You are my heart

Donna

NATHAN

«Da quando va avanti?»Mio padre chiude la porta del suo ufficio.Hope mi stringe la mano.«Papà..da poco..»Sospira pesantemente.Gli raccontiamo gli ultimi avvenimenti,ci ascolta attentamente.«Farò controllare le videocamere di sicurezza..nel frattempo andrete lì sono in mia compagnia ok?»

«E le rose?»Replica Hope seria.«Non preoccuparti nuora penserò anche a quello..»Questa storia non mi piace,spero che tutto si risolva nei migliori dei modi.«Ragazzi..ve lo prometto risolverò questo mistero..»

«Grazie papà..»
«È il mio lavoro...e poi sei mio figlio,la tua sicurezza è fondamentale per me..»Sorride ad Hope con dolcezza.«E anche per te nuora..»

«Tenente  mi scusi ma c'è stata una sparatoria al centro!»Un agente entra di scatto,mio padre gli fa un cenno del capo.Ci rivolge delle scuse e si allontana.«Ragazzi..scusate..il lavoro mi chiama..»
Prendiamo le nostre giacche,«non preoccuparti..noi andiamo..»Usciamo dal distretto e ci avviamo alla mia auto.«Nath ho un brutto presentimento..quelle rose..erano inquietanti..»

«Piccola..non succederà nulla..mio padre risolverà tutto..»
Accendo la radio ed ingrano la marcia verso la casa della mia ragazza.Le ho stretto la mano per tutta la durata del tragitto.La mia Hope era molto nervosa,non voglio darle altre preoccupazioni.Abbiamo superato le ultime divergenze,non vorrei che questo inconveniente stravolga di nuovo la nostra quotidianità.
«Nathan mi dirai tutto questa volta...promettimelo!»
«Si..te lo prometto..affronteremo questo problema insieme..»Mi allaccia le sue braccia intorno al collo e mi stringe a se.Ricambio la stretta, e comincio a lasciarle dei piccoli baci sul suo collo.La sua pelle diafana diventa quasi subito violacea.«Nath..»Stringo il suo seno,«piccola..voglio solo coccolarti un po'..»
«Siamo sotto casa mia..non dimenticarlo!»Replica divertita.«Vero ma qualche bacetto..ci sta..»Mordo il suo labbro,il suo sapore è una droga.I miei pensieri sono poco consoni,ma devo trattenermi.Non voglio essere evirato dal mio caro suocero.
«Ora sarà meglio entrare..»Sospira sulle mie labbra.Annuisco e le lascio un bacio sul naso,sorride ed esce dall'auto.Riparto una volta che la sua figura oltrepassa la soglia di casa.

«Perché non me ne hai parlato?»Sobbalzo al tono inquieto di Tom.Ha le braccia conserte e l'espressione furiosa.«Insetto!Mi hai fatto prendere un colpo.»
Mia madre arriva poco dopo e mi sfiora il viso,papà le avrà detto tutto ora ha capito.
«Tom..mio padre è un poliziotto..»
«Io cosa sono per te!»Ringhia sottovoce,«Tom non volevo offenderti..ero con Hope...e»
«So già tutta la storia!Perché non mi hai chiamato?»
«Ti chiedo..scusa..non credevo..che..»Stringe la mascella,mia madre fa un piccolo sorriso.

«Anche se nelle tue vene non scorre il mio sangue..questo non significa che non ti consideri mio figlio!»Sbotta in preda alla rabbia,abbasso lo sguardo.Sono stato uno stupido lo ferito e lui non lo merita.
Non so cosa dire,crede che io l'abbia messo da parte.Ma non è così,ho pensato subito a mio padre perché è il miglior poliziotto di Londra.«Mamma..anche..tu..»
«Un po'..anche se capisco..il nostro Tom è solo geloso...»Mi stringe tra le braccia,noto un piccolo ghigno sul viso del diretto interessato.«Dai Tom..vieni anche tu..»Mimo ,non se lo fa ripetere due volte.«Ora però dobbiamo risolvere questo..mistero...!»
Bussano alla nostra porta,sciolgo l'abbraccio e vado ad aprire.«Marcus?Suocero?»Quest'ultimo mi lancia un'occhiata.«Non sono tuo suocero!»Marcus mi scompiglia i capelli e si fanno strada da soli.

«Cognato...non devi trattarlo con sdegno hai capito?Sai tua moglie non ne sarebbe tanto contenta...»Replica mia madre con sarcasmo verso il mio persecutore.Non le ho detto niente,ma quando assiste ai nostri piccoli battibecchi lo attacca come una leonessa.
Non risponde,in fondo Bianca è il suo punto debole da sempre, e mia madre sa sfruttare la situazione a suo favore.
«Vedo che ci siamo capiti.Bene Marcus..vado a preparare il caffè..»Marcus le sorride,mentre il Signor Rossi la fissa a bocca aperta.«Ed io?»