18. Fra le sue braccia

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Io:-Di che si tratta?- chiedo curiosa, accomodandomi

X:-Vede signorina, io sono un giornalista. Un mio tirocinante ha chiesto di scrivere nella sezione ristoranti e ho pensato, che dato l'ottimo cibo e la bellissima location, di chiederle di rilasciare un'intervista da pubblicare in seguito sul nostro giornale. Ovviamente, non le faremo domande troppo personali ma il ragazzo si soffermerà sulla storia di questo ristorante. Questo, porterà come conseguenza pubblicità, quindi clienti e guadagni- mi dice e sorrido, tirando un sospiro di sollievo: per un attimo ho creduto volesse farmi un'offerta per comprarmi il locale.

Io:-È davvero una magnifica idea!- rispondo entusiasta, è davvero una grossa opportunità e non posso perderla.

X:-Bene, non mi trattengo oltre, lunedì pomeriggio verrà il tirocinante ad intervistarla, è stato un piacere parlare con lei- mi dice alzandosi.

Io:-Il piacere è stato mio, signore, arrivederci- dico allungandomi per stringergli la mano.

L'uomo mi lascia sola in ufficio ed io non aspetto nemmeno un attimo, corro a richiamare tutto il personale.

Non appena arrivano tutti, chiedo silenzio e prendo parola.

Io:-Ragazzi, il nostro duro lavoro da i suoi frutti, lo sapete. Lunedì, però, dovremo fare in modo che sia tutto perfetto, perché un giornalista verrà qui al ristorante con lo scopo di farmi un'intervista e fare alcune foto al ristorante. Questo significa che dovrete essere al top, mostrare un sorriso e lavorare in modo impeccabile, ho intenzione di offrire il pranzo al giornalista- dico a voce alta e tutti sembrano felici della notizia.

Luca:-Fai schifo con i discorsi- sussurra al mio orecchio, facendomi ridere

Io:-Lo so- dico, tirandogli un colpetto sulla spalla

Luca:-Stasera festeggiamo da me, porta Clara e Matteo, ci saranno anche Alysia e suo fratello- mi dice e accetto volentieri.

Notando il brusio nella sala, richiamo tutti all'ordine e li rimando a lavoro. In pochi minuti, l'ordine è ristabilito ed io torno nel mio ufficio a controllare le fatture e a compilare i registri. Il miglior modo di avere tutto sotto controllo, è mettere tutto per iscritto. Così, in un paio d'ore, finisco le questioni burocratiche e mi sposto nella sala quasi vuota. Mi avvicino a qualche cliente intento a fare merenda, alcuni si complimentano soltanto, con altri finisco a chiacchierarci. Vado al piano bar, che al contrario della sala è quasi pieno, e decido di dare una mano a Luca e Alysia.

Rincaso circa a mezzanotte e mezza, il ristorante era discretamente pieno e solo qualche tavolo era libero, per essere giovedì, c'era un bel po' di gente e questo, ci è costato qualche ora in più di lavoro. Di questo passo, chiederò ad Alysia di spostarsi dal piano bar alla sala.

Torno a casa distrutta ma so che non posso dormire, devo solo prendere il vino e andare a casa di Luca, per festeggiare. Lascio un cambio in macchina nel caso io mi ritrovi a dormire fuori e aspetto Matteo in macchina, che arriva dopo qualche minuto, l'ho avvisato poche ore fa e ha accettato di buon grado la proposta.

Matteo:-A cosa dobbiamo i festeggiamenti?- mi chiede una volta entrato in macchina dal lato del passeggero, saltando i convenevoli

Io:-Lunedì mi intervistano, sarà una grossa opportunità per i ristoranti e visto il pienone di stasera al ristorante, Luca ha pensato di bere qualcosa in compagnia- dico soltanto, attenta alla strada.

Matteo:-Wow- risponde soltanto, poi, il tragitto lo passiamo in silenzio.

Parcheggio sotto un palazzo grigio e, seguita da Matteo, vado verso il portone di casa di Luca, con la bottiglia in mano. La stradina è avvolta da una leggera nebbia, rabbrividisco istintivamente, stringendomi nella mia giacca, poi accelero dentro il palazzo, passando per le scale.

Suono il campanello e la porta viene aperta quasi subito da Luca, che ci saluta, per poi guidarci in salotto, dove ci sono già Alysia e Marco. Per mia sorpresa, in un angolo della stanza, rannicchiata sul divano, vedo Clara, che corro ad abbracciare.

Mi sembra che sia passato un secolo dall'ultima volta che è uscita da camera sua.

Marco:-Ciao Francesca, da quanto tempo!- esclama tirandomi verso di lui per darmi un bacio sulla guancia.

Alysia:-Ciao Francesca- dice, alzandosi dal divano

Marco e Matteo si salutano con una stretta di mano e nell'aria, sento una leggera tensione.

C'è qualcosa che non so.

Ignoro questa sensazione, decidendo di non pensarci e, per tutta la sera, né Clara, né Alysia, spiccicano parola se non strettamente necessario. Matteo sembra il solito di sempre, mentre Marco sembra nervoso e Luca, come sempre, è confuso pure più di me, dagli strani comportamenti di tutti.

Marco:-Allora, tu che ne pensi?- mi chiede lui, dal nulla, spingendomi a riportare i piedi per terra.

Io:-Uhm... certo, hai ragione!- esclamo totalmente a caso, trovandomi in difficoltà e, come se non bastasse, con gli occhi di tutti su di me.

Matteo scoppia in una risata fragorosa, senza nemmeno trattenersi un minimo, mentre io arrossisco di botto, mordendomi il labbro inferiore per l'imbarazzo.

Marco:-Stavo proponendo una giornata tutti insieme in campeggio- mi spiega, senza reprimere un sorriso divertito

Io:-Oh... sembra una bella idea- rispondo solo, tentando di non sembrare pazza.

Marco:-Bene, visto che siamo tutti d'accordo, potremo organizzarci- dice lui, guardandoci tutti

Luca:-Sì, ma prima si festeggia- dice alzandosi di scatto per correre a prendere i bicchieri.

Dopo aver fatto un breve brindisi, finiamo la bottiglia e ne stappiamo un'altra, senza preoccuparci di nulla.

Io:-Luca, dimmi che hai anche qualcosa da mangiare- mi lamento, sentendo l'improvvisa voglia di sgranocchiare qualcosa di salato

Luca:-Tipo... patatine?- chiede poggiando l'indice sul mento

Clara:-NOCCIOLINE- urla correndo in cucina

Alysia:-Che serata!- esclama, dopo essere rimasta in silenzio quasi tutto il tempo

Clara:-Meravigliosa,- dice, tornando a sedersi con le noccioline in mano, poi fa una smorfia, in procinto di sbadigliare -Sono stanca- dice accocolandosi sul divano

Luca:-Clara, non rompere- dice lui, stanco di vederla così ma sorpreso quanto me di vederla in questo stato

Clara:-Mi hai trascinato tu, qui, io volevo dormire- ammette, alzando gli occhi al cielo, provocando una risatina di Alysia

Marco:-In effetti si sta facendo tardi- dice lui, guardando l'orologio che porta al polso.

Luca:-Se siete stanchi, potete dormire qui, non vorrei farvi guidare con questa pioggia e con ancora l'alcol in corpo- riflette lui, sorridendo e indicando le camere degli ospiti

Solo ora mi rendo conto della pioggia scrosciante che bagna le finestre, per un attimo mi viene voglia di cioccolata calda ma poi, dopo uno sbadiglio, riposo gli occhi per qualche secondo, posando la guancia sulla spalla di Matteo. Riapro gli occhi giusto per sorridere a quest'ultimo, che ha aprofittato della posizione per avvolgermi la vita con un braccio. Richiudo gli occhi e mi godo la stretta, ignorando tutto il resto e beandomi del suo profumo, non mi importa più il discorso, non mi importa più il vino, mi importa solo di stare fra le sue braccia.

L'ultima cosa che ricordo, sono due braccia calde e forti che mi avvolgono, prendendomi in braccio e portandomi, probabilmente, nel letto.

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Non ho mai fatto così schifo in vita mia, scusate. Rileggendo l'intero libro mi sono resa conto che i primi capitoli erano molto ma molto meglio. Mi sento come se stessi rovinando la storia a poco a poco, un po' come sto facendo con la mia vita, dai.

Non so quando riaggiornerò, so solo che sono distrutta e che manca poco alla fine, a meno che non mi salga qualche idea malsana, ma meglio di no. Scusate davvero:)

Indipendence (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora