ENDLESS - Anime Nere || Ian Somerhalder

Capitolo 26: L'ALTRA META' DEL CIELO

Se qualcuno mi avesse detto che, un giorno, avrei assaporato del caviale, mangiato ostriche e bevuto champagne non ci avrei mai creduto e, se quel qualcuno, mi avesse detto che avrei anche gustato tutto questo a cinquanta metri di altezza, allora lo avrei preso per un pazzo con le allucinazioni. La vita ha sempre delle sorprese, ha ragione Ashley, e questa è una di quelle.
Ian siede davanti a me. Siamo legati con cinture di sicurezza ai nostri seggiolini, insieme ad un'altra ventina di persone che non conosciamo. Un paio di camerieri ci servono pietanze ricercate, dall'aspetto quasi intoccabile tanto sono curate nei minimi dettagli; la foglia di prezzemolo, il chicco di pepe rosa, la fragola che nessuno avrà mai il coraggio di mordere per non rovinare quell'armonia perfetta di colori e forme.

"Come pagherai tutto questo?" chiedo con un filo di voce. Una cena del genere manderebbe in rovina chiunque, figuriamoci chi, come lui, non ha più un soldo da parte né un lavoro.

Ian muove una mano davanti a sé. "Non preoccuparti, diciamo che è un regalo anche per me. Ho mantenuto buoni contatti con i colleghi dell'hotel Clarke, soprattutto con il portinaio..."

Aggrotto la fronte, cercando di capire l'affinità della cosa.

"Questo locale sospeso in aria appartiene al fratello, quando ha saputo che ti avrei invitata ad uscire, mi ha proposto di portarti qui"

"Quindi non è una tua idea, brutto imbroglione?" lo ammonisco, ridendo. "Ed io che credevo ti fossi improvvisamente modernizzato!"

Ian si passa una mano tra i capelli. Il gel che glieli tiene indietro luccica sotto il bagliore della luna.

"In effetti, il programma che avevo in mente era decisamente più monotono..." ammette. "Sai, nei miei anni, quando invitavi una donna fuori non c'erano tutte queste possibilità, una cena era una cena. Poi c'era il cinema e la passeggiata in spiaggia"

"E' stato così il primo appuntamento con tua moglie?" formulo la domanda, pentendomene subito dopo. Che diavolo mi passa per la testa? Fare un assurdo paragone con sua moglie e il suo passato! Sono proprio una frana!

Lo sguardo di Ian si perde improvvisamente nel vuoto. "Siamo stati ad un concerto jazz e abbiamo ballato fino a mezzanotte"

"Scusami, non volevo" Improvvisamente mi sento in difficoltà, sia per la direzione che ha preso il discorso, sia perché sono stata proprio io a condurre l'argomento alla sua vita passata.

"Non fa niente" dice lui, "se voglio andare avanti, i ricordi non devono più spaventarmi. Nikki sarà sempre una parte di me, proprio come Paul e la guerra, ma nessuno di loro dovrà interferire sulle mie scelte di oggi. Tu sei l'altra metà del cielo, lo spicchio mancante della mela, il mio legame di sangue ed è con te che starò, stai tranquilla"

"Anche se Radcliffe trovasse una soluzione per tornare indietro?"

"Non succederà, inizio a pensare che non esista nessun modo per riportarmi da dove sono venuto" si scurisce in volto.

"E se ci fosse? Se quel modo esistesse?"

Ian socchiude gli occhi, crogiolandosi nei suoi dilemmi interiori. "Non lo so, Holland, forse lo farei per mia figlia, sì, probabilmente lo farei per lei. Voglio conoscerla e tenerla tra le braccia almeno una volta nella mia vita, voglio crescerla e vederla diventare una donna. Ma non tornerei più indietro per Nikki, non più. Ci ho pensato tanto, ma non riesco a togliermi dalla testa la sua tomba e quella di Paul, loro sono andati avanti senza di me. Lo hanno fatto senza pensarci due volte, lo hanno fatto amandosi e, chissà, forse dimenticandomi per sempre"

Le sue parole mi spiazzano decisamente. Sono felice che l'amore che prova per Nikki cominci a sfumare per essere sostituito con sentimenti per la sottoscritta, ma sono altrettanto delusa che il nostro amore avrà comunque vita breve. Un giorno Daniel verrà a bussare alla nostra porta con la soluzione ed io perderò la persona per la quale sto lottando come una dannata. Una figlia è una figlia. Nessun padre rinuncia ad un figlio per una ragazza appena conosciuta.