Capitolo 22: LEI VUOLE TE

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Nei giorni seguenti, Ashley sembra davvero ben intenzionata a ripartire con la sua vita da studentessa modello; riprendiamo a frequentare i corsi in modo assiduo, lasciando davvero poco spazio al tempo libero, quello per pensare a noi stesse e ai nostri guai. Ci tuffiamo sui libri, l'esame di anatomia che dobbiamo preparare ci prende quasi tutte le energie e i pomeriggi.
Tra un caffè e l'altro, stiamo chiuse nella nostra stanza a ripetere, leggere e rimboccarci le maniche per tutto il tempo perso.
Man mano che i giorni passano, l'inizio anno, la festa, l'incidente, la fuga e tutte le disavventure successe sembrano soltanto un gran brutto ricordo.

Daren di tanto in tanto si fa vedere in giro con la cavallona dalle gambe chilometriche, ma per Ashley fortunatamente è soltanto un brutto ricordo, che ha avuto il suo epilogo con il risveglio in ospedale. Non vuole sentire più parlare di lui, di medicine, di cocaina e nemmeno del ritiro in Virginia. Non mi ha mai detto cosa abbiano fatto davvero in quella fuga in autostop, ma immagino cose che non si raccontano solitamente al rientro dalle vacanze. Anche per Phoebe le cose stanno cambiando, passa la maggior parte delle lezioni da sola, in uno dei banchi delle prime file.
Lei e Ashley non si rivolgono neanche un benché minimo cenno di saluto. La bruna finge di non vederla, continuando a dirigere il suo sempre più stretto gruppetto di cheerleader, mentre Ashley soffre in silenzio per non poter più essere parte del corpo di ballo. E' come se qualcuno le avesse tagliato le ali o rotto le gambe. Ed io penso che devo farmi coraggio e parlare di nuovo con il professor Agee, chiedendogli un secondo favore. Fin quando sono in possesso dell'assegno, ho ancora il coltello dalla parte del manico.
Zac e Hunter invece si stanno riappacificando, ma può darsi che si tratti soltanto di voci di corridoio. D'altronde si sa, quando ci sono due contendenti in amore, vince sempre il terzo.
E, quando il terzo non c'è, si resta da soli.
E da sola è anche America, che vaga spesso per i corridoi incrociando Penn e fingendo di non vederlo. Certo, anche lui è testardo abbastanza da non fare nessun passo di riavvicinamento, riassumendo il loro rapporto di amicizia in una barriera così alta da essere pressoché invalicabile. D'altro canto, il legame tra Penn e Ashley ha tutta l'impressione di rafforzarsi giorno dopo giorno. La promessa della bionda, uscita dal suo periodo di depressione post fallimento amoroso, si sta rivelando vincente. Non ci sono più occhiatacce, malelingue e vittimismi. Nessuna accusa o senso di colpa. L'argomento cavaliere mascherato è superato, o almeno è in fase di netto miglioramento.
Lei e Penn siedono vicini a lezione, si scambiano opinioni e discutono pacificamente di mere banalità quotidiane. Non avrei mai pensato che, un giorno, IN e OUT potessero trasformarsi in un ibrido. Imperfetto, ma pur sempre un ibrido. Naturalmente, per far avvicinare i due, anche io sto facendo la mia parte. Li lascio spesso da soli, fingendo un bisogno impellente di andare in bagno oppure improvvisando fasulle telefonate a casa. Credo che Penn e Ashley siano la coppia perfetta, il giusto equilibrio tra raffinatezza e bontà.
Anche adesso, pronti per una totale immersione in biologia, ecco che mi ricordo di aver lasciato gli appunti nella stanza d'hotel di Ian.

"Accidenti!" esclamo, richiamando l'attenzione dei due ragazzi, posizionati alla scrivania davanti a me. "Ho dimenticato i libri di biologia all'hotel Clarke. Devo andare a recuperarli!"

Penn fruga nel suo zaino. "Prendi il mio testo, io posso fare con gli appunti"

"No, ho bisogno delle mie cose. Non riesco a studiare con i libri degli altri, lo sai..."

Con una scusa banale, che poi proprio scusa non è, mi allontano dalla stanza.

"Noi intanto iniziamo a ripassare!" grida Ashley, prima che io chiuda la porta.

Mi dirigo alla stazione dei pulman e prendo il primo per Dowtown. Appoggio la testa contro il finestrino e sorrido. Il dondolio dell'autobus è piacevole, mi ricorda un po' quello del camion di papà, quando mi portava con sé per qualche consegna. Man mano che l'hotel Clarke si avvicina, sento il cuore battere sempre più forte. Quello dei libri è uno stratagemma per dare un po' di spazio a Penn e Ashley, ma è anche un modo per rivedere Ian. Ultimamente non ci stiamo frequentando poi così tanto, almeno non come quando dormivo nella sua stanza e venivo pedinata ventiquattrore su ventiquattro. In questi giorni io ho dato molto spazio allo studio e lui al lavoro. Siamo in una sorta di limbo senza nome, di stallo con il punto interrogativo, tuttavia, nonostante la mia gelosia e la sua costante malinconia, Ian è disposto ad accompagnarmi al matrimonio di Taylor a primavera; certo, dovrà fare un bel po' di straordinari per mettere su una cifra sufficiente per l'acquisto dei biglietti aerei, senza contare che ci saranno anche i vestiti da cerimonia e il regalo per gli sposi!

ENDLESS - Anime Nere || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora