"Non ti serve sapere chi sono ti serve sapere che potrei ucciderti" A quelle parole risi. "Ascoltami attentamente Dallas,non sto scherzando io non scherzo mai,e se voglio una cosa l'ottengo al costo di fare fuori qualcuno quindi vedi di stare alla larga da Shawn se ci tieni alla tua pelle" girò i tacchi e se ne andò. Avevo paura? No. Mi sarei allontanata da Shawn? No. Stavolta niente mi avrebbe distratta dal mio obbiettivo e finché Shawn non starà bene e io ne sarò certa non lo lascierò. Ma prima Shawn deve spiegarmi qualcosa. Ritornai all'albergo e cominciai a notare che la tizia bionda mi aveva seguita su tutti i social che possedevo e così scoprii almeno il suo nome: Isabelle. Decisi di non dire niente a Shawn per vedere quanto aspetterà prima di dirmi di avere una fidanzata psicopatica che mi minaccia di morte,che poi io manco so se stanno insieme in realtà. Bussarono alla porta della mia stanza così andai ad aprire e mi trovai il moro d'avanti ma la cosa che mi sorprese era chi ci fosse dietro le sue spalle. Non penso che Shawn aspetterà ancora molto prima di presentarmi Isabelle visto che è proprio davanti a me,dietro di lui. "Jade sono qui perché ho bisogno che mi dici se sarai al concerto stasera" "Solo per questo?" Chiesi guardando la bionda. "Di cos'altro dovrei aver bisogno?" "Niente,comunque si ci sarò" "Bene,allora Isabelle ti preparerà i vestiti" "Lei non mi prepara proprio un bel niente" dissi indicandola. "Ma Jade sei impazzita oggi? È la costumista,se vuoi esserci queste sono le regole" "Da quando segui le regole Mendes?" Chiesi pensando al passato. Lui mi guardò serio entrando in camera mia con al seguito la sua amichetta. "Trasformala,in qualcosa di decente magari" disse alla bionda. "Non sei simpatico" "Ha parlato quella,comunque Shawnie io non faccio miracoli" disse la bionda. "Oh ti avviso, sto per strozzarti con il lenzuolo così dopo quella che potrebbe uccidere qualcuno divento io" dissi incrociando le braccia. "Ne ho abbastanza,Dallas quando tornerai in te chiamaci" disse Shawn uscendo dalla stanza con Isabelle. Mi stesi sul letto guardando il soffitto,trasformala in qualcosa di decente magari. Quelle erano le parole che risuonavano nella mia mente. Non gli andavo bene?Vuole una come Isabelle? Allora la avrà. Presi in fretta la mia borsa e uscii a fare dello shopping,ne avevo bisogno se volevo mettere in atto il mio piano,non sarei cambiata per lui,volevo solo farlo impazzire. Comprai le cose necessarie e poi tornai di corsa all'hotel per prepararmi al concerto. Mi preparai per circa un paio di ore,guardavo allo specchio il risultato e quasi non mi riconoscevo,avevo già fatto cose simili ma spingermi a cambiare così tanto il mio look mai.
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Avevo visto Isabelle oggi vestita circa così,e se Shawn amava questo genere di vestiti allora mi sarei divertita un po'. Chiamai Shawn al telefono dicendogli di passare dalla mia stanza,e dicendogli che volevo essere sicura che il mio outfit andasse bene. Dopo poco bussò alla porta,presi un respiro profondo e aprii la porta. Aveva lo sguardo basso e appena mi vide cominciò a guardarmi da testa a piedi,io mi sentivo leggermente in soggezione ma cercai di non darlo a vedere. Deglutì rumorosamente,era in difficoltà. "Non-non credo che sia ehm il massimo,cioè tu stai benissimo Jade,anche troppo,ma sei troppo sei veramente troppo." Disse entrando e chiudendo la porta alle sue spalle. "Troppo? Ma se oggi non ero nemmeno qualcosa di decente" "Sai che non ero serio" "In realtà no,non lo so" "Puoi cambiarti per favore?" disse grattandosi la nuca imbarazzato. "Perché dovrei?" "Perché ti guarderanno tutti e ci proveranno con te e io non lo sopporterei" "Non devi portare mai più Isabelle in posti dove sono io,mai Mendes,se no questo diventerà il mio modo di vestire abituale" "Cosa c'entra lei ora?" Chiese confuso. "Tu non preoccuparti" Mi guardai allo specchio,e non capivo come avevo fatto a farmi vedere così,presi un paio di jeans,una maglietta e una giacca di pelle nera andai in bagno e mi cambiai. "Così ti riconosco" disse Shawn avvicinandosi. "Così non sono decente Mendes,è così che mi hai definita" dissi aprendo la porta e uscendo aspettandolo in corridoio.
