per ricambiare la stretta.
X:-Buongiorno Signorina, credo sarà curiosa di sapere chi sono e che ci faccio qui, beh, le anticipo già che si tratta di un'ottima notizia- dice l'uomo mentre io mi siedo dall'altra parte della scrivania.
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In questi giorni mi sento stranamente produttiva, saranno le vacanze o il fatto che scrivere, mi allontano da tutto lo schifo che sto vivendo. Qualunque sia la ragione, meglio così. Scusate per la mia assenza, ma ho trovato dei libri magnifici da leggere che mi toglievano il tempo pure di vivere, così quando avevo la possibilità di entrare su wattpad, anziché scrivere, leggevo. Non che mi abbia fatto male, ma ho trascurato la scrittura e non è certo un bene. Non mi dilungo in altre chiacchiere altrimenti perdo il filo della storia e prima di un altro aggiornamento ci passa un altro mese.Scusate lo schifo, ma era un capitolo di passaggio. Buona lettura.
~Nenne23
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Indipendence (Completata)
ChickLitFrancesca Olivieri è una venticinquenne proprietaria di due ristoranti che si ritrova messa all'angolo da diversi proprietari di catene di ristoranti. Fra le offerte Francesca riceverà un invito a cena di Matteo, un affascinante proprietario di dive...