Capitolo 44: IL RITORNO DELL'EX

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La settimana scorre veloce, tra una lezione e l'altra al campus. Domani inizieranno le vacanze di primavera ed io partirò per New York. Da un lato sono felice, non vedo l'ora di abbracciare di nuovo mio padre, i miei fratelli e Taylor. La mia sorellina si sposa e ancora devo capacitarmene all'idea. Dall'altro lato però mi dispiace abbandonare Ashley qui a Jacksonville. Non è un periodo facile per lei e ho paura che possa cadere di nuovo sul fondo di quella maledetta piscina.
Sono nella mia stanza del dormitorio e sto radunando tutte le cose da mettere in valigia. Questa notte dormirò da Ian al Motel, domani mattina partiremo tutti insieme dal molo, abbiamo il volo presto e sarà Jamie a guidare fino all'aeroporto. Un brivido mi percorre la schiena, è il secondo viaggio che faccio insieme a Ian, ma questa volta non saremo soli.
Spero di avere il posto accanto a lui in aereo, non sopporterei l'idea di dover stare per alcune ore vicina a Dakota o a Jamie. Sono così in imbarazzo con loro!
La mia valigia si sta riempiendo sempre più, mentre Ashley mi gironzola intorno, preparandosi per uscire. La guardo di sottecchi, cercando di capire il suo stato d'animo. E' la prima volta che mette il naso fuori, dopo sere passate chiusa in questa stanza con un pacchetto di fazzoletti in una mano e la ciotola di pop-corn nell'altra.
Penn non ha fatto alcun passo indietro, nessun segno di cedimento o riavvicinamento, anzi, ha continuato a mantenere le distanze e a comportarsi come se io e Ashley fossimo due appestate. Nella mia testa non smetto di chiedermi cosa gli sia successo, ma non trovo risposte, se non la spiegazione più logica di tutte, ovvero che gli sia dato di volta il cervello.

"Questi o questi?" Ashley mi si piazza davanti con in mano modelli di scarpe diverse.

Fisso le due paia con scetticismo; sandali dorati oppure tacchi alti più o meno quindici centimetri. Dove deve andare con quei trampoli?

"Allora?" mi esorta.

Guardo il suo vestito, è leggero e scollato. Le maniche sembrano due sbuffi di neve, mentre alla vita ha stretta una cinta tempestata di minuziosi brillantini. La gonna è dritta e le arriva appena sopra il ginocchio.

"I sandali" esprimo la mia opinione, "si abbinano con la cintura".

Lei si guarda allo specchio e arriccia il naso. "No, molto meglio gli altri!" lancia via le scarpe basse per indossare il paio di trampoli.

"Ma dove devi andare così elegante?" le chiedo, riprendendo a sistemare le cose dentro al trolley. A New York è ancora freddo in questo periodo dell'anno perciò cerco di farci entrare anche un paio di maglioncini e la giacca.

"A cena". La sua sinteticità è disarmante.

"Vedi tua madre?" tento di indovinare. Nell'ultimo periodo si sono riavvicinate molto. Ho notato che passano ore al telefono e Ashley le ha anche raccontato di Penn e della loro pausa di riflessione.

"Mia madre?" squittisce la bionda, cercando una pochette per completare il suo look. "E secondo te mi concio così soltanto per uscire con mia madre?". 

La guardo confusa e priva di idee. La mia valigia sta quasi esplodendo e devo ancora ficcarci i prodotti da bagno.

"E allora con chi?" esclamo, esasperata dal suo mistero.

Ashley si muove per la stanza senza considerarmi, ma a me non la conta giusta, così le vado vicino e la afferro per un braccio.

"Fermati!" le ordino. "Con chi stai uscendo?".

Lei alza gli occhi al cielo, poi torna a guardarmi. "Con Ed, contenta?".

Sbatto le ciglia, sperando di aver compreso male. "Cosa? No, no che non sono contenta!".

Lei si libera della mia presa e ricomincia a vagare per la stanza. Cammina sui tacchi in modo tanto pulito e sicuro da far invidia.

"Non uscire con lui, non lo fare" la supplico.

Lei sbuffa ed evita di guardarmi. Si tuffa dentro alla scatola dei gioielli e si prova un paio di orecchini. I suoi occhi fissano lo specchio. Sono sicura che la figura che vedono è quella di una donna che non riconoscono, la vera Ashley è la ragazza di Penn, non la ragazza che si sta agghindando per una serata con un uomo che la farà soltanto soffrire.

"Avevi detto che non ti saresti arresa" le ricordo, posandole una mano sulla spalla.

Lei abbassa l'attenzione sulle mie dita. "Infatti sto andando avanti. Penn non mi vuole e io non posso attenderlo per tutta la vita" dice.

Per quanto mi faccia male ammetterlo, su questo ha ragione, qualunque sia il motivo che ha portato Penn ad allontanarsi, Ashley deve reagire e, uscire per una cena, equivale a farlo; ad andare avanti. Ma non con Ed. Non con il ragazzo per il quale ha sofferto un'estate intera. Un anno intero.

"La verità è che tu, Ed, non te lo sei mai tolto dalla testa" la accuso, tornando ad armeggiare con la mia valigia.

Ashley posa le mani sulla scrivania e si volta verso di me. "Può darsi" dice.

"E' un ragazzo impegnato adesso" le ricordo, "lui e Felicity..."

"Lui e Felicity si sono lasciati" mi interrompe bruscamente.

La guardo a bocca aperta, sbattendo le ciglia incredula. "Si sono lasciati?".

"Sì, si sono lasciati. Lui vuole stare con me, evidentemente non mi ha dimenticata come tutti volete farmi credere. E adesso augurami buona serata!" esclama, andandosene.

Non lo faccio. Non posso.

Lei non oltrepassa la porta, ma resta un secondo in più sulla soglia. "Buon viaggio, Holly". La sua voce torna dolce per un secondo, così come le sue labbra, che si arricciano in un debole sorriso.

"Non fare stupidaggini con Ed, te lo chiedo per favore. Non farmi stare in pensiero..." mi raccomando.

"Goditi questo viaggio e fai gli auguri a tua sorella, sarai una damigella fantastica. Tu e Ian starete bene" afferma, ignorando completamente la mia richiesta.

"Voglio che anche tu stia bene" dico. 

Lei stringe al petto la pochette, emettendo un lungo sospiro, poi si volta e se ne va.
La porta si chiude, lasciandomi in compagnia del mio trolley a guardare nel vuoto e a pregare che questa sera tra Ashley e Ed non succeda niente più di una banale cena. Chiudo gli occhi. Sento male per Penn. Ma perché ha permesso che Ashley finisse nelle braccia del suo ex?
Per quale dannato e assurdo motivo? Accidenti!

ENDLESS - Anime Nere || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora