Al mattino mi sveglio addosso a Ian. Ieri sera ci siamo addormentati abbracciati sul mio letto, adesso le sue braccia sono avvinghiate al mio bacino, il suo respiro fluttua leggero vicino al mio orecchio e il suo profumo si mescola a quello della mia pelle. Penso proprio che non farò il bagno così da non lavare via questo suo avvolgente odore. Voglio portarlo addosso per tutto il giorno. Lentamente scivolo via da lui, che biascica qualcosa di totalmente incomprensibile e si volta dall'altra parte.
La fioca luce dell'alba entra dalla finestra, scosto appena la tenda, illuminando il volto di Ashley. Dorme ancora. Sembra una bambola di porcellana abbandonata in un angolo.
Mi avvicino di qualche passo.
Il suo torace sale e scende sotto al vestito floreale che indossa. Le lenzuola le sono scivolate ai piedi e i suoi capelli sono completamente in disordine sul cuscino.
Mi ricorda me. Mi ricorda molte cose di me.
Le mie sbornie e i miei risvegli con il cerchio alla testa. Cerco di fare poco rumore, indosso il mio paio di jeans e una vecchia felpa, che trovo gettata sulla sedia. Mi dileguo dalla stanza, diretta al dormitorio maschile. I corridoi sono ancora deserti e bui. Un paio di neon fanno i capricci. Evito di pensare al pericolo o di farmi prendere da inutili paranoie e cammino a passo svelto fino alla camera di Penn. Busso alla sua porta più volte, fin quando non viene ad aprire con gli occhi appiccicati e la bocca spalancata in uno sbadiglio."Ashley è tornata!" esclamo.
Penn sembra riprendersi immediatamente dallo stato comatoso nel quale si trova. "Dov'è?" La sua voce ha un suono rauco, quasi gracchiante. "Dobbiamo andare da lei!"
Lo freno, trattenendolo per l'elastico dei pantaloni del pigiama. Ha davvero intenzione di uscire in queste condizioni? Spingo la porta, accedendo alla sua stanza; il letto disfatto, i vestiti sparsi qua e là, una dozzina di libri aperti sulla scrivania.
"Cambiati, prima dobbiamo andare da una persona!" lo invito a darsi una sistemata.
Penn si stropiccia la faccia, spalancando i suoi occhi scuri e profondi. "Una persona? Dobbiamo andare da Ashley!" schiamazza, "ho bisogno di vederla, ho bisogno di parlarle!"
"Non adesso, Penn" lo freno, spingendolo contro il letto.
Lui indietreggia, sedendosi. Mi guarda con la faccia di chi è ancora confuso dal brusco risveglio.
"In questo momento Ashley è nella sua stanza e sta dormendo"
"Quando è tornata?"
"Ieri sera. Mi ha chiamata Allen, era preoccupato. Quando è rientrato ha trovato lei e Daren in uno stato pietoso. Credo che...che fossero...fatti..."
Penn alza gli occhi al cielo, sembra trattenere un lungo respiro oppure un pianto imminente.
"Ho trovato delle benzodiapine nella sua borsetta. La confezione era quasi vuota" dico tutto d'un fiato.
Penn stringe la mascella, indeciso se essere infuriato o deluso o arrabbiato da impazzire, alla fine opta per l'ultima opzione e serra forte i pugni. "Dov'è quel pezzo di merda di Kagasoff? È da lui che dobbiamo andare? È da lui che siamo diretti a fare giustizia?"
Mi siedo, ponendo una mano sul suo cazzotto. "No, Penn, questo non è il momento di andare da lui"
"E invece si! Io voglio andare da lui e...ucciderlo!" ringhia. Il suo braccio e le sue spalle sono così contratte che ho quasi il timore che si spezzino in mille frammenti.
"Non ucciderai nessuno..." sbuffo, emettendo un debole e amaro sorriso.
"E' vero, non ucciderò nessuno, ma gli rifilerò una bella sequenza di pugni! Uno per aver messo in pericolo una ragazza innocente, uno per averla portata nel suo mondo del cazzo, uno per essere un bambino idiota con il cervello da topolino, uno per..."
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ENDLESS - Anime Nere || Ian Somerhalder
Fanfiction[COMPLETO] SECONDO LIBRO della SERIE ENDLESS. PRIMA DI LEGGERE QUESTO VOLUME LEGGERE ENDLESS- Anime Rosse. Endless- Anime Nere è il secondo libro della saga ambientata nelle spiagge della Florida, al college; tra le sue cheerleader e i suoi affasci...